Scarlett.
Il giorno seguente.L'ennesima delusione arrivò non appena ripensai a Sofi, tantissimi chilometri a dividerci e la stupidità che avevo nel prendere decisioni affrettate. Forse, dovevo fare finta di nulla e continuare una patetica scena pur di starle accanto e farle avere vicino entrambi.
Ma a cosa poteva servire?
A nulla.
Era sbagliato illuderla di un qualcosa che non esisteva. Stava così bene con suo padre da dimenticarsi perfino di me. E questo, mi faceva stare malissimo.
Speravo che mi chiamasse subito dopo essere andata via e invece, il vuoto più totale.
La rabbia mi fece pensare che fosse Aiden ad impedirle di farmi telefonare, ma in cuor mio sapevo che lei stava benissimo alla villa.
Mi sentivo una fallita, sia come persona che come madre.
Avevo fatto il possibile per instaurare un rapporto con mia figlia, e avevo capito che non era servito a niente.Forse, non ero abbastanza.
Poi, c'era una piccola vocina buona che percepivo in un sussurro quando tutto andava male.
Mi convincevo nel pensare che Sofi era molto piccola e non poteva capire.
Dopo, mi ritornava in mente il rapporto tra me e Aiden, nato da una situazione assurda.
Speravo che cambiasse almeno un po', e invece, niente di tutto ciò è accaduto.Avevo bisogno assolutamente di un sostegno.
Uno psicologo, ad esempio.Mi sentivo sbagliata.
Non potevo provare un sentimento per Aiden.
Non dovevo.
Passai dal fissare il pavimento al cielo cosparso da meravigliose stelle che luccicavano e mi donavano un po' di quella luce, che anche il mio cuore non smetteva di cercare.
Volevo che Aiden in qualche modo mi aiutasse.
Magari mantenendo un rapporto pacifico per il bene di Sofì.
Ero disposta a farlo, ma sapevo che dall'altra parte avrei trovato solo il vuoto.
L'aria fresca mi stordì facendomi rabbrividire, mi strinsi nel mio giacchetto di lana nero e lanciai l'ultima occhiata al di là del giardino.
Rientrai dentro scrollandomi di dosso i vestiti e dopodiché, mi posizionai davanti allo specchio osservando il mio ventre piatto.
Non ci sarebbe stato nessun pancione, e questo mi ricordò ancora una volta che non dovevo tirarla alla lunga.
Dovevo dirglielo il prima possibile.
Ma che reazione avrebbe avuto quando gli avrei detto che non ci sarebbe stato mai quel bambino?