Bakugou Katsuki

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Richiesta da: The_cookie_friends

Okay, fare questa one-shot è stato alquanto impegnativo, ma anche molto eccitante, visto che non ho mai scritto una malexmale. Di conseguenza ti amo per averla chiesta, grazie. Quasi dimenticavo: se qualcuno legge questa storia e si schifa perché è omofobo, esca dal mio profilo e non si faccia più vedere, grazie.

P.s. perdonami per il ritardo!
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Era da tempo che (t/n) si trovava in un tremendo stato di torpore. Ormai non sapeva neanche più quanto tempo era passato da quando era uscita dal morbido letto caldo, togliendo il magnifico piumone avvolgente, di sua spontanea volontà.

Suppongo che tutti noi sappiamo come ci si sente quando non si ha voglia di fare nulla, ma il problema del ragazzo non era questo, semmai il fatto che fosse caduto in uno stato d’indifferenza che oltre a farsi odiare da se stesso lo aveva lasciato quasi da solo in fatto di amici.

Alla fine, uno dei pochi che ancora non l’aveva abbandonato era stato Bakugou Katsuki, cioè l’esatto motivo del felice momento che stava passando il (c/c).

Adesso che ci penso, molti film americani cominciano con un ragazzo innamorato della migliore amica o viceversa. La sua situazione era simile, con la differenza che non si era innamorato della migliore amica, ma del migliore amico.

Penso che la maggior parte di noi non ne farebbe un problema, come non ne farebbero un problema i compagni della A.

Il fatto era che anche Katsuki provava gli stessi sentimenti. In realtà avevano confessato entrambi.

Si sarebbero anche messi insieme, quindi qual era il problema? L’insicurezza del (c/c), ovviamente.

Poiché quello che sarebbe potuto diventare il suo ipotetico ragazzo voleva anche essere l’eroe numero uno, lui non voleva fare nulla per intralciarlo, e secondo il suo punto di vista probabilmente se si fossero fidanzati sarebbero corse voci sul suo eroe.

Teneva così tanto a lui che non poteva permetterlo, quindi decise che non sarebbero stati una coppia.

Naturalmente se il ragazzo avesse detto il motivo forse il suo caro amico non si sarebbe incazzato come al suo solito e avrebbero chiarito tutto, ma nonostante avesse avuto il fegato per  dichiararsi non ne aveva altrettanto per parlargli dopo il bacio sfuggente che si erano dati, anche perché non ci sperava neanche di arrivare a quel punto, pensava di trovarsi davanti a un doloroso rifiuto.

Di conseguenza, subito dopo il coraggioso atto, (t/n) decise di non parlargli più; chissà, magari si sarebbero dimenticati l’uno dell’altro.

Ovviamente non successe.

Arrivò al punto di cambiare strada quando lo incontrava per i corridoi, oppure scappare quando provava a chiamarlo. Cosa ci poteva fare alla fine? Non era colpa sua, era stato solo troppo impulsivo e aveva rovinato la loro insuperabile amicizia.

Questa situazione andò avanti per troppo tempo, secondo Katsuki.

Un giorno lo mise a spalle al muro. Non sopportava più questa ipocrisia secondo la quale prima lo illude e poi non gli parla.

Un giorno, appena finito l’allenamento pratico, prese il (c/c) per il polso, stranamente con delicatezza, e lo condusse dietro l’edificio.

-per quanto speri vada avanti?

-che cosa?-

-lo sai benissimo. Mi stai ignorando, mi hai illuso e subito dopo lasciato. Perché l’hai fatto?-

-perché mi chiedi? Secondo te avevo molta scelta?! Se mi fossi messo assieme a te probabilmente tutti ti avrebbero etichettato come “l’eroe gay”, e io non ho intenzione di rovinare la tua carriera per i miei sentimenti-

Le pupille del biondo si dilatarono all’improvvisa consapevolezza. Stringendo poi le palpebre, esordì un veloce –e perché dovrebbe importarmene qualcosa?- attaccando poi ferocemente le labbra del compagno.

Nel frattempo non avevano idea del fatto che i loro compagni li stessero spiando e che Kirishima dovette tappare la bocca a Mina per non farle urlare al mondo quanto fossero carini. 

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