Hisoka Morou

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Richiesta da: Tsukiroi
Questa one shot mi ha fatto dannare l'anima ed è alquanto scadente, quindi GOMEN

Vendetta. L’unica cosa che voleva, uno dei desideri più ambiti della storia. Come suo fratello d’altronde. Essendo la sorella maggiore ricordava tutti gli avvenimenti ancora meglio di Kurapika, il suo otooto (fratellino minore, per intenderci). Voleva solo trovare la brigata fantasma, non chiedeva molto. Erano anni ormai che con Kurapika cercava di scovarli. Ad un certo punto a lui venne un’idea degna di un Kurta*.

Avrebbero provato a diventare Hunter, dopotutto proprio loro due, che erano sopravvissuti allo sterminio di un’intera tribù, come potevano non riuscirci?

Allora la ormai ventiquattrenne ragazza guerriera decise di assecondare il fratello. Erano sempre stati uniti, e anche se alla (c/c) non andava a genio l’idea che l’unica sua famiglia rimasta morisse, andò comunque con lui, solo per proteggerlo da pericoli ed eventi disastrosi che si sarebbero di certo verificati.

Detto questo, cominciamo a raccontare la storia di questa ragazza che non aveva mai provato e voluto provare amore per qualcuno, ma che si rese presto conto che il suo cuore la pensava diversamente.

Fortunatamente lei e suo fratello si erano allenati molto duramente in tutti questi anni, o sennò ancor prima di cominciare la prova non sarebbero mai riusciti a correre per 80 chilometri, se non di più.

Si ritrovarono presto in una palude che rispecchiava a pieno il carattere e le attuali emozioni di (t/n): fredda, pericolosa e torbida. Proprio mentre l’esaminatore spiegava di non fidarsi di nessuno in quel posto, lo vide.

Aveva in mano delle carte da poker, con cui aveva appena ucciso l’essere che aveva preso le sembianze dell’ esaminatore, e la stava osservando. Inutile negarlo, ricambiò l’occhiata per molto tempo prima di rendersi conto di ciò che stava facendo, arrossire, guardarlo male e girarsi, tutto in una manciata di secondi. Lo sentì ridacchiare e la cosa la mandò in bestia, ma non fece niente. Aveva paura che se si fosse girata non avrebbe più tolto lo sguardo, e la situazione si sarebbe resa ancora più imbarazzante.

Per i successivi giorni lo osservò, ovviamente senza farsi vedere, o almeno così credeva. Quel ragazzo la intrigava, ma non voleva distrarsi dal suo obbiettivo, cioè proteggere il fratello da eventuali pericoli e imprevisti.

In realtà non sapeva neanche perché la incuriosiva, ma era particolarmente attratta da lui, anche se non sapeva se in bene o in male.

Non si era ancora avvicinata, ma lui si era reso conto che lo guardava, anche se non aveva detto niente per non imbarazzarla. Che poi, da quando era così gentile e aveva tutta questa empatia e umanità? Non si sapeva dare una risposta, ma quella ragazza gli faceva perdere la testa.

Un giorno Hisoka decise che lo aveva osservato abbastanza, e si avvicinò a lei per parlarle.

Dopotutto, se non fosse stato così paziente, si sarebbe potuto anche arrabbiare, non la smetteva di guardarlo un attimo.

Erano sull’isola ormai a un bel po’ di tempo, e la (c/c) non aveva ancora trovato la persona con il numero che doveva prendere, ma visto che non aveva intenzione di abbandonare il fratellino aveva cominciato a rubare numeri a caso.

A un certo punto si vede avvicinare dalla stessa persona che l’aveva incuriosita. Ovviamente cosa fece? Cercò di scappare. Funzionò? Certo che no, dopotutto si sta parlando di Hisoka.

Neanche il tempo di fare due passi, letteralmente, che se lo trovò di fronte, che la guardava in modo alquanto inquietante, anche se in realtà quello era il suo sguardo normale, e questo dice tutto.

-Credi che non me ne sono accorto?-

-Credo che dovresti lasciarmi stare- disse lei cercando di sembrare tranquilla, anche se in realtà stava morendo internamente dalla paura.

-Certo, non appena mi dirai perché ho suscitato la tua curiosità-

A quel punto (t/n) si stufò. Non era mai stata una che si faceva mettere i piedi in testa, quindi perché rispondergli se poteva usare il Nen per fuggire?

Ed è proprio quello che fece. Stupidamente, capì poco dopo. Naturalmente anche Hisoka non aveva intenzione di perdere questa specie di scontro, e anche lui padroneggiava il Nen, quindi non se la fece scappare neanche questa volta.

-Credevi sul serio di poter scappare solamente usando il Nen? Eppure ti credevo più intelligente-

-Va bene, va bene, ho capito. Non c’è nessun motivo, i realtà. Semplice curiosità-

-E io come ti dovrei credere?-

-Non puoi esserne sicuro, o ti fidi o no, e io non posso farci nulla esattamente come te- rispose lei sorridendo abbastanza spaventata, cercando di non darlo però a vedere.

-Giusto-

-One-chan! Lasciala stare subito, Hisoka!- si sentì un urlo, senza dubbio di Kurapika.

-Mi sa che la nostra chiacchierata finisce qua. Per me è stato un piacere, comunque. Spero ci incontreremo di nuovo-

-Mi duole non poter dire lo stesso- disse lei.

Senza dire più nulla, lui se ne andò ridacchiando e pensando di volerla vedere di nuovo sul serio. 
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*per chi non lo sapesse, Kurta è il nome del clan di Kurapika

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