Pressioni

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POV JASPER

In una mezz'oretta fummo a casa, era stato frustrante muoverci con l'auto ma non c'era altro modo, una città con troppi umani ed era presto, da poco erano scoccate le 23, c'era troppa gente in strada, certo correre sarebbe stato meglio. Alice si fiondò su per le scale facendo un sorriso smorzato al portiere, la seguii con meno fretta, ero un po' destabilizzato da quanto era accaduto, e il terrore che provava lei si aggiungeva al mio, ci avrebbero dato di nuovo la caccia? Dopo 5 anni di pace assoluta? Edward aprii la porta, aveva recepito tutto dai nostri pensieri, e il viso pallido e confuso ci studiò per qualche secondo,
"Alice, Jasper, entrate, che è successo?" eravamo tutti e tre lì a lanciarci sguardi, una discussione silente, Bella tirò Edward per una mano,
"No Edward" disse Alice saettando verso il tavolo del soggiorno e sbattendo i pugni,
"Cosa?" chiesi allarmato,
"Chiamo Carlisle, serve protezione per tutti e tre adesso" certo che bisognava chiamare Carlisle, ci serviva un piano razionale.
"NO" Alice strinse il legno di mogano del tavolo provocando una piccola ammaccatura,
"Un demone ha trovato Alice e Jasper al galà, li ha minacciati, non sono più al sicuro qui" spiegò Edward a Bella, lei pose una mano sul braccio di Alice,
"Hey stai bene?" Alice si era come congelata da diversi secondi, sul viso un'espressione contratta, si portò la mano libera all'altezza dello stomaco,
"Scusate" corse in bagno chiudendosi la porta alle spalle, non feci in tempo ad entrare,
"Cos'ha?" bussai delicatamente alla porta, speravo che mi aprisse, non sopportavo vederla stare male e lei lo sapeva, quindi cercava di evitarmi ogni cosa spiacevole da quando anni prima avevamo sopportato l'inferno.
"Sto...bene Jazz" sussurrò con voce soffocata, stava rigettando il cibo che era stata costretta ad ingerire al gala, non era mai piacevole,
"Ohh.." Edward annuì ed estrasse uno smartphone dalla tasca interna della giacca,
"Che fai Ed?" compose un numero,
" Ti ha detto di non chiamarlo" continuò Bella, lui la ignorò e andò all'ingresso, Bella alzò gli occhi al cielo e venne accanto a me, appoggiata all'altro stipite della porta. Aspettammo in quella posizione per 10 minuti, mentre il vocio della voce di Edward giungeva quasi indistinguibile, non si avvertivano più rumori dal bagno, era evidente che Alice volesse scrutare il futuro in silenzio e da sola. Le emozioni di Bella erano incostanti, non sapeva cosa pensare, l'idea che si ripetesse tutto di nuovo la angosciava ma la speranza che fosse soltanto un contrattempo da eliminare infondeva un certo ottimismo. Alice aprii ila porta lentamente, Bella assicuratasi che fosse tutta intera ci lanciò un'occhiata imbarazzata e raggiunse Edward,
"Va meglio?" sussurrai, alzò lo sguardo e sembrava esausta, due aloni scuri si erano formati sotto agli occhi, appoggiò la testa contro la mia spalla e l'abbracciai.
"Andrà tutto bene"






POV Alice

Carlisle si presento alla nostra porta in meno di 3 ore, Aiden dormiva per nulla scalfito dal mio turbamento, anche se percepiva chiaramente che qualcosa non andava cercava di restare sereno e di essere rassicurante, seppur non riuscisse a manipolare le emozioni come Jasper era molto empatico e sorprendentemente stoico. Bella ed Edward erano sul piccolo balcone a contemplare il traffico, andai ad aprire prima che suonassero il campanello, Jasper restò immobile appoggiato al divano. Carlisle non appena scostai la porta poggiò la valigia a terra e mi abbracciò, erano 5 anni che non lo vedevamo, mi strinse calorosamente e sospirò, Edward gli aveva raccontato tutto nonostante il mio dissenso. Esmee strinse il braccio del marito e si fece largo per rivolgermi un abbraccio ancor più caloroso, non potei fare a meno di sorridere, aveva un profumo dolcissimo e una sottile blusa rosso ciliegia.
"Finalmente, sembra passato un secolo" le strinsi la mano consapevole, lasciare Forks per tutto quel tempo era stato difficile ma necessario. Anche i miei fratelli rientrarono, ora potevamo fare il punto della situazione.
"Dammi le valige" Edward posò i due bagagli ai piedi del soppalco dello stretto corridoio, Esmee osservò la stanza curiosa e soddisfatta dell'arredamento, avevo avuto una buona maestra.
"Allora, accomodiamoci, avremo molto di cui parlare" annuii indicando a tutti il soggiorno, ci sedemmo intorno al tavolo di marmo, Jasper sedette accanto a me sulla sinistra, Carlisle a capo tavola, tutti gli altri intorno, mi si formò un nodo in gola, un de ja vu perenne, quante battaglie erano seguite ad una riunione come quella!
"Carlisle prima che tu" mi interruppi, avevo detto quelle parole di getto, il pensiero non aveva ancora attecchito e non sapevo cosa volessi, ma di certo non volevo coinvolgere di nuovo tutta la mia famiglia, Jasper capii subito e mi strinse la mano da sotto il tavolo,
"Sono felice che voi siate qui, ma non voglio assolutamente mettere in pericolo nessun'altro, elaboriamo una strategia ma nessuno di voi deve essere direttamente coinvolto" Edward scosse il capo, Bella Esmee e Carlisle mi fissarono concentrati, Jasper cominciò a fare movimenti circolari sulla mia mano.
"Alice, finchè non conosciamo l'entità del problema è impossibile stabilire chi o cosa debba esser coinvolto, l'hai mai visto prima di oggi?" il cigolio stridulo di una porta ci fece voltare simultaneamente, il fruscio di piccoli passi sul parquet di legno si fecero sempre più vicini, Aiden si era svegliato.
"Tesoro, dovresti dormire" avanzai di qualche passo, Aiden perfettamente sveglio e adorabile con quel pigiamino azzurro contornato da nuvole bianche strabuzzò gli occhi vedendo così tanta gente in casa, soffermò i grandi occhi blu sui due sconosciuti, Esmee e Carlisle, non li vedeva da 5 anni, dubitavo che si ricordasse ancora di loro. Esmee scattò in piedi forse con troppa foga ma Aiden non si spaventò, al contrario avanzò di qualche passo, gli avevamo parlato di tutto, della casa di Forks, della famiglia, dei lupi.
"Ciao" disse articolando ogni lettera con una vocina vispa e dolce,
"Ma ciao Aiden, io sono Esmee e lui è Carlisle" Aiden ci riflettè poi contrasse i muscoli in un pieno sorriso e allungò la mano per stringere quella di Esmee e quella di Carlsile,
"Che gentiluomo" scherzò lui,
"Non ti ricordi di noi vero?" lui si avvicinò ancora di più a Carlisle per studiarlo meglio, Jasper ridacchiò divertito, gli rivolse un'occhiata complice,
" si, so chi siete" Carlisle era conquistato, era cosi intelligente ed era impossibile non amarlo, lo prese tra le braccia e lo mise cavalcioni,
"La mamma ti ha detto che sono un dottore?" Aiden annui mordendosi la manica del pigiama,
"E dimmi, ti fanno paura i dottori?" Aiden rise,
"No no, non ho paura di niente" disse convinto, avrei tanto voluto che non avesse dovuto temere nulla.
"Ahahaha bene, molto bene, ora sei sveglio e invece a quest'ora i bravi bambini dormono" Aiden si allarmò, poi Carlisle gli sussurrò all'orecchio,
"Ma sta tranquillo, io terrò occupata la mamma, così non ti dirà nulla, ma devi farmi un favore" Aiden ridacchiò,
"Vi sento" dissi canzonatoria, Aiden mi lanciò uno sguardo furtivo dall'altra parte del tavolo, Jasper si alzò in piedi e mi massaggiò le spalle,
"Puoi scoprire le spalle Aiden voglio farti una piccola visita di controllo" Aiden lo guardò divertito poi guardò me,
"Okay" dissi, Carlisle era preoccupato in merito ai possibili poteri che Aiden avrebbe sviluppato e cosa più importante si chiedeva se avesse avuto le ali come me, ma AIden era unico e diverso da me, nonostante fossimo così simili. Gli fui accanto subito, Carlisle prese la borsa e tirò fuori qualche strumento, scoprendogli la schiena non notò alcun segno di cicatrici o fessure sulle spalle, poi gli controllò ogni parametro.
"Sano come un pesce" Sollevai Aiden e lo baciai sulla guancia,
"D'accordo furbacchione, è notte fonda, ritorniamo a letto"
"Mamma" Aiden si scoprii il faccino, gli avevo rimboccato le coperte sino alla bocca, lisciai le coperte del materasso e sedetti accanto a lui,
"Che c'è tesoro?" mi guardò intensamente,
"Deve succedere una cosa brutta?" mi si formò un nodo alla gola, Aiden era un bambino sorprendentemente intelligente, aveva capito che qualcosa non andava, tutta quella gente in casa, la famiglia che avevamo tenuto lontano altrimenti gli uomini cattivi ci avrebbero dato la caccia, sapeva tutto in fondo o per lo meno quanto bastava.
"No piccolo mio va tutto bene, loro sono qui per precauzione, ci proteggiamo a vicenda giusto?" annuì guardando la porta,
"Non voglio che tu sia preoccupata per me mamma, io sono forte" gli carezzai i capelli,
"Lo so, ma sarò sempre preoccupata per te, sono tua madre" si tirò su e mi prese la mano tra le sue piccole e minute,
"Ti proteggerò io" era cosi dolce, mi passai una mano sugli occhi prima che perdessi qualche lacrima, lo afferrai facendogli il soletico,
"O ma non potrai sfuggire a me pulce eh eh ?" rise di cuore, avrei voluto fissare quel momento per l'eternità.

Il mattino arrivò in fretta, alla fine la decisione presa era un empasse, Edward e gli altri sarebbero rimasti nei paraggi per controllare i nostri posti di lavoro e la zona, in attesa che il demone o i suoi compagni si facessero vedere, io e Jasper non dovevamo destare sospetti e continuare con le nostre vite a Boston. Aiden doveva andare a scuola come sempre. A quella richiesta di Carlisle sbarrai gli occhi. Lasciare Aiden da solo in un posto così affollato e pieno di umani, chi lo avrebbe protetto? Ma era questo il punto, un demone non avrebbe mai attaccato Aiden con così tanti umani come spettatori, la scuola era il posto più sicuro paradossalmente, bisognava che solo andare a prendere Aiden all'interno e non lasciare che si allontanasse in zone appartate. Infilai la giacca pronta a uscire, Bella mi lanciò la borsa, le avrei fatto visitare l'ufficio e chissà forse avremmo convito il direttore ad assumerla in prova per 1 mesetto. Erano le 6 del mattino Aiden dormiva ancora beato, Jasper era andato a fare rifornimento di sangue.
"Ti abituerai a berlo dalle boccette" dissi a Bella che si era bloccata davanti al frigo,
"Niente caccia allora" disse sconsolata,
"Niente caccia" scendemmo le scale e il portiere guardò malizioso il completo attillato di Bella prima di aprire il cancello.
"Devo farti i miei complimenti Bella" mi fissò curiosa,
"I tuoi gusti per la moda sono migliorati davvero molto" mi diede una gomitata e salimmo in auto,
"Andiamo, non vorrai farmi perdere il colloquio"

Un Bivio Tra Luci e OmbreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora