Ventuno

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Svegliarsi con le braccia di Louis attorno alla vita, testa sulla spalla, e Aiden spaparanzato sul suo petto, era una delle cose migliori al mondo, decise Harry. Non poté evitare di sorridere, e stringere la presa sul piccolo ragazzo.

"Questo è perfetto," guardò di lato verso Louis, che aveva un sorriso pigro stampato in faccia con gli occhi chiusi.

"È così carino," Louis sussurrò, apparentemente era sveglio anche lui.

Harry sussurrò, "Lo so," sorrise, guardando il piccolo. Guardò di lato, sospirando quando vide che erano già le dieci di mattina. "Cosa facciamo con lui?" chiese piano, "dovremmo lasciarlo qui a dormire o svegliarlo?"

Louis si mise seduto, "Portalo con te. Non devi svegliarlo ma portalo in cucina con noi. Era quello che facevamo io e mamma con le gemelle quando erano piccole," parlò.

Harry si alzò piano, ma si fermò quando Aiden si rigirò nelle sue braccia solo per ritornare a dormire.

I due andarono in cucina, Harry che teneva un Aiden dormiente fra le braccia mentre si sedeva in uno degli sgabelli davanti al bancone. Il bambino continuava a contorcersi nelle sue braccia nel sonno prima di assestarsi.

Louis cucinò qualcosa di facile, pancakes, volendo che il bambino avesse un'ottima prima colazione con loro. I due uomini non potevano essere che in estasi per il loro nuovo membro nonostante fossero in uno stato mentale assonnato.

Improvvisamente, però, sentirono due voci familiari circolare per casa, e sorrise quando Liam e Niall entrarono in cucina. "Ciao, ragazzi! Noi-chi è quello?" Niall interruppe se stesso, indicando leggermente a Aiden con una faccia confusa.

Liam guardò il bambino con un sorriso, "Aw, è così carino," disse.

Niall annaspò, le sue mani volarono nello stomaco di Liam. Il più grande grugnì. "Voi ragazzi non... avevate detto che volevate adottare... lui non è.."

"Lo è," Harry disse, un sorrisetto nascosto.

Niall trasalì, sbalordito quando il bambino si contorse, e sbatté gli occhi aprendoli. Aggiustò la posizione della sua testa nella spalla di Harry, e infilò le braccia contro il suo petto, tirando la sua maglia. Borbottò qualcosa di inudibile, e sorrise pigramente quando vide i due nuovi membri nella cucina, prima di incastrare la sua testa nel petto di Harry per nascondersi.

"Non li conocco," sussurrò.

Harry non poté non sorridere. "Questi sono zio Niall e zio Liam," Louis parlò dopo aver spento i fornelli. Andò a sedersi vicino a suo marito e spostò un ciuffo di capelli via dalla faccia del bambino.

"Comuque non li conocco," sorrise.

Harry ridacchiò, dando una pacca nella sua schiena, "Che ne dici se li conosciamo, allora?" chiese, annuendo quando Aiden annuì piano.

"Dì il tuo nome, piccolo," Louis gli disse.

Aiden guardò curiosamente i due. "Aiden," cinguettò, iniziando a riprendersi dal sonno.

"Ora, Aiden. Questo è zio Niall, e zio Liam," Louis disse, "vedi? Ora li hai incontrati e li conosciamo," sorrise.

"Ti," Aiden mormorò, continuando a sfoggiare un ssorriso.

"Volete dei pancakes?" Harry chiese mentre gli altri due uomini parlavano un po' del bambino e prendevano ciò che avevano lasciato due sere prima, il cellulare di Niall. Andarono via abbastanza presto, e Louis li raggiunse di nuovo.

❃❃❃❃❃❃

Era l'ora di cena quando Harry e Louis decisero di far venire la famiglia di Harry a casa loro. Un passo alla volta.

Avevano annunciato di essere quasi arrivati quando Harry dovette correre fuori dalla stanza di Aiden, abbassandosi con la mano nella mano del bimbo, Louis strascicato da lui. Harry stava ascoltando, ma in qualche modo aveva perso l'occasione di dare attenzioni a Aiden appena uscirono dalla cucina.

Aiden si fermò e fece cadere la sua mano. "Uh, uh, p-papi!" esclamò, e poi chiese conferma sul nome, "ti?"

Harry era esterrefatto, sorpreso che in un solo giorno aveva realizzato chi fossero i suoi genitori e che lui era suo padre. Lui aveva pensato che ci avrebbe messo un po' ad abituarsi al nome. Dall'altra parte stava esplodendo di gioia.

"S-sì! Sì!" lo rassicurò, ridendo mentre prendeva in braccio Aiden. "Sì. Sono io," disse dolcemente prima di guardare Louis. "È chi è lui?" chiese, indicando Louis, che si girò.

"Chello.. uh..anche lui papà?"

Gli occhi di Louis si spalancarono, "Oddio, sì! Sono io! Sono papà!" sorrise, e andò a prenderlo fra le proprie braccia, solleticando il suo pancino solo per ricevere un'esplosione di risatine in cambio. Le braccia di Aiden si attaccarono strette attorno al collo di Louis proprio quando sentirono il campanello suonare.

Il bambino sussultò, e girò la testa verso dove proveniva il suono. Louis corse alla porta, e la spalancò per rivelare Anne, Gemma e Robin. Subito, i loro sguardi finirono su Aiden, ma nessuno disse niente, ed entrarono in casa con un grande sorriso.

"Ciaooooo!" strascicò Aiden, scuotendo la manina ai nuovi ospiti.

"Ciao, amore!" Gemma gli sorrise felice , "come ti chiami?" chiese nonostante lo sapesse già.

"Aiden," borbottò un po', non conoscendo la donna di fronte a lui.

Gemma guardò Louis, che stava guardando raggiante il bambino. "Piacere, Aiden. Mi batti il cinque?" chiese, sperando in un sì. Tuttavia lui arrossì e girò la testa per seppellire il suo corpo nell'incavo del collo di Louis.

Nel frattempo, Harry era impegnato in una conversazione coi suoi genitori.

"Sembra adorabile," Anne parlò enfaticamente, sorridendo mentre dava un'occhiata a suo genero che teneva in braccio suo nipote.

Harry sospirò, un sorriso premuroso sul viso. "Lo è. L'abbiamo preso due giorni fa e sembra che sia già a suo agio con noi. Siamo usciti noi tre insieme e gli abbiamo comprato cose, vestiti e giocattoli e cose così. Anche degli oggetti per la sua stanza, ma non ci ha ancora dormito da solo. Ha dormito con noi," arricciò il suo naso con gioia. Potevi vedere le sue fossette segnare le sue guance sempre di più quando il sorriso si allargava.

"È ovviamente a suo agio nell'avere due padri. Si è reso conto che siete i suoi genitori, vero?"

Harry arrossì, alzando le spalle, "Prima che arrivaste, in realtà, mi ha chiamato papi e Louis papà. Stava cercando di avere la mia attenzione e mi ha chiamato così, e poi ho chiesto chi fosse Louis e lui ha detto 'anche lui papà,' " gli disse. Si spinse via dall'appoggiarsi nel bancone quando vide gli altri tre arrivare da loro. Non fece in tempo a vedere il modo in cui Anne tubò a quello che aveva detto e a come sorrise amorevolmente a suo marito.

"Posso, uh, posso stare, qui sopra?" Aiden chiese, con un sorrisetto sciocco ai suoi padri. La manina che poteva arrivarci era poggiata sul bancone di marmo.

"Puoi sedertici. E solo per un minuto," Harry gli disse, prendendolo nel suo braccio quando Louis lo fece sedere cautamente sul bancone. Aiden ridacchiò, e si sedette felicemente lì sopra.

Passarono solo un paio di minuti prima che il bambino sussultasse, guardando tutti intorno a se. "Camioncino!" esclamò, "il mio camioncino!" ripeté. Provò a scendere ma realizzò velocemente che fosse troppo alto come salto da fare per la sua piccola statura. Quindi, diede un colpetto sul braccio di Gemma, tirando il suo polso. "Puoi tenermi?" le chiese, al quale lei annuì felicemente con un largo sorriso e lo sollevò, tenendolo sul fianco.

"Mi fai vedere dov'è il tuo camioncino?" chiese con le sopracciglia sollevate. Dopo poco erano andati in salotto, a cercare il giocattolo preferito di Aiden al momento.

Harry aveva guardato sua sorella e suo figlio conversare, e amava come fossero andati d'accordo così velocemente.

Anche Louis sicuramente li aveva visti, infatti durante la sua conversazione con Robin avvolse un braccio attorno alla vita di Harry, e appoggiò la testa nel braccio di Harry come per dire; questo è quello che voglio.

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vado a piangere nei feels.
manca pochissimo alla fine :(

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