Capitolo sessanta

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Hitoshi's pov

–Come cazzo sono finito in questa situazione?– mi chiesi, le mani tra i capelli e la schiena poggiata contro la porta della camera di Yaoyorozu.
Da dentro non arrivavano rumori molesti, quindi supposi che stessero solo parlando o al massimo, nella migliore delle ipotesi, baciandosi, ma restare lì senza far nulla ed attendere che finissero era noioso ed in un certo senso imbarazzante. Però almeno la yakisoba era buona, quindi l'essere coinvolto in quella situazione assurda era un prezzo accettabile.

Avreste dovuto vederli: Yaoyorozu era comparsa dietro Todoroki con un vassoietto di dolci e due bicchieri pieni di un liquido rosato (probabilmente era vino, ma non avendoli visti da vicino non posso assicurarvelo) e gli aveva chiesto se avesse voglia di assaggiare. Lui ne fu di certo sorpreso, alzò un sopracciglio e accettò volentieri l'offerta, prese uno dei due bicchieri e bevve un sorso di quello che, sì dai, doveva essere vino. Si erano poi seduti in giardino a bere e chiacchierare tra loro. Andavano molto d'accordo, era evidente, e poi la ragazza doveva essersi inventata una scusa per portarlo di sopra. Secondo me Todoroki non aveva capito al volo le intenzioni della sua compagna, ma arrivati a quel punto nemmeno lui era così imbranato da non accorgersene. Sospirai, sperando che almeno loro riuscissero ad essere felici insieme.

Ad un certo punto sentii un rumore di passi sulle scale e vidi spuntare la ragazza rosa che mi aveva aiutato, in un certo senso, ad iniziare la relazione con Denki. Con sé aveva una bottiglia di martini rosso e camminava con passo incerto. Probabilmente aveva bevuto al piano inferiore ed ora era un po' brilla.
–Che ci fai lì per terra?– mi chiese, il volto leggermente inclinato di lato.
–Il palo a Yaomomo– risposi con un sorriso ironico.
Lei alzò un sopracciglio e prese posto al mio fianco davanti alla porta della stanza della ragazza.
–Con chi è?
–Todoroki– risposi.
–Uh– disse. –Sai se..?
–Se cosa?
–Se stanno..?– e fece un gesto inequivocabile con la mano.
–Ah, no, non credo– le risposi. –Non ho sentito niente del genere.
–E che hai sentito?
Alzai le spalle. –Niente, in effetti.
–Mh, okay– rispose, e poi cadde un silenzio un po' teso.
–Vuoi un goccetto?– chiese, ed io -ormai mi conoscete- non potei non accettare.
Presi la bottiglia e bevi qualche sorso di liquore, lasciando con piacere che quel liquido mi pizzicasse tutta la gola.

–Posso farti una domanda?– chiese Mina ad un tratto, dopo essersi fatta un goccetto anche lei. –Una che a tavola non mi sembrava il caso di farti... sai, magari era indelicata.
–Uh? Boh, okay– accettai, sentendo già l'alcol che si diffondeva lentamente nel mio corpo. –Spara.
–Se lo rivedessi di nuovo, cosa penseresti di lui?– chiese, agitando la bottiglia in aria. –Parlo di Denki, ovviamente.
Scossi piano la testa. –Non lo so. Lui... alla fine non è sempre lo stesso ragazzo ho conosciuto?
–Beh, insomma...– fece lei incerta; poi si riscosse. –Non ne ho idea.
–Perché me lo chiedi?– feci, costringendola a ripassarmi la bottiglia. Non mi era mai piaciuto il martini, ma in quel momento, per parlare di Denki, avevo bisogno di alcol.
–Ho paura di incontrarlo di nuovo, un giorno o l'altro... e considerando che tra due anni sarò un eroe anche io, è possibile che un giorno lo debba arrestare– rispose con una timida alzata di spalle, seguita poi da una risatina nervosa. –Cosa dovrei fare, in quel caso? Come lo dovrei vedere? Lo dovrei catturare o potrei anche lasciarlo libero, in nome della nostra amicizia? Che razza di persona era Kaminari Denki? Ho chiesto a te perché sei colui che l'ha conosciuto più di tutti, magari hai le idee più chiare...
Sospirai. –Ti capisco, sai? Queste sono cose che penso ogni ora di ogni giorno, ma non riesco a venirne a capo.
–Quindi non ci hai capito niente in questa storia, vero?– chiese, decidendo saggiamente di levarmi la bottiglia dalle mani. Io, confuso dall'alcol, nemmeno mi opposi a quella privazione.
–L'unica cosa che so con certezza è che Denki mi vuole un bene dell'anima. Per quanto tu possa essere bravo a recitare, un amore come il suo non riesci a fingerlo. Almeno su quello non ha mentito, eh?– risposi. –E poi so per certo che mi manca. Mi manca tantissimo... così tanto che, ti giuro, se sapessi dov'è andrei a cercarlo anche domani.

The Void Behind Your Eyes 2‐ShinkamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora