𝓓𝓲𝓬𝓲𝓸𝓽𝓽𝓸

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31 dicembre 2020

Mi guardo allo specchio, alquanto titubante.
Il lungo vestito rosso cade morbido sui miei fianchi e per quanto io non sia abituata a questa visione, non mi dispiace.
A volte vorrei essere più sicura di me, vorrei trovarmi a mio agio anche così e non solo con un felpone della Red Bull addosso, eppure spesso mi risulta difficile.

Sospiro rassegnata e mi sistemo i capelli per l'ennesima volta mentre Max, già pronto con il suo smoking da un'ora, non fa altro che fissare il suo telefono senza dire nulla.

Questo sarà il nostro primo capodanno come coppia e non pensavo che io ci avrei veramente dato tutta questa importanza, dato che per lui sembra un avvenimento del tutto normale.
Sono stata la sua assistente fino a poco tempo fa, ora sarò presente alla festa come sua fidanzata ufficiale ma questo non sembra destabilizzarlo neanche un po'.

«Forse è meglio mettere quello nero, da meno nell'occhio» dico, toccando il tessuto dell'abito. «Tu cosa dici?» domando al mio ragazzo.

Da parte sua però, ricevo solo silenzio.
Certo, non sia mai che stacchi gli occhi dal suo telefono.

«Max?» lo richiamo, voltandomi verso di lui.

«Mh?» mugola distrattamente, continuando a fissare quello stupido schermo.

«Mi stai ascoltando?» chiedo, leggermente infastidita. Finalmente lui alza lo sguardo verso di me, mi osserva attentamente dalla testa ai piedi, poi si stringe nelle spalle.

«Stai benone vestita così» asserisce, per poi tornare a dedicare la sua attenzione al cellulare.

Stai benone? Davvero? Questo dovrebbe essere un complimento?

«Meglio questo o quello nero?» chiedo di nuovo, sperando di ricevere un minimo di considerazione in più. Ma naturalmente, le mie speranze vengono distrutte.

«Ti stanno bene entrambi» risponde velocemente e a quel punto, la mia pazienza inizia a vacillare.

«Si può sapere cosa stai facendo?» domando irritata, avvicinandomi a lui che di scatto, blocca il cellulare, posandolo poi sul divano.

Lo guardo e lui fa la stessa cosa.
Poi guardo il telefono, sul quale è depositata la mano di Max, come se stesse cercando di proteggerlo.
So che non dovrei preoccuparmi o farmi prendere dalle paranoie, ma in questi ultimi giorni lui si sta comportando in maniera strana. Sono anche consapevole che non sarebbe così stupido da scriversi con un'altra ragazza e rovinare tutto, ma questo comportamento è davvero molto strano.
Max non è mai stato una persona fissata con il telefono, ma ultimamente non lo molla neanche un secondo.

Gli lancio un'ultima occhiata e poi, senza dire nulla, afferro la borsa sul letto e sospiro.
«Possiamo andare» borbotto.

Max sembra leggermente dispiaciuto ma so che non si scuserà. Infatti si limita ad annuire per poi alzarsi dal divano ed avvicinarsi a me.

«Ti dona il rosso» sussurra, posando una mano sulla mia schiena mentre usciamo dalla stanza. Gli tiro una seconda occhiataccia, non sopportando questo suo modo di risolvere tutto.

«Già, forse avrei dovuto veramente accettare di diventare l'assistente di Carlos» lo provoco e lui sbuffa alzando gli occhi al cielo ma in quel preciso istante, l'ennesima notifica sul suo cellulare rovina il momento.

𝗘𝗺𝗽𝘁𝘆 𝘀𝗽𝗮𝗰𝗲 ||𝐌𝐚𝐱 𝐕𝐞𝐫𝐬𝐭𝐚𝐩𝐩𝐞𝐧||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora