03.

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felix's pov.

"mi spieghi come fai a trovarti sempre con la cucina mezza bruciata?" "hey! apprezza i miei sforzi ingrato!" "sforzi? adesso serve una cucina nuova" mi girai verso di lui e vidi che mi stava per lanciare un mestolo in faccia "no, hyunjin non ti azzardare, poggia quel mestolo immediatamente" mi misi a ridere seguito poi da hyunjin che mi minacciò fintamente con "l'arma" che si trovava tra le sue mani, cominciammo a pulire il casino che lui ha combinato per poi prenderci qualche pacchetto di patatine, caramelle e schifezze varie, ci sedemmo sul divano e cominciammo a parlare un po' di tutto "allora che mi dici di quel ragazzo?" "quale ragazzo?" lo guardai confuso non capendo di chi stesse parlando "quello biondo, quello di cui mi hai parlato qualche giorno fa" "ah chan, beh ogni tanto ci scriviamo" "tutto qui?" "senti chi parla, e te? come va con il tappo?" "il tappo? non è poi così tanto basso" disse ridendo, beh non ci credeva nemmeno lui a quello che stava dicendo "comunque bene, a differenza tua sono molto più avanti con lui" "sh si? e cos'hai fatto? l'hai baciato?" "no oggi l'ho incontrato per strada e l'ho salutato, e lui ha ricambiato il saluto!" tutta la curiosità che avevo prima svanì e sospirai, ma perché non mi ritrovo mai con gente normale?

"grazie mille per esserti occupata di jieun" "di nulla" le sorrisi e presi la bambina tra le mie braccia, la guardai e notai che era davvero stanca "non vedi l'ora di tornare a casa e dormire eh" annuì e appoggiò la testa sulla mia spalla, sorrisi nuovamente intenerito per poi portarla a casa.

"ah mannaggia a me che non ho mai fatto la patente della macchina" sospirai stanco e mi fermai per riposarmi per qualche secondo, stavo per ricominciare la camminata quando ad un certo punto una voce mi fermò "felix! felix!" mi girai e notai chan agitare la mano per farsi notare da me, si avvicinò e mi sorrise "come mai fuori a quest'ora?" "ero da un amico e avevo lasciato jieun da una ragazza che si è occupata di lei, ora volevo tornare a casa ma non avendo la macchina ci sto mettendo un'eternità" "se vuoi ti accompagno io, ce l'ho la macchina" mi misi a riflettere per qualche secondo, beh più o meno lo conosco, non penso sia il tipo che mi rapirebbe e ucciderebbe "va bene, se non disturbo ovvio" "non disturbi affatto, e poi era anche per sdebitarmi per il caffè che mi avevi offerto" mi sorrise per poi condurmi alla sua auto, misi jieun nei sedili posteriori per poi mettermi nel sedile accanto a quello di chan, allacciai la cintura e partimmo, restammo in silenzio per qualche minuto fino a quando non fu lui a rompere il ghiaccio "beh, come va?" si mise a ridere imbarazzato non sapendo come instaurare un dialogo "bene, apparte il fatto che mi è difficile trovare lavoro e allo stesso tempo occuparmi di jieun, ma non mollo" "sua mamma lavora invece?" "beh... lei non ha la mamma" "oh è..?" "no no semplicemente l'ho adottata" "ecco perché non vedevo tante somiglianze, anzi nessuna" "già, ma ciò non significa che non le voglia bene o che non la considero come figlia in tutto e per tutto" "sai ti ammiro, voglio dire, sei giovane, solo e hai deciso di occuparti di una bambina, vorrei avere il tuo coraggio" "non si tratta di coraggio" mi girai verso di lui e lo guardai, sembrava avere uno sguardo triste, come se qualcosa lo turbasse "è tutto ok?" "mh? cosa intendi?" "hai uno sguardo, come dire, triste" "beh è solo un ricordo" "ti..ti va di parlarne? sfogarsi fa bene" mi guardò negli occhi per poi tornare a guardare la strada, prese un bel respiro e cominciò a parlare "qualche anno fa stavo con una ragazza, ognuno viveva a casa propria ma ci vedevamo spesso, e un giorno..un giorno avevamo scoperto che era incinta...a 17 anni..nessuno dei due ancora lavorava e quindi non sapevamo come prendercene cura.." il suo respiro cominciò a tremare, stava per piangere, appoggiai la mia mano sulla sua che era sulla coscia e cercai di rilassarlo "puoi fermarti se non riesci a dire altro" prese un altro respiro e continuò "io a differenza sua ero meno spaventato, voglio dire, si è difficile occuparsi di un bambino ma prima o poi deve succedere..lei invece era distrutta, in ansia, aveva paura di non poter finire la scuola e di inseguire i suoi sogni, cercai di tranquillizzarla il più possibile, e sembravo esserci riuscito..fin quando un giorno non scoprii che avesse portato il neonato in un orfanotrofio..." notai delle lacrime colare sulle sue guance e bagnare la felpa che indossava in quel momento, continuai ad accarezzare la sua mano nel tentativo di tranquillizzarlo "da quel giorno litigammo e basta, non ero d'accordo con ciò che ha fatto e lei lo sapeva bene che abbandonare un bambino è una delle cose che detesto di più al mondo, infatti da quel giorno ci lasciammo e tagliammo del tutto i rapporti.." "hey non è stata colpa tua, tu hai fatto tutto il possibile, non devi darti la colpa per una cosa che non hai fatto" "si ma...adesso non so neanche dove sia, con chi sia, sta bene? è felice? come si chiama? io..io non so neanche come si chiama.." continuai ad accarezzargli la mano e cercare di confortarlo, fin quando non arrivammo a destinazione "ecco qui, e scusami per lo sfogo" "scusa per cosa? mi ha fatto piacere il fatto che tu ti sia confidato e mi abbia raccontato ciò che ti turbava" "grazie" gli sorrisi, scesi dalla macchina e presi jieun in braccio, m prima di andarmene mi rigirai verso chan "vuoi per caso entrare e bere qualcosa?" "se per te va bene" "dai seguimi" mi sorrise a sua volta e una volta sceso dalla macchina mi seguì.

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boh questo capitolo non mi convince ma ok (tra l'altro lo sto scrivendo mentre sono in videolezione)

ma comunque spero vi sia piaciuto<3

  phobia;;chanlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora