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Per quanto cercasse di convincere se stesso, che la scelta di non lasciare Mario era giusta, altri pensieri tormentavano la sua testa. Si sentiva come perso, come se fosse dentro una foresta con vari sentieri, e uno di essi era quello giusto, ma qual era?

Sospirò. I pensieri lo tormentavano molto e la presenza di Cico nella stanza non aiutava per niente. Ma che cosa ci stava a fare lì? Non aveva lezione?

Stre si guardò intorno, la stanza così bianca, dava aria di serenità. I rumori al di fuori, non si sentivano ma solo il suo respiro e quello della persona presente nella camera. Era tutto così bello.

-come ti senti?-

Stre sussultó, Cico era bene che sveglio, accidenti!
Inghiottì rumorosamente, non se lo aspettava minimamente. -bene?-

Domanda? Perché una domanda? Non sapeva come stava? Accidenti!

-meno male- silenzio. -ho parlato con tua madre-

Oh no! E ora?

-È così dolce- come prego? Dolce? Se solo sapesse.

-si... Credo di sì..- cosa cavolo stava succedendo lì! Stre era troppo agitato.

Cico si alzò dirigendosi verso il lettino dove vi era Stre. Si fece spazio per poi sedersi al suo fianco.

-Anche tu sei molto dolce- fú quasi come un sussurro. Accarezzò i suoi capelli per poi guardarlo fisso negli occhi dove vi si perse per un paio di secondi.

Stre, a dire la verità, piaceva questo tipo di atteggiamento, e non gli dispiaceva neache un po'. Quell'uomo con i capelli rossi, gli piaceva e non poco. -grazie..- cavolo quelle sensazioni!

Si guardarono, perdendosi nei loro sguardi. Cico non smetteva di sfiorare i suoi capelli, era come se fosse una cosa unica per lui, quasi come un'ossessione. E poi non smetteva di fissarlo, lo faceva sentire in soggezione. Ah... Quanto gli sarebbe piaciuto baciarlo.

-STRE!- un forte rumore, irruppe nelle stanza, la porta si spalancò e così la figura di sua madre si presentò.

Aveva un viso così spaventato, aveva il fiato pesante, come se avesse corso, e i suoi capelli erano ancora leggermente umidi, avrà fatto una doccia.

-Buonasera signora- Cico si diresse verso la donna pronto a presentarsi in modo cortese -mi chiamo Cico Tobbi, sono l'insegnante di vostro figlio- gli porse la mano, che lei non rifiutó.

-oh quindi ho parlato con lei? È davvero un piacere- sorrise -grazie per essersi preso cura di mio figlio in mia assenza-

Stre arrossì abbassando la testa. Cico sorrise per poi annuire.

La madre andò verso suo figlio, avvolgendolo con le sue braccia per poi baciargli la fronte. -oh Stre! Mi sono spaventata così tanto!-

Era raro vedere sua madre mostra affetto o preoccupazione in quel modo,

Ricorda che quando alla festa del suo decimo compleanno, mentre tagliava la torta si fece male e non smetteva di piangere, la madre non si preoccupó minimamente anche se il taglio, evidentemente, era profondo.

Accidenti come si poteva essere così menefreghisti?

-cosa hanno detto i dottori?- domandò, guardando Cico con aria preoccupata.

Lui guardò Stre per poi dirigersi nuovamente a lei. Era una situazione abbastanza delicata. Sicuramente non voleva che lui sapesse. -è meglio se ne parliamo fuori Stre deve riposare-

La madre annuì per poi seguire il ragazzo dietro la porta sotto lo sguardo di Stre. Cosa stava succedendo? Qualcosa non andava bene.

***

-cosa succede? Perché non hai voluto che ascoltasse?- la madre si vedeva evidentemente preoccupata. E non aveva alcun torto.

-in realtà vorrei sapere se stre mangia regolarmente...-

Lei abbassò lo sguardo, Cico intuì che qualcosa non andava, forse lei non lo sapeva neanche se lui mangiasse o meno.

-i medici hanno detto che Stre è sotto peso, e sta agli inizi dell' anoressia. Non voglio preoccuparla, ma la cosa è seria-

Lei alzò la testa, gli fece un lieve sorriso -andrò a parlare con i medici. Vedrò come posso intervenire e quali alimenti mi posso consigliare- disse infine, allontanandosi.

Cico sospirò rammaricato, la donna evidentemente fingeva la sua preoccupazione, come poteva? Era suo figlio!

Scosse la testa, e prese un grande respiro prima di rientrare nella stanzetta di Stre. Lo vedeva lì, seduto su quel lettino a sorseggiare il suo bicchiere d'acqua, era così piccolo ed indifeso, avrebbe voluto proteggerlo.

Sentì caldo, e sentì come se le sue gambe stessero per cedere. Come poteva un ragazzino fargli un effetto del genere. Cavolo! Se solo potesse....

No! Non ci doveva neanche pesare, chissà poi i problemi che avrebbe avuto, era meglio evitare, le cose non potevano andare male, non questa volta.

-Dov'è mia madre?- Cico si riprese dai suoi pensieri per poi dirigersi verso di lui.

-è andata a parlare con i medici-

-come se gli importasse- sussurrò.

Lo sguardo di Stre, non sembrava a neanche dispiaciuto, evidentemente era abituato a questo.

-posso farle una domanda?-

-certo che sì-

Il ragazzo posò il bicchiere, si sistemò e si avvicinò al viso del professore. Cico sentiva caldo, si sentiva in mezzo alle fiamme, quel avvicinamento lo faceva sentire timido in un certo senso. Cavolo avrebbe tanto voluto stampagli un bacio.

-lei sotto l'occhio sinistro ha una cicatrice, posso chiedere come ha fatto a procurarsela?-disse allontanandosi.

Cico, inghiottì, per poi rispondere. -Vedi.... Quando avevo sedici anni, non avevo amici molto consigliabili, frequentavano gente abbastanza pericolosa e purtroppo mi sono ritrovato in una situazione ambigua.-

Stre non batté ciglio, non se,brava neanche spaventato, anzi aveva lo sguardo curioso.
-ti ha fatto male?-

-ecco vedi, è passato molto tempo, ma ricordo bene il dolore e ti posso dire che era così forte che non lo sentivo- sorrise -ma ormai è una cosa del passato ed è meglio così-

Il ragazzo annuì. Distolse il suo sguardo, era tra i pensieri. Aveva detto qualcosa di sbagliato? Probabilmente....

-Stre io vo- un forte rumore fece sobbalzare entrambi.

-Stre stai bene?-

Mario.....

























✨Ciao Stelle scusatemi tanto che sono sparita, ma sto tornando. Grazie per il supporto alla storia vi mando tanti bacini. Auguro a tutti una buona giornata e una buona lettura ✨

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