Akaashi Keiji

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Richesta da: nessuno

Era un giorno come gli altri, come tutti. Non cambiava mai niente nella sua vita, purtroppo. Ciò l'aveva resa triste. Non che fosse una novità, ormai tutti i suoi giorni lo erano.

E l'unico suo spiraglio di felicità e leggerezza l'aveva lasciata sola, di nuovo.

Si chiedeva solo il motivo per il quale il suo cuore avesse scelto di innamorarsi proprio di lui. Non aveva ancora trovato una risposta.

Ma d'altronde si sa, l'amore rende cechi. Chiunque abbia letto almeno un buon romanzo ne è perfettamente a conoscenza.

Lei aveva deciso di provarci lo stesso, nonostante tutte le difficoltà a cui sapeva sarebbe andata incontro. Odiava questa sua debolezza, e odiava ancora di più il sapere che ormai non sarebbe riuscita a vivere senza di lui. Akaashi Keiji. Era questo il nome che non riusciva a togliersi dalla testa, era questo il nome che tanto odiava e amava allo stesso tempo, contro ogni logica.

Voleva toglierselo disperatamente dalla testa, ma voleva anche ricordarlo per sempre. E sapeva che tutto questo non aveva senso, ma non voleva perderlo.

Per questo la (c/c) aspettava tutti i giorni il suo ritorno e nonostante sapesse benissimo quanto tempo mancasse al suo arrivo ne teneva il conto sul calendario

Sapeva di essere fortunata, dopotutto non era mica morto. Solo che non poterlo vedere regolarmente come avrebbe fatto una qualsiasi coppia di fidanzati la distruggeva lentamente e dolorosamente.

Come ogni mattina si era svegliata, ed era andata a prepararsi un tè nero per non sembrare un morto vivente e si era poggiata alla sua finestra preferita, quella da cui si poteva vedere il giardino dal soppalco. Era spostata un po' al di fuori della casa, come una piccola veranda, e leggermente rialzata, con un piccolo spazio ricoperto da dei cuscini su cui sedersi.

Era inverno, la stagione preferita della (c/c), ragion per cui il suo respiro appannava leggermente il vetro e al di fuori della casa c'era un paesaggio mozzafiato.

Guardando fuori dalla finestra con gli occhi (c/o) leggermente lucidi, si rese conto che durante la notte aveva nevicato, ma invece di uscire a giocare come una bambina (anche se ormai aveva 22 anni, quindi non esattamente una bambina) si scoprì a voler tornare sotto le coperte ancora calde.

Decise però, con un grande sforzo di volontà, di alzarsi e andare di sotto, per mangiare almeno un po'.

Senza neanche pensarci, visto che ormai ci era troppo abituata, prese una penna e barrò un altro giorno sul calendario. Le catturò l'occhio però la scritta "oggi torno" che le aveva scritto senza dubbio Keiji prima di partire per la trasferta.

Le si illuminarono gli occhi e all' improvviso la giornata le parve molto più bella. Corse subito in camera a cambiarsi, poi tornò di sotto per fare la colazione tanto reclamata dal suo stomaco.

Appena finita, neanche a farlo apposta, il campanello suonò, segno che Keiji era finalmente tornato.

La ragazza si alzò euforica, talmente felice da inciampare dopo pochi passi dalla sedia. Si rialzò senza preoccuparsi del dolore, che in quel momento le sembrò una cosa da nulla.

Aprì la porta facendo scontrare e incatenare i suoi occhi (c/o) con due iridi castane tanto a lungo aspettate. Senza pensarci due volte saltò addosso al suo ragazzo, che sorrise contento dal suo caldo bentornato.

-Non provare ad andartene di nuovo sai-

-Non ne ho intenzione- le rispose il ragazzo con un sorriso.

-Meglio per te- gli rispose con voce soffocata dall'abbraccio lei.

Angolo di un'ornitorinco spastico
Primo capitolo che non mi ha chiesto nessuno!
Scrivete qui se avete richieste, non ho messo le informazioni base perchè credo che tutte voi sappiate come si legge una x reader.
Potete fare anche richieste girlxgirl o boyxboy, anzi ne sarei più che felice visto che non ce ne sono molte in giro!

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