15 DICEMBRE 2017

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Mio caro diario è da distrutto che oggi ti scrivo mi ritrovo ancora per strada con quell'immagine indelebile di di chiara che sta bocca a bocca lingua a lingua con una tizia a me ignota mentre nella mano destra stringo fino a rompere quel dannato pacchettino(il suo regalo) rimango inerme davanti a ciò,nessuno fa caso a me e continuano come in una danza linguale con le mani che vanno sempre più giù ed io dietro questo dannato muretto fermo immobile non riesco a spiccicare una parola che so un urlo qualcosa.... nulla solo lacrime che pian piano scendono sfiorandomi le labbra insaporendole con quel salatissimo sapore che riporta a quello della mia vita in quel periodo.
Solo lacrime stupore e rabbia mentre continua ancora e ancora a toccarla senza prender fiato un secondo... cerco la forza per andarmene e sparisco, l'unico mio appiglio a quello di una lenta e sana risalita è scomparso tra quella chioma riccia e labbra carnose d'un'altra persona che non sono io non so darmi una risposta solo tante troppe domande al perchè non penso e non credo di meritarmi questo!
Rovisto tra le tasche cercando un pò di sollievo da tir su ma nulla guardo la rubrica per cercare qualche contatto e nulla tutti presi nessuno libero non mi resta che andare a san basilio uno dei quartieri più brutti che abbiamo qua ma ne ho bisogno e devo andare.
Incamminandomi capisco di essere passato dalla Roma "bella" a quella "pericolosa" solo dalla tensione che esterna essa in giro come al solito bambini che giocano a pallone ma in mezzo a questi anche sentinelle che lasciano il pallone per correre verso i "grandi" in teoria se hai buon senso non entri volontariamente in questo posto,uno di quelli in cui devi grazie se ti lasciano le scarpe attorno a me solo palazzoni grigi graffiti vestiti stesi alla meglio tutto arricchito da tossici e branchi di ragazzini pronti a farti il peggio ma io conosco gigi uno di quei ragazzi che a vederlo non diresti mai fosse uno del ghetto ed invece ecco lì tra due branchi vestito con un cappotto di zara scarpe della versace e borsello gucci con le braccia tese verso di me alla padre col figliol prodigo,sai mio caro diario pure io a dir la verità vengo da questo posto ma manco il tempo di finire le medie che mia madre riesce tramite ad una promozione a portarci via di lì i contatti col vecchio gigi però non si spezzarono mai anzi diventavano prima di questo mio periodo sempre più forti ogni volta che poteva gigi era presente per me sempre con la sua aria da sfanculato e sempre con la sua frase "in culo ai paiodi" una fazione dove vive invece l'élite gigi li odiava tutti anche quelli che dovevano ancora nascere .
Quindi nulla mi accolse tra le sue braccia mi vide distrutto ma non fece domande nulla... mi diede una mano ad alleviare ciò...

diario di un'adolescenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora