Levy e Gajeel (parte prima)

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Scusatemi se il capitolo è un po' corto e perdonate l'attesa. Leggete l'angolo che è importante! Buona lettura!

Levy's pov

Mi appoggiai al letto mentre Lucy piangeva accanto a me. Evidentemente era successo qualcosa anche a lei, ma ero ancora troppo scossa per poterle parlare. Perché Gajeel mi aveva fatto qualcosa di simile? Come potevo essere stata così stupida da fidarmi di lui? Ripensai al primo giorno in cui lo incontrai, sapevo che non era una persona affidabile, ma non ero riuscita a stargli lontana. Quando lo conobbi mi sentivo terribilmente sola. Lucy sembrava molto assente, sempre persa nei suoi pensieri, nel suo mondo. Sapevo che mi stava nascondendo qualcosa, ma pensavo che se non avesse voluto dirmelo me ne sarei fatta una ragione.  

*Inizioflachback*

Lucy mi aveva lasciata a mensa da sola un'altra volta, che cosa doveva fare ogni santissima volta in giardino? Era ovvio che voleva rimanere sola, così presi  mio pranzo e mi sedetti, da sola, in un tavolo in fondo. Tutti parlavano, si divertivano, io no. Ero così timida che non riuscivo a socializzare. Avevo sempre reputato strano il mio carattere, ero chiusa e timida e finché nessuno mi aggrediva andava tutto bene. Allo stesso tempo, però, ero anche molto diretta e non esitavo a dire quello che pensavo. Lucy era l'unica che si era dimostrata gentile con me appena ero arrivata all'accademia, ma aveva ragione: dovevo fare nuove amicizie. Ma come? Sospirai e infilzai la mia insalata con la forchetta anche se non avevo molta fame. All'improvviso due mani si poggiarono sul mio tavolo  provocando un gran rumore facendo, di conseguenza, girare tutti verso la mia direzione.  Alzai lo sguardo e mi ritrovai davanti due occhi azzurri che mi scrutavano malvagi. Erano gli occhi di Jenny Realight, la ragazza più popolare della scuola. I suoi capelli ondulati  biondo platino erano legati in una coda di cavallo ma le arrivavano comunque fino alla schiena. Indossava un piccolo vestito, ma oramai ogni professore si era stancato di ripeterle che doveva indossare la divisa.  Mi guardava con aria di sfida mentre mi rivolgeva un sorrisetto antipatico. Che cosa voleva da me? Girai la testa e notai che tutti ci stavano osservando.

-Levy, giusto?

-E-ehm si, sono io.

-Ti ricordi che cosa hai fatto ieri?

-Veramente no.

- Ieri, mentre camminavi, sei inciampata e hai fatto cadere il tuo tè sulle mie bellissime scarpe e non ti sei nemmeno scusata!

Io le persone così non le sopportavo proprio. Timida sì, ma non ero così cretina da non dire niente. Era vero, le avevo sporcato le scarpe, ma avevo notato che tutti stavano ridendo, così ero fuggita per la vergogna senza dire niente. Lei però avrebbe anche potuto dirmelo in quel momento, senza farlo  davanti a tutta la scuola! Poggiai anche io le mani sul tavolo: ora eravamo faccia a faccia.

-Mi dispiace carina, ma il mondo non gira intorno a te.

Lei mi guardava stupita, ma non tanto quanto lo erano gli altri. La piccola Levy sapeva difendersi, quel giorno l'avevano scoperto. Nessuno aveva mai osato sfidare Jenny, altrimenti si sarebbe messo contro metà scuola, ma a me non importava, in fondo ,cosa avevo da perdere?

-Come ti permetti, piccola ....

Prese il mio vassoio e me lo rovesciò addosso. Cercai di pulirmi in qualche modo ma lei si sporse ed iniziò a tirarmi i capelli spingendo la mia testa verso il basso. Ma eravamo all'asilo o cosa? Evidentemente alla famosa Jenny era stata donata la bellezza ma non l'intelligenza. Sentii che le lacrime stavano per uscirmi ma le ricacciai indietro e strinsi i denti.  Dopo poco il dolore svanì, alzai la testa e vidi che un ragazzo stava tenendo Jenny allontanandola da me. Approfittai del momento per fuggire e rifugiarmi in bagno. I miei capelli blu erano tutti scompigliati mentre i miei occhi erano rossi. Pulii la mia divisa con un po' d'acqua e mi sistemai come meglio potevo. Ero orgogliosa di me stessa, avevo reagito bene ed era stata Jenny quella che aveva fatto la figura della stupida. Qualcuno aprì la porta ed io mi girai pensando che fosse la Barbie dell'istituto, quando in realtà mi sbagliavo. Era il ragazzo che l'aveva trattenuta permettendomi di scappare. Aveva dei capelli lunghi neri e gli occhi del medesimo colore, era alto e pieno di muscoli. A quel punto mi ricordai, era Gajeel Redfox. Era il migliore amico di Midnight, quindi faceva parte del cosiddetto gruppo dei "ribelli". Il primo giorno di scuola, mi avevano subito avvertita su di loro:"Cerca di non farci amicizia, non sono brave persone". La stessa ragazza che me lo disse me li descrisse uno per uno:" Midnight, il capo del gruppo, ragazzo misterioso e di poche parole, Sting Eucliff, il più bello del gruppo, Rouge Cheney, il più introverso e Gajeel Redfox, migliore amico di Midnight, il più simpatico e il più pericoloso".  Mi allontanai mentre lui mi scrutava senza proferire parola. Ecco che tornava la timidezza. Per allentare la tensione dissi la prima cosa che mi capitò per la testa.

-Che cosa ci fai qui?

No, no, no, Levy ma che stai dicendo?

-Potresti almeno ringraziarmi.

Ecco, appunto.

-Ehm, grazie mille.

Mi girai ed iniziai a lavarmi le mani tanto per non rimanere ferma senza parlare davanti a lui.

-Nessuno era mai riuscito a tenere testa a Jenny, era ora che qualcuno le desse una bella lezione. Non pensavo che avessi questo carattere.

-Ci sono tante cose che non sai di me Gajeel.

-Mi stai chiedendo di provare a conoscerti?

Si avvicinò pericolosamente a me e mi prese il mento facendomi sollevare il viso. Incastrò i suoi occhi scuri nei miei color nocciola ed il mio cuore perse un battito. Mi inebriai del suo dolce profumo mentre un ghigno compariva sul suo volto.

-N-no, mi hai frainteso.

-Sicura? Comunque io so varie cose su di te, Levy McGarden. Sei la compagna di stanza di Lucy Heartphilia, sei molto timida ed intelligente, ma non ero a conoscenza di questo lato del tuo carattere.

-E adesso che l'hai scoperto vuoi un premio?

-Dipende da quale premio vuoi darmi.

Arrossii sentendo la sua battuta perversa e poggiai le mani sul suo petto scansandolo. Camminai dritta davanti a me senza guardalo, arrivai fino alla porta e solo allora mi girai.

-Mi fai schifo!

-Fidati, in futuro non penserai la stessa cosa!

-Che cosa intendi?

Mi raggiunse velocemente, poggiò una mano sulla porta chiudendola e con l'altra mi prese il braccio e lo tirò verso l'alto bloccandomi con il suo corpo.

-Lasciami andare!

Cercai di divincolarmi ma ero praticamente impossibile. Io ero piccola, bassa e magra, mentre lui era tutto il contrario.

-Dimostrami che non sei la ragazzina timida che tutti pensano, mostrami la tua vera personalità!

-E perché mai dovrei farlo?

-Sono stanco di fare sempre le stesse cose, stare con le stesse persone, questo collegio è troppo monotono. Tu mi stai offrendo su un piatto d'argento l'opportunità di cambiare un po' le cose. In fondo sono stato io a salvarti da Jenny, me lo devi.

-E che cosa dovrei fare?

Non mi rispose ma lasciò cadere il mio braccio, mi cinse la vita facendomi avvicinare a lui e posò le sue labbra sulle mie. Lo spinsi via e gli diedi uno schiaffo.

-Non ci provare mai più!

Ero furiosa, così uscii dal bagno seduta stante, ma riuscii comunque a sentire quello che mi aveva detto.

-Si! Era proprio quello che intendevo, riuscirò a conquistarti Levy e anche molto presto!

*Angolinodell'autrice*

Alloora, è da tanto tempo che non aggiorno, poichè sono stata in gita per svariati giorni senza connessione. In realtà volevo pubblicare tutta la storia di Levy e Gajeel (Gemma e Zayn) in un unico capitolo, ma non volevo lasciarvi in sospeso e farvi aspettare troppo così la dividerò in parti. Si colloca più o meno quando Lucy incontra Loki in giardino e le dice di essere un angelo. Una parte del prossimo capitolo è già pronta ma lo devo terminare, spero di riuscirci la prossima settimana!

*Angolopubblicità*

Juvia's smile di Gruvia_Loxter

Bacioni :-*

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