Un anno dopo.
«Signori e Signore vi preghiamo di tornare ai vostri posti e allacciare le cinture di sicurezza. Tra qualche minuto inizieremo le procedure di atterraggio» ascoltai la voce del capitano, uscire metallica dagli altoparlanti dell'aereo.
Quella sarebbe stata l'ultima volta in cui avrei udito tali parole. O meglio, sarebbe stata la mia ultima volta da assistente di volo in cui avrei udito quelle parole. Perché da quel giorno in poi, avrei avuto il piacere di prendere un aereo solo per motivi personali.
I ventisette anni erano arrivati e come mi ero ripromessa, era giunto il momento di cambiare anche il lavoro dei miei sogni e buttarmi a capofitto in un altro altrettanto stimolante e desiderato.
«Non ti senti strana?» domandò Brandi, mentre sistemava il carrello delle bevande. «Insomma, è il nostro ultimo volo insieme, da colleghe» si spiegò meglio, lasciandosi ricadere sul suo sedile.
Sorrisi tristemente, mentre tutti i ricordi di quegli anni passati ad alternarmi tra un volo intercontinentale e un aeroporto mi scorrevano nella testa.
Erano stati anni felici, dei quali non rimpiangevo nulla. Anni di amicizie, esperienze e amori. Anni indimenticabili, che avrei portato sempre dentro il mio cuore.
Ma era ormai giunto il momento di iniziare una nuova vita, di inseguire gli altri sogni che avevano atteso pazientemente mentre ne portavo a termine uno dei tanti.
«Beh, guarda il lato positivo, da oggi in poi non saremo più noi a dover porre la domanda: "Gradisce qualcosa da bere?" Oppure: "Pasta o pollo?" Saremo le persone che risponderanno a questi quesiti» commentai, facendola ridere.
«Sì, ma un po' mi mancherà essere pagata per girare il mondo» ammise Brandi, arricciando le labbra e allacciandosi la cintura. Effettivamente aveva ragione, quel lavoro sarebbe mancato anche a me, sotto ogni punto di vista. Ma non avrei smesso di viaggiare, anzi, avrei continuato a farlo. Solo che da quel giorno in poi lo avrei fatto perché volevo davvero andare e godermi una qualsiasi città e non perché dovevo.
Lasciai la mia migliore amica da sola per un attimo, incamminandomi per il corridoio di quell'aereo e iniziando a controllare che tutti i passeggeri avessero ripreso il loro posto. Scrutavo velocemente quelle cinture di sicurezza allacciate, continuando a camminare dritta davanti a me.
Arrivai fino alla cabina di pilotaggio, girando in quel piccolo atrio e percorrendo il corridoio parallelo a quello precedente per tornare verso la coda del velivolo.
Lasciai che i miei occhi scrutassero parte del paesaggio da quegli oblò ovali. Le nuvole si stavano facendo sempre più rade e le periferie di Vancouver iniziavano a intravedersi.
Tre giorni prima ero atterrata a Dubai, dove avevo alloggiato in un hotel lussuoso e non avevo pensato ad altro se non a rilassarmi.
Io e Brandi eravamo state alla SPA, provando trattamenti benefici di ogni tipo. Avevamo fatto shopping nel enorme e famosissimo centro commerciale, svuotando completamente parte delle nostre carte di credito. E ne avevamo approfittato per parlare dei nostri progetti futuri.
Entrambe eravamo ancora convinte di voler aprire quello studio di interior design. Lei era già laureata in quel campo, mentre io avrei seguito dei corsi e mi sarei specializzata. Era un qualcosa di fattibile, che ci avrebbe permesso di continuare a stare vicine e di essere felici di ciò che facevamo.
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Midnight Sky
Romansa☞︎ COMPLETA / Revisionata ☜︎ ⚠️QUESTA STORIA È PROTETTA DA COPYRIGHT. QUALSIASI RIPRODUZIONE / STAMPA TOTALE O PARZIALE, SENZA IL MIO ESPLICITO CONSENSO SARÀ PUNITA SECONDO LA LEGGE⚠️ Bagagli, gente che corre, passaporti smarriti e piloti sexy sedut...