Il viaggio è sembrato durare pochissimo, mi sono divertita con Jace, mi mancava parlare con lui.
« perdonato? » disse lui porgendomi la mia merendina
« si » dissi prendendo il dolce che mi aveva offerto, sorridente.
« mi sei mancata » disse iniziando a guardarmi
« anche tu J » dissi per poi scendere dal pullman ormai fermo. Appena poggiai i miei piedi a terra mi accorsi del panorama, stupendo. C'era la neve soffice ovunque ed era una delle prime volte che la vedevo. Guardavo tutto congli occhi sbarrati
« sei carina quando fai così » disse una voce famigliare dietro di me
« ah stai zitto Jace » dissi buttandogli una palla di neve
« vuoi la guerra? » disse lui ridendo
« non ci provare » dissi iniziando a correre verso l'hotel. Ero avvantaggiata sia dal fatto di avere la struttura vicino, sia che Jace aveva una mira pessima.
« avrò la mia vendetta » disse appena si rese conto che io non c'ero più.
« non mi prenderai comunque, hai una mira che fa invidia ai bradipi » dissi da dentro
« stronzetta » borbottò
« verità mio caro J, pura verità » dissi dirigendomi verso il dormitorio, che avrei condiviso con Greta. Eravamo divisi in maschi e femmine, anche se i professori stavano in un altra parte della casa, quindi si sarebbero poi spostati tutti probabilmente.
« in questa vacanza hai intenzione di farti qualcuno? »
« non ti rispondo perché potrebbe non finire bene » dissi mentre stavo sistemando le magliette.
« noi andiamo a sciare, vieni? »
« secondo te per quale motivo ho preso 4 libri horror? »
« sei noiosaaaa » disse lei dirigendosi verso il bagno per cambiarsi
« tu vai, io sto qui a bere la cioccolata calda » dissi
« ma dai, sarai da sola »
« oh no, io starò con Jace, vero J? »
« si, odio la neve » disse lui arrivando da dietro di me
« JACE! dovevi stare dalla mia parte per farla uscire »
« ops » disse lui avvolgendo la mia vita con le sue braccia
« non ci riuscite comunque » dissi staccandomi dalla presa di J e prendendo i miei libri.
« andiamo? » dissi rivolta a J
« usate le protezionii » disse Greta mentre stavo chiudendo la porta
« mi chiedo come fai a sopportarla »
« mi pongo la stessa domanda alcune volte »
« SONO QUI » disse lei sentendo la nostra piccola conversazione. Abbiamo riso entrambi e siamo andati verso la sua stanza.
« siamo solo noi gli unici sfigati che siamo qui a casa? »
« si » disse lui ridendo
« bella merda »
« hai qualcosa da imprestarmi? » disse lui riferendosi ai libri
« si certo, scegli » dissi porgendogli i libri
« hai una mente criminale? »
« mh? »
« gli argomenti che tratta questo libro sono forti e macabri, una ragazza carina e coccolosa come te riesce a leggere cose del genere? »
« se mi fai questa domanda significa che non mi conosci abbastanza bene » dissi iniziando a leggere un libro dal re degli horror: The Outsider di Stephen King.
« ho trovato un libro più soft »
« strano, quale? » dissi sfogliando le pagine
« a un metro da te, che genere è? »
« romantico » dissi
« mi vuoi dire di che si tratta o » disse lui vedendo che non li prestavo tanta attenzione
« leggi la trama? » dissi ovvia, lui però non era tanto contento di questa risposta, così chiusi il libro che stavo leggendo « parla di questa ragazza che per la maggior parte della sua vita è rinchiusa in un ospedale per colpa di una malattia grave ai polmoni. Li poi incontra un ragazzo di cui si innamora »
« wow, leggo questo » disse iniziando a leggere la trama
« bella scelta » dissi « prima di iniziare, posso farti una cosa? »
« dipende? » mi disse lui
« maschera per viso? »
« va bene » disse ridendo e mettendosi una mano sulla fronte
« vieni qui » dissi iniziando a spalmare la maschera nera sulle parti delle gance, il naso e il mento
« sei bellissima » dissi appena finito
« ora tocca a te » disse prendendo il tubetto di prodotto e iniziando a spalmare. Lo guardavo negli occhi, e qualche volta anche lui ed era imbarazzante.
« finito » disse per poi ritornare nella sua parte di letto
« buona lettura » dissi per poi immergermi nel mondo poliziesco. Dopo qualche ora decisi di prendere una pausa.
« prendo una pausa » dissi rivolto al mio amico
« che? Va bene vai vai » disse J preso completamente dal libro. Risi.
« ti va di andare a fare una passeggiata? » dissi prima di uscire
« ok arrivo » disse lui chiudendo il libro e raggiungendomi. Passammo davanti al mio dormitorio e sentivo Greta parlare con qualcuno.
« no, non contattarmi più » e cose del genere a cui non ho prestato molta attenzione. Sicuramente me lo avrebbe detto dopo, pensai.
« principessina » disse J attirando la mia attenzione e deconcentrandomi dal discorso di Greta « dove vogliamo andare? »
« non so un giro qui intorno, ti ricordo che non possiamo allontanarci troppo dalla casa » dissi uscendo. Non ero equipaggiata come si deve per andare in montagna e iniziavo ad avere freddo
« andiamo li » dissi indicando un boschetto, non tanto lontano, che mi sembrava tranquillo. L'aria fresca si era calmata un po' e noi stavamo raccontando storielle
« vuoi provare a battermi nelle storie horror? » dissi
« ci provo » disse con un aria da superiore
« fallirai mio caro »
« grazie del supporto »
« sempre qui per te » dissi ridendo, iniziò a raccontare la storia.
« niente male, ma adesso tocca a me » dissi appena lui ha finito la storia. Li raccontai la terrificante storia di shining, che lui non sapeva.
« oddio, hai vinto » disse lui alla fine del racconto alzando le braccia in segno di resa
« lo » feci una pausa « so »
« io vado un attimo, torno fra poco » mi disse il mio amico lasciandomi in quel piccolo boschetto da sola. Stava passando troppo tempo e si stava facendo buio. Sentivo il vento che faceva scricchiolare i rami degli alberi, i gufi, e tutti i vari animaletti notturni.
« bu » sentì da dietro
« vaffanculo mi sono preoccupata » feci un sospiro « non mi parlare Jace mi hai fatto prendere un infarto »
« non pensavo fossi così sensibile » disse ridendo « andiamo a casa? »
« si » risposi. Durante il cammino tenevo la testa bassa. Mi ero spaventata, ma non per il bu di J, ma perché con tutte quelle cose che mi guardo e leggo ho pensato al peggio. È una cosa stupida, lo so, ma le cose che scrivono e documentano sono capitate in posti isolati dal mondo, e sono fatti reali.
« non mi dire che ti sei spaventata » mi disse J appena siamo arrivati davanti alla casetta
« si, cretino » dissi entrando. In casa per fortuna c'era caldo, mi diressi nel dormitorio dove c'era Greta con le cuffie sul letto.
« dove sei stata » mi disse
« a fare un giro, dopo aver letto » dissi buttandomi sul letto a peso morto « mentre stavo uscendo ho sentito che parlavi con una persona e avevi una conversazione strana, me ne vuoi parlare? » dissi accarezzandole la coscia
« ma stai tranquilla, erano quei coglioni dei miei genitori » disse alzando la testa. So che stava mentendo, lo capisco perché è di sua abitudine grattarsi la mano e alzare la testa. Non ho fatto pressione su questo argomento, me lo avrebbe detto appena si sentiva e sicuramente non le avrei fatto domande dato problemi.
« allora ragazza mia » mi disse la mia compagna di stanza « dopodomani arriva Natale »
« si e? » dissi
« poi arriverà capodanno »
« mhmh »
« mi vuoi far vedere il tuo vestito o non ti sei degnata di prenderne neanche uno »
« ehi » dissi facendo notare la mia aria offesa « ce l'ho il vestito, non sono così sbadata » mi guardava con le sopracciglia alzate.
« adesso te lo prendo, tu prendi il tuo lo voglio vedere » dissi. Più che altro ho preso un vestito per capodanno, è una festa di sicuro più elegante e importante. Per Natale sarei stata sicuramente nel mio pigiama a forma di panda.« non è molto, ma a me piace » dissi facendole vedere il vestito
« stai scherzando spero » disse con la bocca aperta « sarai una bomba sexy con questo vestito » disse ridendo e io pure.« è bellissimo! » dissi incantata
« grazie » disse lei con un sorriso. Il resto della sera lo abbiamo passato tra chiacchere, scherzi, giochi divertenti e risate...
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just us//Aidan Gallagher
Romancecapisci l'importanza di una persona solo quando la perdi ( o quasi )