Capitolo ottantatre

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Denki's pov

Anche l'accendino di Dabi aveva improvvisamente deciso che non doveva funzionare più. Ciò significava o che avevamo molta sfiga o che le industrie di accendini di Deika facevano proprio schifo.
Il senpai lo maledisse e gli diede fuoco, facendolo esplodere. Usò invece il suo dito per accendere due spinelli, facendogli comparire una fiammella in punta come fosse una candelina di compleanno.
Uno degli spinelli era suo; l'altro, ovviamente quello rollato peggio, per me.
Me lo passò con due dita ed io, finalmente, potei soddisfare uno dei miei desideri: fumare qualcosa accesa con il fuoco blu. E così, tutto felice, poggiai la mia canna sulle labbra e aspirai a pieni polmoni, constatando che oltre al colore non era cambiato sostanzialmente un bel niente. Era una questione puramente estetica.

–E tu da quando manchi così tanto di rispetto a mister Mani in Faccia?– mi chiese Dabi, piacevolmente sorpreso da quel mio cambio di atteggiamento.
Avevo bisogno di rilassarmi, quindi avevo allungato le gambe sulla sedia di solito usata da Tomura, sfruttando i suoi braccioli come se fossero un poggiapiedi. Un mese fa non avrei osato, effettivamente.
–Esagerato come al solito– commentai, liquidando la questione con un cenno. Mi feci un altro tiro e dopo aver buttato il fumo, aggiunsi: –Non gli manco certo di rispetto, se lui non lo sa. E poi lui di solito si appoggia su di me direttamente, non ha il diritto di rimproverarmi...
–Un mese fa non l'avresti fatto– commentò compiaciuto, un sopracciglio alzato e lo spinello stretto tra due dita. –Bravo!
Quando mi aveva conosciuto ero molto più gentile e obbediente di così. Stavo crescendo male, e dato che era sostanzialmente colpa sua dovette sentirsi orgoglioso della sua pessima influenza su di me.
–Tutto merito tuo, senpai– feci io con un ghigno divertito, il fumo che mi circondava il volto.

Restammo lì per un po' a fumare e fare un bel niente insieme, una bella musichetta rilassata come sottofondo, avvolti dalla nostra nuvola tossica preferita finché non accadde una cosa tremenda. Senza motivo, il mio sguardo si poggiò sulla giacca del mio compare ed incrociò l'essere più osceno che avessi mai visto. E no, non sto parlando di Dabi.
–Senpai– lo chiamai con voce strozzata, spaventato.
–Che vuoi?– chiese, mentre stavo ancora rilassandosi con gli occhi chiusi, cullato dalle vibrazione di quella musica elettronica.
–Senpai..!– insistetti con urgenza, al che aprii gli occhi e posò lo sguardo su di me.
–Che c'è?!– sbottò, scocciato. –Che hai visto?
–C'è un ragno..!– piagnucolai terrorizzato, indicando con una mano la sua direzione.
–C'È UN CHE COSA?!– cascò giù dalla poltrona di pelle, perdendo l'equilibrio e finendo rovinosamente con il naso contro il parquet. Urlò, presumibilmente a causa del dolore che trentatré piercing schiacciati in faccia possano provocare, poi si alzò in piedi e si mise a cercare con lo sguardo l'aracnide.
–LÀ!– esclamai, indicando verso di lui.
Si girò e si guardò intorno ma, non riuscendo ad individuare la posizione esatta dell'essere immondo, decise di iniziare a camminare in cerchio e cercarlo. E fece qualche passo pure verso di me.
Ed io strillai, il tono così stridulo da raggiungere gli acuti di Neito quando mi insultava in francese.
–NON TI AVVICINARE CHE CE L'HAI ADDOSSO!– urlai, scendendo di botto e nascondendomi dietro la sedia che di norma apparteneva a mio fratello adottivo.
Spalancò gli occhi. –Mi stai prendendo per il culo, vero..?
Scossi la testa, nascosto dietro la spalliera. –Ce l'hai addosso.
–Dov'è?!– chiese con un filo di voce, così spaventato da non riuscire quasi nemmeno a muoversi.
–Sulla spalla– risposi, indicando il punto sulla mia.
Dabi deglutì, spaventato. Era risaputo che odiasse i ragni più di quanto odiasse Endeavor, e li temeva sicuramente molto più di qualunque altra cosa al mondo. Anche perché oltre a quelli non temeva praticamente niente.

Prese un respiro profondo e, tremando, girò piano piano la testa; strinse gli occhi, non volendo realmente vedere se sulla sua povera spalla ci fosse o meno un ragno. Ma dovette costringersi a farlo e, quindi, aprì gli occhi e guardò, ma non vide niente.
–Mi hai fatto prendere un colpo, deficiente!– mi urlò contro, puntandomi minacciosamente con un dito infuocato. –Considerati già cremato, brutto Pikachu di merda!
Scossi la testa. –L'altra spalla, senpai...
–AH.
Si voltò verso l'altra spalla, continuando palesemente a sperare che lo stessi prendendo in giro.
E invece no.
Il ragno c'era.
Oh, se c'era.
Eccome se c'era.
–Oh porco cazzo– disse, quando lo vide.
Il ragno si mosse lungo la stoffa della sua maglietta. Dabi spalancò gli occhi.
–KYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!

–DENKI LEVAMELO DI DOSSO– mi ordinò, gli occhi che probabilmente gli sarebbero usciti fuori dalle orbite.
–MA NON CI PENSO NEMMENO!– risposi.
Si avvicinò e mi prese per le spalle, scuotendomi violentemente e continuando a urlare. –LEVAMI 'STO COSO, PORCA DI QUELLA TROIA!
–ALLONTANATI DA ME!– risposi allora io, divincolandomi per scappare. Per fortuna ero agile e piccolino, quindi riuscii a liberarmi e a sgattaiolare dietro la scrivania.
–TI PREGO, FACCIO QUELLO CHE VUOI MA AMMAZZALO– mi pregò, ma io non gli diedi assolutamente retta.
–AMMAZZALO TU, SIGNOR SERIAL KILLER– ribattei, mandandolo anche a fanculo con la mano. Non che io non avessi delle vite sulla coscienza, ma Dabi mi batteva eccome.

Il ragno si mosse ancora, scendendo lungo la manica della sua maglietta. A giudicare dall'urlo che seguì, arrivò quasi abbastanza vicino da toccargli la pelle.
–KYAAAAAAAAAA!– strillò ancora. –PUTTANA TROIA, SI STA MUOVENDO!
Mi tirò fuori da sotto la scrivania per il colletto, e mi ordinò ancora di schiacciare il ragno.
–NO CHE SCHIFO LASCIAMI– ribattei, schifato dalla vista di quello schifo.
–NON FINCHÉ NON ME LO TOGLI!
–TUA MADRE TE LO TOGLIE– sbottai, per poi dargli la scossa e saltare all'indietro. Mi allontanai a distanza di sicurezza, minacciandolo di dargliela più forte se si fosse avvicinato con il ragno ancora addosso.
–CHE CAZZO FACCIO?!– mi chiese allora, ormai praticamente nel panico.
–CAZZO NE SO IO– gli risposi, pensando velocemente ad una soluzione che sembrasse almeno lontanamente buona. –DATTI FUOCO!
–MINCHIA, BUONA IDEA!– e prese fuoco dal busto in su, facendo scattare anche l'allarme antincendio.

Non trovammo mai il cadavere del ragno, il che significava che probabilmente era andato completamente distrutto tra le fiamme o lavato via dall'acqua. Dabi restò acceso come una torcia olimpica per almeno uno o due minuti finché non decise che il pericolo era ormai passato e che, se quel coso si fosse spento, potevamo finalmente tornare a fumare.
I nostri poveri spinelli, però, in tutta quella confusione erano caduti per terra ed erano quindi ormai annacquati ed inutilizzabili.
–Che spreco– borbottai, recuperandoli da terra e buttandoli nel cestino.
Dabi buttò via anche quelle poche strisce di tessuto che erano rimaste della sua maglietta e se ne andò, probabilmente a cercare una camicia di ricambio o qualcosa del genere.

Attesi pazientemente che l'acqua del sistema di sicurezza smettesse di inondare la stanza e probabilmente anche tutto il piano, sentendomi un'idiota perché non sapevo nemmeno da dove spegnerlo.
Se ci fosse stato Hitoshi, probabilmente avrebbe saputo come fare. Sospirai. Non lo vedevo da un giorno e non ce la facevo più a stare senza di lui.

Senza preavviso e sopratutto senza bussare (perchè a quanto pare bussare nella mia vita è un optional), Hawks fece il suo ingresso nella stanza con un estintore in spalla ed un kit di pronto soccorso.
Ci scambiammo uno sguardo confuso, poi disse: –Ho visto Dabi lasciare questa stanza con la pelle che gli fumava, e Toga mi ha segnalato delle urla e puzza di fumo provenire da qui. Che è successo?
Alzai le spalle. –C'era un ragno– spiegai. –Gli abbiamo dato fuoco.
Hawks si schiaffeggiò la fronte, disperato ed esasperato. –Di nuovo?!

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Allur, oggi è il compleanno di Denki. Insieme a questo capitolo ne sta uscendo un altro per festeggiarlo, e lo stesso avverrà tra un paio di giorni con Hitoshi.
E se ci impegniamo lo speciale 5k su Monoma esce prima del prossimo capitolo!
Questa settimana, se tutto va bene, usciranno una cosa come cinque capitoli lmao

Nikita

The Void Behind Your Eyes 2‐ShinkamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora