La mattina degli American Music Awards, Harry si alza decisamente troppo presto. Immediatamente, si sente tutto intorpidito, la schiena gli manda delle scariche di dolore che lo fanno velocemente uscire dal dormiveglia. Sbatte un paio di volte le palpebre mettendo a fuoco il soffitto a volta, è all’ultimo piano del The Roosevelt.Si è svegliato in così tanti posti diversi negli ultimi anni, non sapendo mai di chi fosse il letto dove giaceva, che ora fosse o in che paese si trovasse. Lo ha sperimentato così tante volte che spesso anche quando era a casa si sentiva disorientato. Era abituato al fatto di avere un familiare corpo caldo accanto al suo, e quello era abbastanza per farlo sentire ancorato a terra. Tutto quello che doveva fare era allungarsi e avvolgere le braccia intorno alla vita di Louis. Si sentiva al sicuro, nonostante magari fossero dall’altra parte del mondo, con un fuso orario completamente diverso da quello di casa, erano insieme. Era abbastanza. È sempre stato abbastanza. Fino al giorno in cui non lo è stato più.
Il pensiero della conversazione della notte precedente colpisce Harry come un treno, poi, con un po’ di ritardo visti gli effetti del jet lag, si ricorda che Louis è nella sua stessa stanza. Si alza lentamente e si ferma ad ammirare il sole che colpisce il corpo del maggiore pacificamente rannicchiato nel letto. Le sue ciglia sembrano miele, i suoi capelli sono illuminati di oro, sembra ricoperto da una nuvola di coperte. È angelico, sembra un quadro rinascimentale che potrebbe benissimo essere appeso al Louvre.
Harry deve costringersi a distogliere lo sguardo, ha paura che Louis lo becchi a fissarlo, dato il suo sonno leggero. Afferra un accappatoio dall’armadio e, coprendosi, si dirige al piano inferiore.
La luce del mattino illumina il pavimento del salotto, il legno sembra quasi diventare più chiaro. Harry va qua e lì, con i calzini che scivolano sul parquet e solo i boxer addosso. I suoi capelli sono incasinati, lui ci giocherella mentre gironzola per il primo piano. Era così stanco la sera prima che se ne è andato direttamente al letto.
Il salotto è enorme, diviso in un’area pranzo con un lungo tavolo e una vetrata lunga tutta la parete che offre una vista stupenda su Los Angeles. C’è una pianta di palma all’angolo e una piccola pianta fiorita sul tavolino basso, insieme ad altri libri.
Harry si accascia sul divano di pelle color rosso scuro, è abbastanza spiegazzato e vintage da sembrare comodo. Si trova di fronte a due poltrone abbinate e alla Tv a schermo piatto. Passa il tempo a guardare il suo telefono, recuperando i post dei suoi amici e di altre persone sconosciute sui social media.
Sta ridendo tra una foto di Rita Ora su una spiaggia tropicale e un’immagine di una tipa nuda nella vasca, quando l’account Instagram di Louis gli cattura l’occhio. Torna su per vedere un post che gli fa fermare il cuore pe un attimo. Al primo sguardo, la fotografia sembra banale, ma Harry la sta analizzando come se la sua vita dipendesse da quella cosa. È una foto di Bruce, seduto come un Lord sul divano di Louis. Il suo pelo marrone chiaro sembra opaco nella foto ed è tutto arricciato e la descrizione è generica, dice solo “Ragazzone”, l’ha usata anche in altri post per descrivere i suoi cani. Ma quella non è la cosa che ha provocato milioni di mi piace e migliaia e migliaia di cuori blu e verdi nei commenti. Sullo sfondo, quasi invisibile, Harry riesce a riconoscere la sua stessa mano, i tatuaggi con l’ancora e la croce ben visibili. È seduto dall’altra parte del divano, fuori dalla foto, il suo braccio è allungato sullo schienale, la mano a penzoloni. Il resto del suo corpo non si vede, e se non fosse stato per i tatuaggi, nessuno avrebbe potuto dire che era lui lì con Louis. È un accenno sottile, e allude ad una loro vita fuori dallo scrutinio pubblico, una vita che tanto tempo fa condividevano.
Harry indugia sulla bella sensazione di essere stato catturato dalla foto di Louis senza rendersene conto – non ricorda neanche quando l’ha fatta – e il fatto che Louis si senta abbastanza sicuro a renderla pubblica lo rende felice. Passa il pollice sull’immagine, e prima che possa pensarci troppo, ci clicca due volte per mettere mi piace.
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You've Got My Devotion (Hate You Sometimes) - Italian Translation
FanfictionTrama: Harry faceva parte della più grande boy band del mondo. Era anche una metà della migliore (o peggiore, dipende dai punti di vista) relazione segreta del settore musicale. Adesso, quasi cinque anni dopo, dopo che i One Direction si sono sciolt...