Confusione

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POV ALICE

"Merda!" suonai il clacson freneticamente, mancavano pochi isolati e sarei arrivata. Avevo appena avuto una visione terribile. Sean tirava fuori dalla piscina Aiden che...che sembrava stesse affogando. Mi vennero i brividi. Cosa era successo? Non dovevo fare tardi. <> mi ripetei cercando di calmare i nervi. L'altra auto ripartì seccata dal mi continuo suonare, era verde. Curvai pericolosamente la porche e parcheggiai alla buona davanti il centro. Non chiusi neppure a chiave l'auto, dovevo assicurarmi che stesse bene. Entrai di corsa. La divisa fluorescente del paramedico riluceva nella penombra dell'edificio, quasi tutte le luci erano state abbassate. Sean era in piedi e un uomo grassoccio cercava di calmare una donna dai capelli rossi seduta accanto ad una bambina piccolissima su una barella con cuscini. Mi avvicinai, il paramedico si scostò leggermente, ecco Aiden, seduto sulla panchina con un asciugamano bianco sulle spalle, scosso da leggeri tremiti,
"Aiden!" mi inginocchiai per stringerlo, il paramedico riusci a togliere appena in tempo lo stetoscopio dal suo petto. Era bagnato e freddo come il ghiaccio.
"Tesoro, tutto okay?" gli lisciai le guance guardandolo bene, non aveva ferite, non aveva battuto la testa.
"Lei è la madre?" il paramedico era molto giovane, non più di 30 anni, alto magro e con una folta barba biondiccia, era teso ma concentrato. Mi alzai.
"Si, Alice Cullen" lanciai un'occhiata fugace a Sean, anche lui ancora un po' teso.
"Suo figlio sta bene, ha bevuto un bel po', non quanto la piccola Lily però" mi indicò la bambina sulla barella. Indietreggiò sussurrando, non voleva che Aiden sentisse,
"Fossi in lei lo porterei da uno specialista però, nonostante lo spavento il suo cuore batte troppo, troppo velocemente, potrebbe essere una tachicardia congenita" mi si era bloccato il respiro per un attimo ma poi tornai calma. Il cuore di Aiden batteva in fretta come quello di Nessie, nessun dottore se non Carlisle lo aveva visitato prima, doveva apparire strano.
"Tutto bene ometto, solo un bello spavento" fece l'occhiolino a Aiden che non ricambiò affatto. Poi andò via. Mi avvicinai di nuovo a Aiden sedendomi accanto a lui e prendendogli la mano.
"Uno spavento dice! Sa signor Crouch io le faccio causa, nessun bagnino per la miseria! Mia figlia poteva restarci! Oh Ronald finalmente, su! Lily può alzarsi credo adesso, la riportiamo a casa al caldo" un ragazzino con i capelli rossi uscii vestito dagli spogliatoi, era Ron il migliore amico di Aiden. La donna prese la bambina in braccio e impettita avanzò verso l'uscita.
"Non so cosa sia preso a suo figlio ma aiutare qualcuno non significa farlo affogare più in fretta, se non ci fosse stato questo giovanotto! Grazie" sbottò fermandosi davanti a me ed Aiden e ammiccando a Sean e poi si defilò, Ron modulò uno scusa con le labbra ad Aiden.
"Cosa? Che intendeva?" mi rivolsi a Sean e a Aiden,
"Ignori Sofia, deve sempre colpevolizzare qualcuno mia nipote" l'uomo grassoccio si avvicinò a noi,
"Un crampo io dico, il ragazzo si è subito precipitato per aiutare Lily ma poi non riusciva a risalire, un crampo capita...ma è filato tutto liscio, lo porti a casa, una bella cioccolata calda dovrebbe aiutare" anche lui uscii. Guardai Sean più confusa di prima.
"Si voglio andare a casa!" disse Aiden alzandosi bruscamente e dirigendosi allo spogliatoio. Io e Sean lo seguimmo aspettando fuori che si vestisse.
"Mi spieghi Sean? Ho visto qualcosa nella mia visione, Aiden che affogava... e tu che lo tiravi fuori" Sean sospirò,
"Quella bambina si era avvicinata a bordo vasca, la madre non la sorvegliava e neppure io le stavo prestando attenzione, quindi è caduta. Aiden e l'altro bambino erano in acqua, ha capito subito che fosse in pericolo e si è immerso per aiutarla..." aspettai che continuasse, abbassò la voce,
" Aiden è bravo a nuotare, l'avrebbe riportata su immediatamente con la sua forza ma passavano i secondi e non succedeva così mi sono buttato io... Aiden tratteneva la piccola per la gamba e si contorceva nell'acqua come se qualcosa gli impedisse di risalire, ma non c'era nulla... io non credo che fosse un crampo, era terrorizzato" mi si raggelò il sangue nelle vene, Aiden uscii accigliato, evidentemente aveva sentito Sean. Volevo portarlo a casa tranquillamente e poi con Carlisle e Jasper gli avremmo parlato. Raggiungemmo la macchina, accesi il motore e avvisai Jasper per telefono di quello che era successo, o di una parte almeno, dovevamo parlare di persona. Presto arrivammo a casa.
"Oh no, Jasper" come un treno Jasper uscì di casa, il volto accigliato per la rabbia, Sean fu il primo a scendere seguito da Aiden,
"Cosa hai fatto!" inchiodò Sean alla macchina, Edward aveva letto i miei pensieri nel tragitto vicino casa ma avevano capito male, Sean altrettanto furioso gli arpionò il braccio, Aiden confuso indietreggiò, scattai verso Jasper tirandolo indietro,
"No Jazz...aspetta...calmi!" Aiden sembrava assente, lo sguardo vuoto, stava ripercorrendo quello che era successo coi pensieri, ma cosa era successo precisamente?
"Ho salvato tuo figlio, prego non ce di che " Sean si scrollò dalla macchina seccato e indietreggiò,
"Alice di cosa parla?" sospirai per mantenere la calma, Edward e Carlisle ci raggiunsero, Edward prese Aiden per mano,
"Ora lo spiego, possiamo non ucciderci e andare tutti dentro" il mio tono di voce doveva averli convinti giacchè sbollirono all'istante. Entrammo in soggiorno, Aiden si buttò sul divano mesto.
"Stai bene?" Jasper lo prese per le spalle controllando che fosse tutto apposto, lui annuì, Carlisle preoccupato volle comunque controllarlo.
"Si sta bene" ma tutta quell'attenzione stava innervosendo Aiden,
"Carlisle, Sean, andiamo in cucina" disse Edward e li condusse via nonostante Carlisle volesse sapere da Aiden tutto nei minimi dettagli. Io e Jasper ci guardammo.
"Pulce, ti va di raccontarci com'è andata?" dissi il più dolcemente possibile, Aiden sembrò tornare perfettamente lucido ma una terribile paura lo investì, riprese a tremare,
"hey, va tutto bene, è passato, sei al sicuro qui" Jasper riuscii a farlo calmare col suo potere e prendendolo sulle ginocchia, sedetti accanto a lui sul divano.
"Io non so bene cosa ho visto... ero sott'acqua, volevo solo aiutare la sorella di Ron, l'avevo presa e poi qualcosa mi ha afferrato da sotto, era come una nebbia scura, nera,si avvolgeva tutto intorno a me e faceva male, non riuscivo più a risalire...mi bloccava le gambe...e..." si bloccò, scattò in piedi,
"Tesoro, sta calmo, puoi parlare con noi" gli presi la mano, ma Aiden indietreggio scuotendo la testa,
"Okay va bene, forse è troppo per stasera..." cercai di abbracciarlo, pur controvoglia Aiden si lasciò stringere,
"Voglio andare a letto" evitò il mio sguardo,
"Si ok..." si sciolse dalla stretta e saettò per le scale. Jasper si alzò, anche lui era sconvolto dal racconto di Aiden.

Un Bivio Tra Luci e OmbreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora