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Mi chiedo come siano chiamati, gli spazi che separano gli attimi. Ma è proprio in questi spazi, che il dolore picchia piu forte. Quando si sente l'assenza di una persona, si vive solo il tempo in cui si ama.

(SEMPRE)

Scarlett

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Scarlett

La maniglia si abbassò così lentamente, da non riuscire a sentirne nemmeno il movimento.

Se solo non avessi avuto gli occhi incollati in quel punto esatto, non mi sarei accorta di niente.

Un tentativo di prova, fallito miseramente.

Pensai che se lo aspettava conoscendomi.

Era palese che mi sarei chiusa a chiave.

Ma lui, non urlava come faceva di solito.
In quel momento esatto, fu il suo tacere a sbraitare.

Lo percepii così bene, da squassarmi i timpani.
Restai in punta di piedi per non fare rumore, il pavimento in marmo risultò talmente freddo da farmi stringere le cosce tra di loro.

Posai la fronte sulla porta come se quello strato di legno pregiato fosse il suo ampio petto che mi faceva sentire strana, ma allo stesso tempo inconsapevolmente a casa.

Lo sentii vicino, probabilmente anche lui se ne stava incollato alla porta.

La mia mente era tanto imprevedibile da farmi pensare che allontanarmi da lì sarebbe stata la cosa migliore.

Il mio cuore non volle farlo, stupido e troppo fragile, sperava ancora di sentire la sua voce.

Volevo sentirmi dire che tutto si sarebbe sistemato, che lui sarebbe rimasto al mio fianco o che addirittura ne avremmo parlato.

Invece no, stava in silenzio ad ascoltare il mio respiro flebile e distrutto.

Non avrebbe mai messo l'orgoglio da parte e per una volta provare a capirmi.

Come potevo pensarlo?

Posai le dita tremanti sulla chiave, spinta da una strana voglia di vederlo e fare scattare la serratura proprio in quell'istante.

Stavo per compiere quel piccolo giro che mi avrebbe permesso di spiegarmi, quando la sua voce marcata mi fece sussultare.

«Merda.» Il pugno violento che arrivò, fece tremare l'intera porta.

Mi allontanai indietreggiando, ogni mio tentativo di prova, fuggì dalla mia mente ormai occupata dall'odio che Aiden stava provando per me.

Al di là le mura spoglie, restò solo un grande vuoto. Il corridoio apparì buio, anche l'aria emanava un senso di avversione e malvagità che sussurravano d'essere liberati dal suo cuore tormentato.

Soffocai ogni lamento che fuoriuscì dalle mie labbra secche portandomi le mani alla bocca.

Corsi nuovamente alla finestra sicura di vederlo da lì a momenti.

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