𝓓𝓸𝓭𝓲𝓬𝓲

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27 novembre 2020

Ho osservato le prove libere dal box della Mc Laren, essendo stata obbligata da Carlos a raggiungerli in Bahrain e per farlo contento, ho preso un aereo e ho acconsentito alla sua richiesta, forse anche per bisogno di svagarmi un po'.
Contro ogni mia aspettativa i due piloti con la tuta arancione e blu mi hanno chiamata ogni sera e passavamo ore a parlare tramite videochiamata. Entrambi mi hanno vista rientrare nella sala dopo la discussione con Max ed immediatamente si sono precipitati da me, dopo aver visto Verstappen fare il suo ingresso pochi minuti prima. Lando mi ha addirittura riaccompagnata in hotel e mi ha fatto promettere che una volta tornata in Olanda, avrei dovuto aggiornali su come stessi.

Effettivamente queste sono state due settimane pesanti, dove mille paranoie hanno offuscato la mia mente e che, ore dopo ore, mi hanno anche chiuso lo stomaco. Addirittura Isabelle, impegnata con l'università, ha capito che ci fosse qualcosa che non andava ed io sono riuscita a convincerla che stessi male per Charles, per come era finita, ma naturalmente non era così.

Sono stata male per Max. Per il suo Max. E questo mi fa sentire ancora di più una merda.

Ho pianto la notte per lui, per le sue parole, per il suo sguardo e mai avrei davvero pensato di ridurmi in questo stato.
Non quando pensavo di averci finalmente messo una pietra sopra.
Lavorare con Max infatti, era diventato ormai parte della mia quotidianità ed avevo cercato di rimuovere tutto quello che era successo dopo quella vacanza. E sinceramente, pensavo anche di esserci riuscita ma evidentemente non è così.

«Elle, li stai fissando da un po', lo sai vero?»

Sussulto solamente quando la voce di Sainz raggiunge le mie orecchie. Mi volto per guardarlo e non mi sorprendo nel trovare anche Lando con lui. Da quando sono atterrata non mi hanno lasciata sola mezzo secondo, come se avessero intuito immediatamente il mio potessimo umore. Nonostante ciò, hanno rispettato il mio silenzio.

Silenzio che c'è stato anche tra me e Max, dato che non ci siamo più sentiti.

Ma oggi capisco il perché.

«La conosci?» chiede poi Norris, incrociando le braccia al petto ed io intuisco immediatamente che si sta riferendo proprio alla ragazza bionda - di nome Jennifer- in compagnia di Max. La stessa che è arrivata con lui questa mattina nel paddock e che non si è allontanata da lui neanche per mezzo secondo. Vorrei davvero non averli osservati per tutto il tempo, vorrei davvero non aver notato ogni singolo movimento di Max ma purtroppo, non sono riuscita ed evitarlo.

«No» borbotto velocemente, costringendomi a non tornare ad osservare quella patetica scena.

Lei ride civettuola alle sue battute e lui, come suo solito, si pavoneggiava.
Lei naturalmente pende dalla sue labbra ma dubito che stia veramente ascoltando quello che Max sta dicendo. A lui però sembra andare bene anche solo che lei annuisca.
In fondo, a Max piace essere idolatrato.

«Sai se si stanno frequentando? Ci parlava anche al Gala» continua Carlos, mettendo il dito nella piaga.

«No, non lo so» sbotto acida «Non sono più la sua assistente se non te ne fossi accorto» aggiungo, pentendomene subito dopo. Questa situazione sta tirando fuori il peggio di me e lui, come nessun altro, si merita queste risposte.

Sospiro passandomi una mano sul volto, dopodiché gli regalo uno sguardo di scuse e Carlos sorride, posandomi una mano sulla spalla, cercando di tranquillizzarmi.

«Si...si stanno decisamente frequentando» interviene Lando con un cenno del capo.

Sainz scuote la testa rassegnato e solo quando mi volto tornando con l'attenzione sulla coppietta del momento, mi accorgo che si stanno baciando. Lui la tiene stretta per i fianchi mentre lei sta facendo vagare le mani tra i capelli corti di Max, scompigliandoli leggermente.

𝗘𝗺𝗽𝘁𝘆 𝘀𝗽𝗮𝗰𝗲 ||𝐌𝐚𝐱 𝐕𝐞𝐫𝐬𝐭𝐚𝐩𝐩𝐞𝐧||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora