Tre settimane.
Erano passate tre settimane da quando era accaduto tutto. Da quando il suo professore lo aveva confuso più del dovuto.
Tre settimane, che ancora non aveva deciso cosa fare con Mario.
Da quando era uscito dall'ospedale,era tutto diverso, i suoi compagni di classe non lo bullizzavano più e con sua madre aveva affrontato il discorso che lo aveva stressato per molto tempo.
Ciò che lo lasciò più sconvolto era che lei non si fosse arrabbiata né aveva fatto uno scandalo, era come se sapesse già cosa provava suo figlio, e solo si era limitata ad abbracciarlo dopo avergli lasciato un bacio sulla guancia.
Tutto era cambiato completamente.
Anche con Cico.
Il suo professore dal giorno dell'ospedale lo aveva evitato completamente, a mala pena si dava il disturbo di guardarlo, ma niente di più.
In molte occasione Stre aveva cercato di avvicinarsi e magari capire del perché di quel comportamento, ma fu tutto vano per il semplice fatto che, mai lo trovò un secondo da solo.
E tutto quello, lo faceva impazzire, sentiva come ogni emozione provata era fuori controllo.
Ma ora basta! Era arrivato il momento di dovergli parlare e chiarire qualsiasi cosa sia accaduta. Anche se avesse dovuto parlare, di qualsiasi argomento si trattasse, davanti a qualcuno.
Tirò un sospiro prima di attraversare la porta della classe del suo professore. Come sempre era il primo ad essere arrivato, non c'era nessuno, nemmeno il suo insegnante.
Sistemò i suoi capelli cercando di distrarsi dal nervosismo che stava invadendo tutto lui, e si sedette al primo posto libero sotto i suoi occhi.
Dinanzi a lui c'era la cattedra del professor Tobbi. Ricordò il primo giorno che si erano visti, la prima volta che si erano parlati, e la prima confidenza nel darsi del tu. Tutto era accaduto proprio in quella cattedra.
Anche la prima volta che il suo cuore era impazzito totalmente.
Probabilmente per Cico non era nulla, ma semplicemente un rapporto tra alunno e professore. Ma per Stre, per lui era diventato qualcosa di più, forse perché ancora era un adolescente, o forse perché quel uomo era estremamente attraente.
Non lo sapeva, era tutto così confuso e non poteva far altro che reprimere tutto e stare buono al suo posto.
Perché alla fine era quello che aveva sempre fatto, nascondere i suoi veri sentimenti.
-S.. Stre-
La voce, rimbombata nell'aula, lo svegliò dai suoi pensieri facendogli alzare la testa ed irrigidirsi sul posto. -Buongiorno professore-
-Te l'ho già detto... Non serve il formale con me-
Nessuna espressione.
Non c'era nulla sul suo viso, solo la serietà che lo metteva in soggezione.
Stre si alzò e lentamente si avvicinò al suo professore. -posso farti una domanda?- non ottene risposta e quindi semplicemente si prese il permesso e continuò a parlare. -perché mi ignori?-
Cico gli rivolse uno sguardo, e poi si diresse verso la porta dell'aula chiudendola a chiave.
-potresti rispondermi, sai... Il rispetto- disse leggermente serio con un po' di ironia.
Cico sbuffò e ritornò da Stre. -le cose sono complicate- disse finalmente. Ci fú un breve silenzio che subito fu interrotto.
-di che parli?- si stranì il ragazzo -il lavoro è complicato?-
-N...no Stre- sospirò -il lavoro non c'entra, ma solo..-si fermò un momento per poi riprendere -solo tra me e te-
Il ragazzo rabbrividì, quello che disse il suo insegnante lo fece pensare. Si era reso conto che gli piaceva? No! Era impossibile per lui, inoltre, era solo un ragazzino e lui un uomo adulto.
-Ancora non capisco-
Stre rimase fermo a guardarlo, con il viso interrogativo aspettando che Cico parlasse. Ma non fu così.
L'uomo si era avvicinato a lui e lo fissava in un modo differente rispetto a quelle tre settimane. Non sapeva neanche come descriverlo, ma era un qualcosa che fece scattare delle piccole sensazione al giovane.
-Quel giorno...- cominciò -all'ospedale..uff.. ho fatto qualcosa che non dovevo- Stre ancora più confuso di prima non osó dire nulla ma semplicemente lo lascio continuare a parlare, anche se le domande cominciavano ad aumentare -io... Non so che mi è preso.. era come se non avessi più il controllo delle mie azioni..-
-Ma di cosa parli? Quale azioni? Che cosa hai fatto?-
Cico abbassò leggermente lo sguardo per incrociare quello del più piccolo e nel mentre avvicinò di poco la sua mano sul viso davanti a lui. - Ti ho quasi baciato Stre~- sussurrò.
Il ragazzo poteva vedere l'espressione nel volto di Cico,era spaventato ma allo stesso tempo era triste. Ma lo capiva, il suo lavoro impediva una cosa del genere, e da quel poco che aveva conosciuto dell'uomo, lui rispettava molto le regole di quella scuola e del suo ruolo.
-Mi dispiace..- sospirò -ma con te è come se perdessi il controllo...-allontanò la sua mano -perdonami- disse infine allontanandosi.
Anche se Stre avesse capito tutto, anche se sapeva che le cose fossero sbagliate,a anche se ci fossero state conseguenze gravi, decise comunque di abbracciarlo.
Irrigidito dall'azione del più piccolo, Cico si fece trasportare e lo abbracciò a sua volta.
Il profumo del più grande, fece rilassare all'istante il ragazzino.
In quel momento Stre si sentì come mai nella sua vita si era sentito, estremamente felice. Il suo cuore batteva all'impazzata e assieme ad esso anche il cuore dell'insegnante.
-non devi chiedermi scusa- disse finalmente interrompendo quel silenzio che si era creato. -sai...a dire la verità...- frenò subito arrossendo e velocemente allontanandosi dal più grande.
Di nuovo silenzio, ma questa volta imbarazzante.
Stre si sentì in subbuglio, non sapeva cosa dire o fare in quel momento, era troppo imbarazzato e se avesse in qualche modo offeso Cico? Non se lo sarebbe mai perdonato.
Ma una mano gli afferrò leggermente il mento facendo scontrare i loro sguardi. Gli occhi scuri di quel l'uomo lo fissavano e lo facevano sentire così sicuro. Gli sorrise.
-I...io- provò a dire il ragazzo, ma fu interrotto.
Il viso del suo professore si avvicinò, tenendo tensione ad entrambi cosi da far sentire i loro profumi l'uno dell'altro.
Il più piccolo inghiottì rumorosamente, lo voleva più di ogni altra cosa e non gli importava se era più grande di lui. Era ora o mai più.
Alzò le punte dei piedi e finalmente fece scontare le loro labbra in un bacio caldo e morbido, sapendo, che nessuno dei due, si sarebbe dimenticato di quel momento.

STAI LEGGENDO
RICORDAMI |Strecico|
Fanfiction-Il dolere fisico era tollerante, ma quello che colpisce da dentro non lo sarà mai. Fa male essere illusi in quel modo ma una cosa era certa, che prima o poi il destino sarebbe cambiato- -romantico -agst & drammatico -violenza psicologica -autolesio...