Mine

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-Sete,vorrai dire.

-E’ uguale, fammi bere.

Aveva gli occhi color rosso fuoco, sembrava così impaziente che non riusciva a ragionare, da quanto tempo non beveva? Non ne era passato molto. Lo avvicinai a me ed infilò subito i suoi canini nella mia pelle, menomale che mi ero ricordata di togliere il cerotto. Questa volta era più violento e non si preoccupava di farmi male. Ormai mi ero abituata ma non potei fare a meno di stringere le lenzuola per li dolore. Si staccò da me e mi sentivo più stanca, come se avessi perso una parte delle mie forze ed ero quasi sicura che il mio viso era diventato bianco. I suoi occhi avevano perso il colore rosso, mio grande nemico ed aveva leccato il sangue rimanente sulla sua bocca rosa con la lingua.

-Grazie.

-Prego, sono sorpresa che hai rispettato il patto e che hai agito quando ero cosciente.

-A proposito di questo, devo dirti una cosa.

-Anche io, ma non qui, Levy potrebbe svegliarsi da un momento all’altro.

-Non preoccuparti, Levy sta facendo un bel sogno.

-Che?

La mia voce si era alzata di qualche ottava, non volevo che influenzasse la mente della mia migliore amica.

-Non se ne parla, andiamo in un ‘altra stanza, Levy non farà gli incubi come i miei.

Sbuffò sonoramente e mi prese per mano. Ci alzammo in piedi ma io inciampai sulle lenzuola che erano per terra e caddi come una cretina.

-Vieni, io riesco a vedere al buio.

Prima che potessi protestare mi prese in braccio ed uscì dalla stanza con un’inaspettata agilità. Potevo sentire il sangue salirmi alle guance e mi ricordai come lui avesse desiderato di morderle. Potevo sentire le sue braccia muscolose che mi reggevano e se avessi potuto avrei anche ammirato il suo bellissimo viso. Mi portò in biblioteca. Perché tutti i ragazzi mi volevano portare lì? Cos’era una nuova moda? Evidentemente conosceva bene la scuola, forse era venuto qui tante volte per cercarmi.  Mi poggiò a terra e lo ringraziai silenziosamente. La luce della luna illuminava tutta la stanza e potevo finalmente vedere i lineamenti angelici. Perché il male doveva avere queste sembianze?

-Bene, credo che dovremmo rendere il nostro accordo vero.

-Cioè?

-Faremo un patto con il sangue.

-Okay. Come funziona?

Ormai non potevo più tirarmi indietro. Lui mi prese il polso e con i suoi canini praticò un taglio sulla mia pelle. Fece cadere una goccia del mio sangue sul palmo della sua mano. Subito dopo la goccia di sangue si espanse e formò un disegno.

-Questo è il simbolo della casata reale dei vampiri, il quale è automaticamente il simbolo della nostra specie.

Notai che ora sulla sua mano c’era una rosa rossa , la quale scomparve come se fosse stata assorbita dalla sua pelle.

-Perché è scomparsa?

-Questi patti tra umani e creature demoniache  in origine erano segreti, quindi nessuno doveva sapere che venissero fatti, così la rosa rossa scompare appena si forma per evitare di destare sospetti. Solo gli angeli e le altre creature della notte possono vederla.

-Angeli, creature demoniache? Esistono tutti questi esseri?

-Voi umani credete sempre di essere il centro di tutto e non vi accorgete nemmeno di quello che vive intorno a voi.

-Si si , certo. Io però mi sono accorta.

-A proposito, come mai questa notte non ti sei accorta della mia presenza?

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