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« scusa » disse lui mentre stavo uscendo dalla vasca « mi sono lasciato prendere dal momento »
« tranquillo » dissi sorridendo
« OBBLIGO O VERITÀ » sentì dire da fuori
« dove vai » mi disse Jace vedendo che stavo uscendo
« a fare il gioco no? » dissi ovvia per poi uscire. Andai nella sala e mi sedetti a terra con alcune persone
« tu devi essere Maya giusto? » disse una ragazza
« si perché »
« dubbio » disse lei facendo un sorrisetto rivolto a Jace che nel mentre era arrivato. Andò vicino a lei e ho sentito
« Brittany, non ora » sentì dire da Jace. Feci finta di non aver sentito nulla.
« inizio io » disse un ragazzo « tu » mi indicò
« verità »
« sei vergine? »
« si » dissi guardandolo negli occhi e i suoi amici del cazzo stavano ridendo. Jace provò ad intervenire ma li dissi che sapevo badare a me stessa
« tocca a me » dissi « tu » verso il ragazzo che mi aveva interpellato prima
« verità  » mi disse lui
« hai fatto sesso con chi? La tua sagoma? O con una tipa a caso in discoteca che neanche conoscevi per fare a battaglia con la tua compagnia di merda. Giocavate a scrivere sul muro della scuola le ragazze che vi fate, o lo fai ancora? » dissi. Tutti mi guardavano come se lo avessi dissato
« non gioco più » disse alzandosi dal divanetto. Feci un sorriso stra fottente
« questo andrà virale » disse un ragazzo
« elimina il video » dissi. Non adoravo pubblicare cose su internet, sempre se non pubblicate da me.
« e rinunciare ai miei followers? Mai» disse lui iniziando a correre per la casa. Volevo seguirlo, ma Jace mi ha fermato per evitare di dare certi spettacoli
« vado io » disse la ragazza con cui avevo parlato prima
« Jace obbligo o verità »
« verità » disse lui convinto
« racconta tutta la verità a Maya » disse lei alzando le sopracciglia in segno di sfida
« che verità »
« oh adesso te la dirà, canterà come un piccolo uccellino » disse lei. La odiavo di già
« possiamo parlarne in privato » disse lui. Mi alzai da dove ero, e con lui andai fuori dalla casa.
« dimmi » dissi
« senti Maya alcune volte le parole che utilizza Brittany, sono come dire » stava cercando una scusa, un qualcosa per evitare o ruotare attorno l'argomento
« Jace, sai che odio le bugie, dimmelo tu o vado a chiedere a Brittany » ce stato silenzio per un bel po' di tempo
« mi vuoi dire che cazzo succede? » stavo iniziando ad alterarmi, odiavo i bugiardi.
« io e i ragazzi prima che tu arrivassi qui abbiamo fatto una scommessa » aveva lo sguardo rivolto verso i piedi
« cosa? » dissi io sentendo gli occhi pizzicare
« senti, avevo intenzione di dirtelo ok? Solo che tempo al tempo e »
« per te sono una scommessa quindi?» dissi con le lacrime agli occhi
« no assolutamente » disse lui
« Jace non parlarmi per un po' » dissi andando di li. Dalla festa in generale, non ce la facevo più. Tutte queste bugie, attacchi d'ira, possessività, mi esplodeva la testa. Invece di andare a casa andai da quello che tutti chiamano Abdul, il fornitore di alcool e presi un bel po' di vodka. Chiamai Greta.
« oi dimmi »
« che fai » dissi
« che è successo »
« come fai a sapere che mi è successo qualcosa? »
« ti conosco cara »
« ti stai divertendo alla festa? » dissi
« non tanto, appena te ne sei andata qui l'aria è diventata tesa, strana » disse « non dirmi che c'entra Jace con questa storia »
« è difficile da spiegare »
« adesso arrivo, manda la posizione »
« ti amo » dissi sorridendo
« ce qualcuno che non mi ama? »
« modestia a parte »
« sempre » disse ridendo « sto arrivando »
« ho preso la vodka da Abdul »
« adesso ricambio il sentimento, la vuoi bere per strada? Tanto i miei non ci sono sta sera »
« allora andiamo a casa, ti aspetto li » dissi chiudendo la chiamata e iniziando a incamminarmi verso casa
« ehi » disse Greta « andiamo dentro e mi spieghi tutto » ripensai alla scena di prima. Jace che cercava di spiegarmi, Brittany e tutta la sera. Il bacio.
« dimmi tutto » disse prendendo dei bicchierini che poi riempì di alcool. Ne buttai giù uno. E iniziai a spiegarle tutta la situazione, anche la cosa del bacio. E giù un altro. Andavo avanti così fino ad arrivare a 10 bicchieri.
« io odio quando i maschi » stavo dicendo mentre singhiozzavo « ma la frase può finire anche così » dissi ridendo.
« Maya, dai andiamo a letto, sei ubriaca marcia e fomani dobbiamo partire per la gita »
« non ci voglio più andare » dissi
« devi, ti sei preparata le cose? »
« si » dissi sbuffando e andando nella mia camera. Mi buttai sul letto a peso morto con la oancia in su. Guardai intensamente il soffitto, anche se non avevo una cosa a cui stavo pensando. Poi mi addormentai. La mattina dopo mi svegliai per le 7 e l'effetto dell'alcool era passato più o meno.
« buongiorno fiorellino »
« giorno » dissi stropicciandomi gli occhi
« pronta per oggi? »
« per niente » dissi sbuffando
« eddai è un esperienza che prima o poi dovremmo tutti fare »
« non cercare di farmi il discorsetto incoraggiativo » dissi puntandole il dito contro.
« vado a cambiarmi » dissi per poi salire e andare in bagno. L'outfit di quel giorno era comodo e semplice poiché avrei dovuto affrontare una lunga corsa di due ore e mezzo che avrei passato vicino a Greta.
« sei pronta? »
« sisi sto arrivando » dissi scendendo dalle scale
« amica, la felpa di Jace, sul serio »
« non me ne sono neanche accorta » dissi facendo una faccia disperata
« sei un personaggio Maya » disse ridendo « devi venire così mi dispiace per te »
« oh no » dissi per poi uscire di casa. Ci abbiamo messo meno del dovuto, eravamo agitate, più lei che io. Non ero entusiasta dell'idea di andare. All'entrata ci aspettavano i professori con due autobus gialli, eravamo due classi e noi saremmo dovuti salire su quello di destra, non che mi cambiasse qualcosa. Entrai per ultima, e notai che i posti erano tutti occupati. L'unico libero era vicino a Jace. Pure Greta mi aveva dato il palo.
                                                       Maya
                                      dopo ne parliamo
Mandai il messaggio senza vedere la sua risposta. Mi misi le cuffie e iniziai a guardare il paesaggio, senza far caso che Jace stava cercando di parlarmi
« Jace non ti è chiara la frase: non parlarmi per un po'?» dissi irritata
« fammi spiegare » disse
« dammi una spiegazione logica, due minuti massimo, se non soddisfa le mie richieste, puff »
« il primo giorno che ti ho vista a scuola, così come tutti d'altronde ho detto: " wow "» disse lui facendo una pausa per fare un sorrisetto malizioso « così i boys vedendo la mia faccia stupita mi hanno lanciato questa sfida e prima ho detto: "si dai " ma è quando ti ho conosciuta che mi sono ritirato ok? »
« mh » dissi. Non sapevo se perdonarlo o meno « va bene ti credo» dissi « ma devi riconquistrarti la mia fiducia » dissi rimettendo le cuffie. Poco dopo sentì toccarmi una spalla. Mi girai con uno sguardo omicida.
« potremmo parlare come ai vecchi tempi? » disse porgendomi delle bibite squisite
« certo » dissi mettendo le cuffiette da parte. Mi ero accorta che quel giorno senza di lui non era lo stesso, nel senso con lui mi sentivo di poter parlare di tutto, e lui stava li ad ascoltare i miei problemi, che fossero al lavoro, con Aidan o con la matematica...

just us//Aidan GallagherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora