16 dicembre 2017

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Il telefono squilla rompendo i coglioni squilla squilla ..... sono le 11 e sto ancora in coma in un letto che è un mix tra immondizia e cesto dei panni sporchi il sole filtra dalle tapparelle ma ho un mal di testa assurdo a stento riesco ad aprire gli occhi,attorno a me una puzza di fumo e kebab assurdo tutto ciò circondato dalla nebbiolina creata durante la serata cerco il telefono con le mani ma trovo gigi accasciato affianco a me anche lui nelle mie stesse condizioni cerco di riprendere sonno ma nulla il telefono continua a squillare guardo.... ed è lei....
Decido di riattaccare... oramai di ritornare a dormire non se ne parla,prendo l'ultimo tocco di joint che trovo nel posacenere sopra il comodino lo apizzo e cerco di calmarmi passa un pò di tempo e quando credo di essere riuscito a calmarmi rieccolo che squilla facendo ancora più bordello di prima lo prendo con l'intento di rispondere ma il mittente è cambiato... era mio padre non lo sentivo da qualche anno,sai diario non te ne ho mai parlato ma mio padre un bel giorno di febbraio decise che fare il padre era troppo stressante scappando a gambe levate,quel giorno dovevamo andare al parco... ma nulla mi ritrovai da solo nel pianerottolo di casa a tirare calci ad un pallone sgonfio è li che conobbi gigi stava li,tra me e lui qualche scalino stava la a guardarmi cercando il coraggio di chiedermi se poteva giocare,ai tempi gigi non era così spigliato era un ragazzo stra imbarazzato e timido col timore che il mondo prima o poi se lo inghiottisse senza lasciare alcuna traccia di lui,me lo ricordo ancora come se fosse ieri io un bimbo incazzato e deluso e lui spaventato ma con tanta troppa voglia di fare amicizia e giocare inutile dire che quel pomeriggio io e gigi non solo fecimo amicizia ma legammo tantissimo un legame che appunto ancora adesso esiste.
Ma tornando a mio padre il telefono squilla ancora,in testa mille pensieri nello stomaco solo rabbia che cazzo voleva adesso? Soldi? O magari voleva riallacciare i rapporti? Fatto sta che al momento della risposta non sono riuscito a dire altro che un classico pronto facendo finta di non sapere chi ci fosse dall'altra parte lui poi d'altro canto con la decisione e voce possente di un bimbo che piange perché gli è appena caduto il gelato mi risponde con un semplice "eilà ometto sono io" li per lì avevo solo voglia di sfancularlo ma stetti al gioco da li a poco mi invitò per un caffé nel pomeriggio e dopo aver concordato ora e posto lanciai il telefono sul comodino e cercai di riprendere sonno ma nulla quel giorno il telefono squillava che manco un call center era ancora lei... che cazzo voleva? Gigi si svegliò tirando un bestemmione prese il mio telefono e rispose con uno nonchalance assurdo che solo lui poteva avere chiara non disse nulla riattaccò lui sorrise e mi disse e adesso in culo pure a questa si vesti e mi porto a fare colazione gli raccontai anche della chiamata di prima non disse nulla mi sorrise e basta e dopo un paio d'ore di cazzeggio prima degli ultimi saluti mi disse << sai è grazie a lui se siamo amici>> gli sorrisi e lo salutai con una pacca sulla spalla a pensarci aveva anche ragione grazie al suo essere egoista senza saperlo mi ha regalato un'amico fidato uno di quelli con cui ti senti anche dopo anni uno di quelli che anche se non gli scrivi tutti i giorni basta una chiamata e ci si vede insomma un vero amico.
Nel mentre mi dirigo a casa fa un freddo cane tiro su il capuccio e metto gli occhiali da sole mentre cammino mi sfiora il pensiero di chiara facendomi venire un dolore al petto allucinante nulla cerco di non pensarci,pochi metri ancora e sono a casa entro e la casa come al solito la trovo vuota mi faccio una doccia e mangio il polpettone avanzato, manco il tempo di stendermi che mi accorgo che è già ora del famoso caffè col padre dell'anno... mi vesto e con la stessa voglia che ha un ragazzino di andare a scuola il lunedì mattina mi dirigo verso il bar,al mio arrivo non trovo nessuno scelgo di sedermi lo stesso e aspettarlo anche se non lo merita cazzo fai ritardo all'unico appuntamento che hai col figlio... che razza di padre sei? Da lontano però dopo un pò lo vedo sta mano per la mano con una e tiene in braccio un pupo... cazzo che si sia fatto una famiglia? Manco il tempo di chiedermelo che mi sale, l'ansia e la rabbia più si avvicina e più la rabbia sale decido di andare via mi dirigo verso la seconda uscita del bar e di tutta corsa prendo il primo bus senza manco vedere che fermate avesse ci sto male,nella testa solo unica domanda <<cazzo te la fai a fare un'altra famiglia se sei scappato da quella di prima?>> in tanto il telefono squilla è lui naturalmente non rispondo cazzo ci voleva anche questa e adesso? Come se tra chiara e altro la mia vita non fosse già abbastanza incasinata... non mi rimane altro che tornare a casa e prendermi con calma del tempo per capire e assimilare

diario di un'adolescenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora