"Non sono dei soci" dice Dakota legandosi i capelli. "Quindi" Lacey si ferma sedendosi sul letto mentre puliva la pistola aspettando il discorso come continuava. "Questo famigerato fantasma non ha ucciso nessun altro perché il resto dei pro-nipoti dei soci storici non si sono fatti vivi nel locale" dice facendo annuire l'amica. "Se ci muoviamo andiamo a bruciare quel bastardo e possiamo tornare a casa" sbuffa Dakota togliendosi i collant cambiandoli con un paio di pantaloni morbidi. "Partiamo dopo mezzanotte" afferma Lacey facendo annuire l'amica. Erano appena tornate dalla centrale della polizia ed entrambe si stavano preparando per andare a vedere le famiglie degli altri soci, di quelli ancora vivi. "Che fai?" chiede Lacey mettendosi in piedi, Dakota guarda con la testa piegata l'amica non capendo che ha fatto di sbagliato. "Che ho fatto?" chiede socchiudendo gli occhi. "Rimettiti i collant, dobbiamo andare!" esclama lanciandole addosso le calze, uno sbuffo lasciò le labbra della bionda che si era dimenticata di quel passaggio del caso, quello dei testimoni.
Uscirono ancora dalla casa ed andarono verso la famiglia che avevano più vicino a loro. "Jenkins" inizia il discorso Lacey. "Famiglia benestante senza problemi, hanno tre figli maschi, i due coniugi sposati da venticinque anni." Mette nei posti dietro i fogli per poi chiudere la macchina. "Vediamo se sono snob" commenta Dakota storcendo il naso. "Vediamo se riesci ad inserire anche loro nella tua lista nera" ridacchia Lacey. "Che intenti?" chiede innocente l'amica continuando a camminare verso la porta della casa. "Lo so che tieni a mente chiunque non superi i tuoi standard di umiltà" Dakota si ferma guardando in modo confuso l'amica. "E che ti immagini che perdono tutti i soldi ed anche la casa imparando la fatidica 'lezione'" mima con le virgolette l'ultima parola, intanto la bionda cerca di dire qualcosa ma scuote la testa arrivando di fronte alla porta e suonando il campanello. "Comunque non è vero" dice Dakota poco prima che aprisse la porta una signora sulla cinquantina ben vestita e con un fazzoletto in mano.
"Buongiorno Fbi, agenti Jones e la mia collega Martin" entrambe le ragazze tirano fuori il tesserino. "Siamo qua per farle qualche domanda riguardo gli omicidi dei quattro uomini avvenute due mesi fa" Lacey lancia uno sguardo all'interno della casa trovandola molto accogliente ed ordinata mentre Dakota sbuffò mentalmente sentendosi a disagio tra tutta quella, come definisce lei, ricchezza smisurata. La signora rimase leggermente spiazzata portandosi una mano sul petto presa dall'agitazione. "Certo entrate" disse spostandosi e lasciando passare le due. "Sono da sola in casa, mio marito è al lavoro" vanno tutte e tre in salotto e la padrona di casa le invita a sedersi sul divano. "Posso portarvi qualcosa?" chiede gentilmente sedendosi anche lei, le due ragazze scuotono la testa. "Signora Jenkins, vorremmo sapere sei lei fa parte o conosce un locale di nome 'I Mattinieri'?" chiede Dakota tirando fuori una penna ed il suo blocchetto di appunti. "Non è dove sono morti quei quattro uomini?" chiede la donna socchiudendo gli occhi, Lacey annuisce piano. "Beh l'ho sentito solo dopo gli omicidi, davvero terrificanti" si lascia scappare un brivido, Lacey sorride alla donna mostrandole sicurezza e tranquillità mentre Dakota roteò gli occhi continuando a scrivere sul blocchetto, stranamente durante le interviste ai partenti, chiunque siano le due amiche si scambiano i ruoli, Dakota diventa il famigerato agente cattivo mentre Lacey diventa quello mediatore. Fino ad ora nessuna delle due ha ancora capito come è possibile.
"Non vorrei allarmarla signora, ma è a conoscenza se suo marito ha qualche collegamento con i soci di quel locale?" chiede Lacey facendo apparire un'espressione confusa alla donna. "La mia collega vorrebbe sapere se il bisnonno di suo marito faceva parte dei soci di quel locale" spiega Dakota con tono scuro. "Credo di sì" risponde insicura la signora. "Però dopo che il padre di mio marito è uscito non ci siamo più avvicinati a quel posto" dice con tono nervoso. Le ragazze si guardano portandosi entrambe con il busto verso la signora. "Era successo qualcosa in quel locale signora Jenkins?" chiede Lacey calma, la donna stette zitta per un momento ma sospirò amaramente. "Sembrava ci fossero dei soci che rubavano dei soldi dalla cassa per poi comprare..." si ferma guardando in basso. "Beh della droga" continua passandosi le mani sul viso. "Ricordo che parlava di quando il signor Hill fosse infuriato con loro" continua guadando negli occhi entrambe. "Mi raccontava che li avesse cacciati ed aveva promesso di perseguitarli anche dopo la sua morte per il torto che gli avevano fatto" si blocca prendendo un respiro profondo. Dakota diede un veloce sguardo a Lacey facendole capire esattamente questo 'Beh non li ha solo cacciati' riferendosi alle morti avvenute al tempo, Lacey ripose alzando leggermente le spalle facendo capire all'amica 'amen la signora non lo sa'. "Ma forse era più in pensiero per il locale" annuisce sfregandosi le mani. "Garret, uhm mio marito non si è mai avvicinato neanche al locale, suo papà gli ha fatto il lavaggio del cervello" ride serena. "Per fortuna direi" sorride sospirando.
Le due agenti annuiscono contente di aver scoperto il motivo della rabbia del fantasma. "Grazie mille signora, siamo apposto così" sorride Lacey alzandosi assieme a Dakota. "è un piacere" risponde accompagnando entrambe alla porta, rientrarono in macchina senza dire una parola. "Allora?" chiede Lacey guardando l'amica. "Ora siamo sicure che molto probabilmente il fantasma non ucciderà nessun altro" annuisce più volte Dakota facendo scomparire il sorriso dall'amica. "Siamo sulla pista giusta" continua Dakota bloccandosi alla vista della faccia apatica di Lacey. "Io intendevo del tuo libretto nero" ride facendo sbuffare l'amica. "Per favore" ride Dakota scuotendo la testa. "Ovviamente che lo sono" aggiunge a bassa voce mentre accese la macchina facendo ridere l'amica, tornano al motel per prepararsi alla serata movimentata.
"Dovremmo ubriacarci dopo la caccia" dice Dakota sovrappensiero. "Cosa?" chiede Lacey mettendosi seduta sul letto. "Mi hai sentita, dovremmo ubriacarci" ripete sorridendo. "Magari anche al locale dove canti, la sera stessa" ride poggiandosi sul materasso duro. Lacey non rispose, tornò a riposarsi leggermente più felice perché almeno per una sera avrà qualcuno con cui ubriacarsi. Passarono la cena in camera ordinando per la seconda volta quello che hanno mangiato la sera prima, erano pronte per cacciarsi nei guai un'altra volta. Dakota da seria e con il pugno di ferro che era prima divenne leggermente paranoica come al solito e Lacey da tranquilla che era divenne più dura tirando su il morale dell'amica. In quel momento erano fatte le une per le altre l'ansia aiutava la forza ad essere più attenta e la forza cancellava l'ansia plasmandola in qualcosa di più forte.
STAI LEGGENDO
Caso Speciale
FanfictionDakota Hawkins e Lacey Steed sono due ragazze all'apparenza semplici e di buona compagnia ma che mantengono segreta una realtà sconcertante. E sei i fratelli Winchester cominciano a far parte della loro vita?