Capitolo non modificato
Esco in giardino con l'unica intenzione, quella di torturarlo.
Il suo sguardo muta, è il nervosismo a contornare i suoi occhi insistenti sul mio corpo coperto soltanto da un misero bichini bianco.Gli uomini al suo fianco si voltano intimoriti alla vista del suo pugno stretto. Gli passo accanto senza calcolarlo minimamente e la cosa inizia ad infastidirlo parecchio. Muovo ogni passo con lentezza calpestando i ciottoli bianchi riscaldati dal sole, raggiungo il bordo della piscina sedendomi su di esso.
Immergo i piedi giocando con l'acqua e lasciando le mani sulle gambe, alzo la testa in aria godendomi il sole. Poco dopo la luce accecante sparisce sostituendosi con l'ombra. È proprio lui ad inginocchiarsi alle mie spalle.
«Il tuo costume è bianco.»
Scandisce furioso a bassa voce.Come se non lo sapessi.
«E quindi?»
Rispondo continuando a tenere gli occhi chiusi spostandomi in modo che il sole mi riscaldi.«Non osare bagnarti, entra e vai a vestirti.»
«Non essere geloso di qualcosa che non toccherai mai più...»
La sua guancia sfiora leggermente la mia provocandomi un brivido interno e per fortuna, riesco a trattenerlo con successo senza mostrargli la mia debolezza.
Ride, una risata quasi udibile ma sicura.«Ormai dovresti sapere benissimo che se volessi potrei scoparti anche qui. Ora stesso. Devo sempre ricordartelo? »
Sicuro di sé stesso, strofina la leggera barba sul mio viso come se volesse farmi capire che lui, ha sempre potere su tutto, compreso su di me.
Non azzardo ad aprire gli occhi, senza muovermi di un solo millimetro da lui, gli rispondo a tono.
«Hai ragione, so perfettamente quello che sei in grado di fare. Ma, se solo provassi a farlo sicuramente rischierei di vomitarti addosso»
Seria come non lo sono mai stata, continuo a rilassarmi sotto i raggi del sole rovente. Lo sento rialzarsi senza dire un sola parola, percepisco lo stesso la sua ira che cerca di fuoriuscire.
«Ho detto alzati da lì e vai a toglierti quel costume, ti sta una merda.»
Maledettamente spregevole.
Ma se pensa di potermi ferire con questa frase palesemente falsa si sbaglia di grosso.
Apro un occhio guardandomi di fronte, e dopo aver costatato che ogni singolo uomo è girato di spalle immobile, mi rialzo strofinando le mani ancora umide dall'acqua.La distanza da lui è solo una sicurezza in più per sfuggire in caso mi corra dietro.
«È vero Aiden, l'ho pensato anche io. Questo costume mi sta una vera merda.»
Slaccio il fiocco dietro il collo lasciando cadere la parte superiore per terra.
Anche lui si volta verso i suoi uomini per vedere se qualcuno stia guardando. Torna a posare gli occhi su di me socchiudendoli come una bestia.Adesso è arrivato il momento di filarsela prima che mi raggiunga.
È bellissima la sensazione di lasciarselo alle spalle come ha sempre fatto lui con me.Allo stesso modo di prima, ripercorro il vialetto a piedi nudi rientrando alla velocità della luce.
Ad accogliermi c'è la nuova domestica con la bocca spalancata. Una donna sulla cinquantina magrolina e ben curata.
«Signorina sta bene?»
Chiede sbigottita.«Tutto a posto Mercedes, vado di sopra a vestirmi.»