Giovedì 14 settembre 2017

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eilà mio caro amico di carta come va?
Spero bene, scusami se ti ho lasciato così ieri ma si era fatto tardi e dovevo sistemare il bordello fatto in terrazzo.
Comunque  se ti va continuo a raccontarti da dove ho lasciato,
quindi nulla le raccontai tutta la mia storia mentre continuavamo a fumare il sole tiepido del mattino pian piano si fece più caldo e passarono le ore lei a circa metà del mio racconto si sdraiò nella mia stessa sdraio si appicicò a me stile koala con gli occhi lucidi appoggiò la testa sul mio petto e a fine racconto stette li senza dire una parola fissandomi con un'espressione in viso di quasi compassione per la prima volta mi sentii capito riuscì anche a rasserenarmi senza usare una parola nei suoi occhi trovai quel conforto che da tanto ormai cercavo le diedi un bacio sulla fronte e la ringraziai della compagnia lei non rispose alzò ancora un pò la testa avvicinò il suo splendido faccino al mio e mi baciò... io la strinsi a me ancora più forte mentre lei mi accarezzava la testa fu un bacio intenso uno di quei baci che fa capire molto della persona difronte fu come quasi uno scambio di messaggi ed il messaggio era lo stesso per entrambi CON TE MI SENTO AL SICURO subito dopo si asciugò le lacrime che nel mentre scendevano mi guardò un'altra volta e si rimise sdraita su di me con il viso rivolto al cielo la canna si era quasi  ormai esaurita e cominciò a tirarne su un'altra, mentre con tono sarcastico dico che la mia vita è perfetta lei ridendo e con tant'altro sarcasmo cominciò a raccontarmi la sua di come non vada d'accordo con i suoi e di quanto il sistema la opprima insomma i soliti discorsi da fatti, continuarono a passare le ore e orami si era fatto mezzogiorno entrambi presi dalla chimica cominciammo a cercare di cucinare qualcosa da buon romano feci la carbonara tra risate e qualche bottiglia di vino ci ritrovammo di nuovo in terrazzo a fumare era la prima volta che parlavo così tanto con una persona senza accorgermi dello scorrere della giornata ci furono altri baci altre coccole altre carezze mi sentivo come se tutto fosse scomparso bussola,  scuola ,la mia malattia... persimo totalmente la cognizione del tempo e dello spazio ad interromperci fu il suo telefono che squillava oramai da ore era suo padre l'aveva sgamata a pisciare scuola quando rispose il tono della sua voce era così alto che sembrava stesse con il vivavoce ridendo mi disse che doveva andare un'ultimo bacio sull'uscio della porta ed un mezzo sorriso stampato sulle labbra per la prima volta in quel periodo stavo bene mi era tornata la forza anche  di aprire quella dannata bussola ma non lo feci c'era troppa roba da sistemare  e procastinai il tutto al giorno dopo successivamente torno a casa mia madre che dal mio sguardo capì che qualcosa era cambiato senza dirmi nulla mi diede un bacio in fronte e andò verso la cucina canticchiando qualcosa sul tempo delle mele nessuna donna aparte mia madre riesce a leggermi così bene quella sera in casa tra risate e urla giocose di mia sorella passammo una serata leggera tranquilla una di quelle di quando ancora la mia vita non stava andando in rotta di collisione con la realtà.

diario di un'adolescenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora