8-Parte 1

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MESI DOPO

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MESI DOPO...

Scarlett

Mi sentivo bruciare fino allo sfinimento, fiamme che mi divampavano dentro sciogliendomi ogni strato di pelle. E quando quel fuoco cessava di ardere, lui era sempre lì, con l'attizzatoio in mano pronto a smuovere i tizzi in modo che continuassero a bruciare ancora e ancora.

Sarei tornata ad immergermi in quelle iridi profonde che parevano non avere mai fine. Proprio come l'oceano, bellissimo ma tanto misterioso da non sapere mai con certezza cosa si nasconde tra i fondali.

Lo guardi... ti incanti e ti viene voglia di buttarti tra quelle acque gelide. Piu ti immergi in fondo, meno è la probabilità di risalire in superfice. La bellezza è troppa, ti distrae e ti porta con sé.

Tutto questo accadeva quando mi era vicino, aveva il potere di trascinarmi verso di lui e farmi sprofondare sempre al suo volere con un solo tocco.

Avevo promesso a me stessa di non cedere, di non farmi buttare giù e di non mollare. Invece, accadde l'esatto contrario. Come sempre.

Aiden però, non mollava.
Per nessuna ragione al mondo mi aveva più cercata.

Passai le giornate pensando che da un momento all'altro mi chiamasse. Una scusa, una minaccia o qualcosa del genere come era suo solito fare.

Aspettavo sveglia ogni santa notte il suo arrivo attirando in ogni modo possibile la sua attenzione.

Lo percepivo lo stesso vicino, ma incapace di poterlo toccare. Era sicuramente l'effetto dell'alcol che mi faceva vedere cose che non esistevano affatto. Perché era lui il mio compagno fidato degli ultimi mesi.

Mi aiutava a trascorrere velocemente le notti insonne e buie in solitudine. Mi lasciava soltanto un terribile mal di testa che mi portavo dietro tutto il giorno, ricordandomi che per non pensare a Aiden le ore successive avrei avuto bisogno ancora dell'alcol.

Dicevo a me stessa che avrei smesso di farlo ma poi, la sera successiva era la stessa della precedente.

Mi avrebbe cercata, ne ero sicura.

Questo tira e molla non avrebbe mai avuto fine.
Aiden era così... Aveva bisogno di distruggermi per sentirsi più potente, e quella volta lo fece sul serio.

Era sparito nel nulla, appena provavo a chiamarlo per sentire Sofi, cadeva la linea.

La prima sera della mia partenza ricevetti una chiamata da parte di Sofi, la nostra conversazione durò due minuti. La seconda sera solamente un minuto. La terza... il vuoto. All'improvviso, smise di chiamarmi.

Non ero stupida, sapevo per certo che mi aveva osservata tanto in tutti quei giorni. Le telecamere della villa erano accese come sempre, del resto.

Aiden non avrebbe mai lasciato una delle sue proprietà senza telecamere attivate.
Era un maniaco del controllo.

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