Capitolo 1

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<Christian Lundgaard! Andiamo, devo fare pipì!> strillo mentre sono fuori dal bagno e sto bussando insistentemente alla porta; normalmente me ne vado, ma questa volta mi sono addormentata e sono rimasta nella sua stanza.

Quando mi sono svegliata, mi scappava terribilmente la pipì e allora sono scattata verso il bagno per liberarmi dalla fastidiosa sensazione, ma l'ho trovato occupato da Christian che canticchiava allegramente un motivetto.

Il danese apre la porta, si rivela senza maglietta e una piccola parte del viso è ancora ricoperta di schiuma da barba; lo spingo di lato e mi libero dalla fastidiosa sensazione di incontinenza.

<Non potevi aspettare un minuto?> chiede il pilota mentre con il rasoio passa sull'ultima zona coperta di schiuma da barba e poi si osserva allo specchio controllando di essersi raso completamente.

<Potevi aspettare a raderti! E comunque stai meglio con un po' di barba> affermo tirando lo sciacquone e avvicinandomi a lui, lo osservo dal riflesso dello specchio.

È dannatamente bello quando è concentrato a fare qualcosa o quando non capisce, gli viene una ruga proprio in mezzo alla fronte che lo rende ancora più adorabile quando è confuso e non sa da che parte girarsi.

Si spalma il dopobarba che usa di solito e fissa il mio riflesso, mi fa un sorrisetto sghembo e si volta verso di me, passando lo sguardo lungo tutto il mio corpo.

Non sono in una condizione decente, ho i capelli arruffati dal riposo di oggi pomeriggio e indosso una maglia dell'Uni-Virtuosi, il mio team, più grande di due taglie; eppure a lui non sembra importare.

<In realtà so che mi preferisci senza barba, so che gradisci che sia così quando io sono lì sotto e mi sembri molto contenta> dice, coprendo velocemente la distanza che c'è tra noi due.

Solitamente non parliamo mai di quello che accade a letto quando siamo fuori dal letto, sa che mi mette in imbarazzo ma devo ammettere che ha ragione.

<Sai che non mi piace parlarne! Perché ti ostini a farlo?> gli domando sentendo le guance tingersi di rosso, Christian posa le labbra sul mio collo e comincia a lasciare lentamente una scia di baci.

Ebbene, è andato a giocare sul mio punto più sensibile per farmi stare zitta.

<Christian, devo andare> boccheggio mentre le sue mani si posano sui miei fianchi e mi attirano più vicina a lui, la sua eccitazione preme contro di me e non posso dargli torto.

Anche io ne ho voglia, ma sicuramente mia sorella mi starà aspettando in camera, chiedendosi dove io sia finita; chiudo gli occhi e mi lascio trasportare dal piacere delle sue labbra sul mio collo.

<Cinque minuti, Ayla. Non se ne accorgerà nessuno> sussurra contro il mio orecchio, basta sentirlo in questo modo che immediatamente la pelle delle mie braccia si ricopre di brividi e la mia mente riesce a produrre solo pensieri riguardo al piacere che ne seguirà.

Gli prendo il viso tra le mani:<Cinque minuti> ribadisco guardandolo negli occhi, in una frazione di secondo le sue labbra sono sulle mie e le mie mani finiscono tra i suoi capelli.

Mi morde le labbra mentre le sue mani calde finiscono sotto la mia maglietta accarezzandomi la pancia e i fianchi, in poco tempo le mie gambe sono attorno alla sua vita e Christian si sta muovendo verso la stanza da letto nell'hotel in cui alloggiamo entrambi.

Mi posa sul letto, nel frattempo le sue mani si sono spostate lungo le mie cosce, le accarezza facendomi salire la pelle d'oca e desiderare di far congiungere i nostri corpi.

Afferra la parte bassa della mia maglietta e la tira verso l'alto facendomi capire di volerla togliere, l'indumento finisce in un luogo indefinito della camera da letto e le labbra del danese si spostano sul mio petto.

LUST||Christian LundgaardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora