Mio caro diario è da allettato al
Policlinico Gemelli di Roma che ti scrivo... qui la situazione non è affatto leggera, anzi alla fine quel bicchiere finì nel mio stomaco, tutto di un fiato lo tirai giù come se fosse un qualsiasi shot.
Uno di quelli che la gente si cala il sabato sera, per rendere il momento un pò più movimento, per rendere i timidi intrepidi e per far dimenticare la stressante settimana a chi ha voglia di non pensare.
Lo calai giù guardando il riflesso di un ragazzo distrutto, con uno sguardo spento... le ultime cose che ricordo di quel momento sono stati dei dolori lancinanti allo stomaco e delle figure sfocate che urlando correvano verso di me, da lì in poi il vuoto.
Pensavo di essere morto e invece...
Mi sono svegliato allettato con flebo ovunque, un catetere attaccato e un'indiano nel letto affianco che guardava paperissima col volume al massimo, cerco di muovermi ma non riesco mi sento come se mi avesse investito un treno sento ovattato e le risate di quel tizio continuano a risuonarmi in testa in modo fastidioso
a salvarmi fu l'abbraccio soffocante di mia madre che in lacrime continuava ad urlare <<Ti credevo mortoo>> mentre mia sorella, si nasconde dietro la sua gonna fiorata spaventatissima dell'accaduto... è grazie a lei se sono ancora vivo fu lei a trovarmi inerme sul pavimento del bagno. Cioè per riassumere cerco di suicidarmi in bagno, pensando di avere casa libera e invece finisco per scioccare una bambina che sicuramente dovrà fare anni di terapia per superare ciò che ha visto e mia madre stava quasi per morire d'infarto.
Io volevo solo lasciarmi andare fra le gelide e fredde mani della morte riuscendo a fallire pure questo.
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diario di un'adolescente
Truyện Ngắnpagine di diario di un un'adolescente al cui senso della vita ormai sembra svanito (PS DATO CHE STATE LEGGENDO IL DIARIO DI UN RAGAZZO VI PREGO DI CAPIRE LA MIA SCELTA DI NON UTILIZZARE ALCUNA FORMA DI PUNTEGGIATURA LO FACCIO SOLO PER RENDERE ME...