Battle

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Sgranai gli occhi. Non potevo rispondere io a quella domanda. Leggevo nel suo sguardo la preoccupazione, la consapevolezza di star correndo un rischio, l'indecisione ma anche desiderio, tormento, passione. Mi scostò una ciocca di capelli dal viso e si avvicinò ancora di più. Mi sentivo mancare il respiro, il cuore cominciò a battere all'impazzata. Il suo forte profumo mi inondò, lo sentivo sempre più vicino, pochi millimetri separavano le nostre labbra ed io avrei voluto subito colmare quella distanza.

"Sento le tue vene pulsare, sento il sangue che scorre, il battito cardiaco che aumenta..." sussurrò con un tono di voce appena percettibile.

I suoi occhi divennero ancora più scuri, passando da un castano scuro sino a un nero intenso. Non avevo paura, anzi mi sentivo stranamente tranquilla. La sua vicinanza, il suo guardarmi in quel modo, non come se fossi un semplice pasto, ma come se fossi qualcuno che desiderava ardentemente, mi facevano sentire quasi protetta.

"Ma non è questo che mi interessa. Non è il tuo sangue adesso che bramo".

Mi inumidii le labbra. Non lo avrei mai ammesso ma aspettavo da tempo quelle parole. Avevo bisogno di sapere che per lui non ero solo una sacca ematica umana. Insomma, ne andava della mia dignità. Mi prese il viso fra le mani, quasi come se fossi preziosa, fragile ed io chiusi gli occhi, incapace di reggere l'intensità del suo sguardo, aspettando il momento tanto atteso. A quanto pareva, però, qualche forza esterna a me sconosciuta aveva deciso di accanirsi contro di me, mandando in frantumi quella minima possibilità che io e Natsu avessimo di poter stare insieme. Qualcuno mi strappò via da lui con forza, con prepotenza, e mi attirò a sé,con una stretta ferrea, abbracciandomi da dietro e rendendomi completamente impossibile muovermi. Mi ci volle più di qualche minuto per capire che cosa stesse succedendo. Vidi gli occhi di Natsu diventare completamente rossi per la rabbia, lo vidi stringere ipugni e ringhiare. Mi girai per capire chi mi avesse separato da lui. Due occhi chiarissimi mi fissavano. Non avrei saputo distinguere il colore, non erano né azzurri né verdi, quasi un miscuglio dei due. Occhi che avrebbero dovuto proteggermi, rassicurarmi, occhi che avrei dovuto ringraziare. Invece non ci riuscivo proprio. Non ricambiai il suo sguardo amorevole, anzi, guardai Loki con rimprovero.

"Stai tranquilla Lucy, con me sei al sicuro. Ti difenderò sempre" affermò, guardando Natsu con immenso astio.

Il vampiro digrignò i denti. C'era qualcosa di animalesco in lui, direi quasi di felino. Io, in tutto questo, non avevo ancora pronunciato una parola, un po' per lo sgomento,un po' perché non sapevo esattamente che cosa dire.

"Toglile le mani di dosso" minacciò con la sua voce gutturale.

Loki, in risposta, mi prese di peso e mi spostò dietro di lui, facendomi scudo con il suo corpo.

"Stai violando tutte le leggi possibili e immaginabili, vampiro" pronunciò quella parola come se fosse un'offesa, il più abominevole termine mai sentito.

Ciò che mi stupì di più, però, fu il tono di voce, che era cambiato completamente. La voce di Loki era sempre stata melodiosa, soave,insomma, angelica. Adesso, invece, era divenuta più tagliente. Dosava ogni singola parola appositamente per poter ferire l'avversario, con il preciso intento di scalfire il suo orgoglio. Non avrei mai pensato che un angelo sarebbe potuto essere capace di ciò. Soprattutto non avrei mai creduto che Loki ne fosse in grado. L'avevo sempre visto ai margini di questa vicenda, come l'angioletto che mi stava continuamente intorno ma che era così ingenuo da non aver capito che cosa facessi. Invece, con mia grande sorpresa, ne era consapevole. Forse lo aveva sempre saputo ma aveva sperato che cambiassi, che ritornassi sulla buona strada di mia spontanea volontà. Si era voluto fidare di me ma alla fine aveva deciso di intervenire. Ciò stava a significare che stavo oltrepassando il limite. Nessuno, nemmeno Loki, avrebbe mai potuto capire quello che provassi, quanto per me sarebbe stato difficile uscire da quella situazione. Ne ero troppo dentro, ero completamente immersa in un oceano di pericoli affascinanti che mi attiravano verso di loro, impedendomi di affiorare in superficie. Era, però, davvero solo colpa di queste ombre o ero anche io che mi rifiutavo di nuotare?

"Me ne infischio delle tue leggi. Vattene angelo, lei è mia" affermò Natsu avanzando con passo felpato.

"Non ti permetto di parlarle così. Non è un oggetto, non è una tua proprietà, lei non ti appartiene. Io sono la sua guida, sono stato la sua ombra da quando è arrivata qui e non posso permettere che questa cosa continui. Torna nel tuo dormitorio e non venire più qui" ordinò l'angelo.

Vidi gli occhi di Natsu diventare sempre più rossi, assunse una posizione quasi innaturale. Ora avevo seriamente paura di lui. Non avrei mai pensato che l'avrei mai provata. Evidentemente non avevo preso in considerazione quanto queste creature, seppur antropomorfe, fossero ciò di più lontano ci potesse essere dalla natura umana. Successe tutto in un attimo: vidi Natsu saltare e colmare tutta la distanza fra lui e Loki con un solo balzo. L'angelo schivò il colpo ed estrasse le ali, strappandosi la bianca camicia. Ora i suoi occhi erano divenuti completamente bianchi, non riuscivo nemmeno a distinguere l'iride. Avevano entrambi assunto le loro posizioni di battaglia e ciò non andava affatto bene. Dico, non si rendevano conto di essere in una biblioteca, in piena notte? Ovviamente no. A questo punto non potevo rimanere a guardare, dovevo intervenire. Vidi Loki scaraventarsi contro Natsu, prenderlo per le spalle e lanciarlo contro la parete. Il vampiro, fortunatamente, non andò a schiantarsi contro di essa ma riuscì, con un'agilità sovrumana, ad appoggiarvisi con i piedi per poi usarla come sostegno per lanciarsi contro l'avversario. Gli strinse le mani attorno al collo e lo stesso fece l'angelo.

"Ma che cos'è? Una gara a chi soffoca per primo l'altro? Smettetela subito!" Li sgridai ma quelli non sembravano nemmeno sentirmi, tanto erano presi dalla loro battaglia.

Mi fiondai su di loro e tentai disepararli in vano.

"Lucy, va' via, non so che cosa potrebbe farti se perdesse la pazienza. Qui ci penso io. Ti prometto che dopo questa sera non ti farà più del male" promise Loki evidentemente provato.

"Sta' zitto volatile. Io la pazienza l'ho già persa ma so controllarmi. Sei tu quello che voglio uccidere, a lei non torcerei nemmeno un capello" asserì il vampiro stupendomi.

Nonostante le sue parole non era assolutamente il momento per commuovermi. C'era la probabilità che lo dicesse solo per infastidire il suo nemico e, ora come ora, non sarei riuscita a capire se avesse detto la verità. Erano entrambi irriconoscibili,sembravano altre persone.

"Siete degli incoscienti! Se volete litigare fatelo fuori, non dentro il collegio! Che cosa succederebbe se qualcuno ci sentisse?"

Alle mie parole si resero veramente conto della loro stupidità e si allontanarono l'uno dall'altro.

"Nel giardino. Ora." intimò Natsu con il suo sguardo di fuoco.

Okay, il mio tentativo di separarli aveva prodotto l'effetto contrario.

"Non andate proprio da nessuna parte voi due. Scordatevi il giardino. Tu" mi rivolsi a Loki in cagnesco"tira indentro quelle ali e tu " mi girai verso di Natsu " fai sparire immediatamente quei canini". Ebbene sì, per la rabbia gli erano spuntate le zanne. " Non so che cosa vi siete messi in testa ma voglio chiarire che io non sono proprietà di nessuno, né di vampiri né di angeli. Inoltre, tanto per la cronaca," guardai Loki" il tuo Signore mi ha donato il libero arbitrio. Sai questo che cosa vuol dire? Che posso fare quel che cazzo mi pare!" asserii dura mentre l'angelo mi guardava sbigottito. In quel momento un sorrisetto beffardo comparve sul viso di Natsu. "Ne ho anche per te, sai?" lo guardai furiosa e lui riassunse un'espressione seria "te la devi smettere di trattarmi come un oggetto. Non sono di tua proprietà e non lo sarò mai. Tutto chiaro?"

Entrambi mi guardarono sconvolti. Ritornarono al loro aspetto originale, svanirono gli occhi rossi o bianchi, le zanne e le ali.

"Da oggi in poi non cercatemi e non rivolgetemi la parola, se vorrò vi cercherò io. Ebbene sì, mi avete proprio fatta incazzare" affermai guardandoli torva "Adesso sciò", presi Natsu e lo avvicinai alla finestra e lui,rivolgendomi un ultimo sguardo indagatore, si gettò di sotto. Voltai le spalle e mi diressi verso la porta.

"Lucy..." disse Loki con la voce melodiosa di sempre.

"Non una parola" lo interruppi ed uscii, senza guardarmi indietro.



Scusate eventuali errori ma l'ho scritto di getto e ho voluto postarlo subito. Ovviamente è uno dei miei capitoli preferiti.

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