Miya Chinen

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Ho scritto questa one~shot dopo giorni e giorni di procrastinazione, poichè sono pigro come la merda e non avevo voglia di aprire watty. Scusate eheh <3

Richiesta da:RosaLindaDAuria
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Il suo cuore non si sentiva affatto bene. D'altronde, come poteva farlo?
Nessuno penserebbe che la ragazza (c/c) possa avere questi complessi, se così li possiamo chiamare, di inferiorità.

Non perchè la gente sia stupida, ma perchè nascondeva questo sentimento di vergogna nel più oscuro crepaccio del suo cuore.

Era sempre così sorridente, solare e a volte anche ingenua, che nessuno la prendeva più sul serio. Vedeva solo il bene nelle persone, credeva che i loro brutti comportamenti si basassero su traumi, e quindi perdonava tutti.

Naturalmente, avendo questo comportamento troppo aperto, le persone la facevano soffrire, usandola e poi lasciandola di nuovo sola, come se non avesse alcun valore, non esistesse neppure, non fosse nemmeno un essere umano.
Incredibile come le persone siano così cieche e non vedano come facciano stare male una persona, vero?

Avendo questo problema, (t/n) aveva fin troppa difficoltà a farsi veri amici.

Una sola persona era rimasta al suo fianco per tutto questo tempo, una costante nella sua vita.

Miya Chinen.

Un'altra persona che aveva problemi a farsi degli amici? Naturale!

Il fatto che fossero due persone praticamente opposte li rese complementari, non essendo però dipendenti l'uno dall'altro.

Essere i migliori amici di Miya comportava un importante fattore: bisognava avere una pazienza oltre ad ogni limite, cosa che alla (c/c) non mancava, ma a qualunque altro essere vivente si.

Va bene, non scherziamo. Anche la pazienza di (t/n) aveva un limite. Certo, ne aveva molta più della maggior parte delle persone, ma tutti hanno una linea che non bisogna oltrepassare.

E Miya l'aveva fatto. Aveva oltrepassato quella linea, toccando il tasto dolente della ragazza.

Tutto era cominciato con una semplice giornata scolastica, nulla di troppo speciale. Giorno invernale, nuvoloso ed esageratamente freddo, ma nulla di speciale, considerata la stagione.

Entrando a scuola, (t/n) cercò di individuare una certa testa corvina, alzandosi sulle punte dei piedi per superare con lo sguardo la miriade di ragazzi presenti nell'atrio.

Sforzando lo sguardo, riuscì a distinguere due occhi verdi molto familiari, che la fissavano con malizia. Si, ovviamente era Miya.

La (c/c) alzò gli occhi al cielo affrettandosi a raggiungere il ragazzo appoggiato alla colonna portante della struttura.

"Ma buongiorno! Ce ne abbiamo messo di tempo a trovarmi, vero signorina?"

"Scusa! È che c'è così tanta gente che non ti vedevo-"

"Ti stavo solo prendendo in giro, moscerino. Un giorno dovrai capire la differenza tra scherzo e realtà"

"Scusa!"

"Di nuovo" disse il suo amico con un sorrisetto "Ma non siamo qui per parlare di questo, vero?"

"Ah no? E cosa mi devi dire? Sbrigati, tra pochi minuti suonerà la campanella e dobbiamo andare in classe!"

"Ti va di andare alla pista da skate, dopo?"

"Ma io non ci so andare in skate" ribattè la ragazza dopo qualce secondo di esitazione, rivolgendogli uno sguardo stranito.

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