Senza Peccato

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POV SEAN


Accadde tutto così in fretta, quel bacio, lo volevo, lo desideravo fin dal primo momento, fin da quando mi aveva guardato con paura e confusione con le iridi illuminate d'azzurro, un universo quegli occhi. Le avvolsi le braccia attorno alla vita e continuai a baciarla a non respirare. La portai lentamente sull'erba appena velata dalla brina della notte. Passai a baciarle il collo slanciato e marmoreo e le sbottonai la camicia, non mi aveva fermato, lo voleva anche lei, nonostante aspettasse il bambino di un altro, nonostante tutto. Mi slacciai i pantaloni, senza neppure spogliarmi completamente, ero così felice ed eccitato che stesse accadendo. Ero dentro di lei, obbligai le mie pulsazioni a diminuire, mi fermai, volevo percepire ogni cosa, ogni istante, lei non mi stava guardando ma non potè evitarlo, c'era il caos nei suoi occhi, ma anche il desiderio. Le accarezzai il viso. Piccole gocce di sudore colavano dalla sua fronte. Ricominciai , veloce e più veloce. Spalancai le ali al colmo dell'eccitazione, non volevo finisse ma venni in fretta. Appagato mi appoggiai al suo seno e poi di lato sull'erba con fiato corto.




POV Alice

Il cielo si illuminò di un violaceo opaco e la barriera invisibile si infranse all'istante. Aveva funzionato. Sean beato se ne rese conto dopo qualche minuto. Non riuscivo ad alzarmi o a parlare. Lo avevo fatto, lo avevo fatto davvero. Avevo tradito la sua fiducia e la colpa, mi sentivo una persona orribile e aveva funzionato. Mi costrinsi a sollevarmi, mi tirai su i pantaloni e abbottonai la camicia.
"E' distrutta" sussurrai impercettibilmente; anche Sean si mise a sedere e guardò il cielo, poi me, lo aveva capito, forse lo aveva capito sin dall'inizio. Si alzò.
" E' per questo che l'hai fatto" disse freddo, tutto il calore e quella gioia di poco prima svanirono in un soffio.
" Forse mi sbagliavo su di te....sei meschina ed egoista come tutti noi" avrei voluto rimpicciolirmi e sparire,
"Devo salvare la mia famiglia Sean" dissi con voce rotta, spalancai le ali e con due falcate il più in fretta possibile superai la barriera. Come avrei potuto spiegarlo a Jasper, non mi avrebbe più guardata come prima, e se non fosse riuscito a perdonarmi? Avrebbe capito la mia intenzione? La testa mi scoppiava. Dovevo pensare a salvarli. E basta.
"Aspetta!" mi fermai di colpo, Sean mi stava seguendo, mi raggiunse fiaccato,
" Materializziamoci, faremo piu' in fretta" era arrabbiato ma perché lo stava facendo,
"Ti ho fatto una promessa, e l ho detto anche a loro, manterrò la mia parola" mi porse la mano, la strinsi incerta. Lo avevo ferito ancora di più, l'avevo usato, si era così.
"Mi dispiace Sean, non dovevo coinvolgerti, non volevo farti soffrire" scosse il capo e vidi un accenno di sorriso,
" Fa male...molto...ma sento anche calore, così tanto calore ...un calore che non avevo mai provato " mi guardò negli occhi e mi abbracciò, sentii un formicolio crescente quasi doloroso, e un sibilo. Il parco di aceri.






POV JASPER

"Jasper è qui" Edward cercò di sussurrare impercettibilmente, Eleonor e i suoi sgherri erano poco distanti in cucina a confabulare.
"Qual è il suo piano?" tentai di guardare nello squarcio tra le tende della porta-vetro ma la condensa e la poca visuale non bastavano.
"E' arrabbiata, molto. Vedrai" Carlisle richiamò l'attenzione dei 4,
"Lasciateci andare e non vi accadrà nulla" ELeonor saettò verso di lui e gli accarezzò i capelli,
"Dolcezza non me ne vado a mani vuote" un tonfo prolungato si propagò dal giardino, i 3 demoni corsero a vedere,
"E' qui" disse il demone a denti stretti,
"Gli stregoni! Che non crepino o io uccido voi a mani nude" disse in direzione dei 3 energumeni, dei lampi di luce altri rumori sordi seguirono il tonfo. ELeonor era nervosa, anzi cominciava ad avere paura.
"FInchè ho voi sotto scacco non potrà fermarmi" afferrò i due pugnali dalla cintola e si mise dietro di me. Alice spalancò la porta d'ingresso, aveva i vestiti sporchi di terra e sangue ma era splendida, le ali iridescenti occuparono tutto lo spazio, gli occhi le ardevano, serrò i pugni incrociando lo sguardo di Eleonor. Lei aspettò qualche secondo, i demoni non tornavano, era chiaro che lei era in minoranza adesso. Provai a divincolarmi dalle catene e così fecero gli altri ma erano incantate.
"Se fai un passo ammazzo questi due e poi lascio per ultimo il biondino" sentii la lama fredda sulla clavicola, Alice non si scompose continuando a fissarla con rabbia.
"Non accadrà" sussurrò, una ventata d'aria fuligginosa alle spalle e Eleonor fu scaraventata contro la parete, Sean le aveva preso i coltelli smaterializzandosi, Alice ci venne incontro, spezzò le catene fintanto che lei restò priva di sensi per il colpo,
"Tutto bene?" avevo i polsi erosi dal ferro, mi afferrò le mani, annuì tranquillo e sollevato, estremamente sollevato,
"Ragazzo, contro la tua stessa razza!" Eleonor si sollevò e riservò lo stesso trattamento a Sean che precipitò in fondo alla stanza, ma Alice la inchiodò di nuovo alla parete premendole le mani sulla gola, le dita promanavano energia , la pelle del demone scricchiolava come se fosse ferro incandescente.
"Alice" Carlisle non sopportava che usassimo violenza più del necessario, oramai avevamo vinto ma capivo Alice e sentivo quanto fosse arrabbiata, non contro Eleonor in particolare ma contro tutto quel mondo che ci aveva tartassati per tutti questi anni.
" Perché non dovrei ucciderla... dopo tutto questo" il demone si contorceva nel tentativo di respirare,
"Dov..eva...essere...mio" farfugliò, Alice allentò la presa,
"Cosa dici?" lei sorrise beffarda,
"Sei così aggressiva... cresce dentro di te" tentò di avvicinare la mano al suo grembo,
"Un demone cresce dentro di te" Alice la lasciò andare, lei caracollò inginocchio tossendo,
"Che vuoi dire! Tu sai , parla!" mi guardò sogghignando,
"Non sei tu il padre biondino mi dispiace" Alice sbiancò... le diede uno strattone,
" Ti hanno drogata a Boston, ricordi la festa in quella bettola? Un'avvenente bruna molto persuasiva con due drink? Per la mia Maze non e' stato difficile. Ti abbiamo portata in uno squallido motel degli umani a pochi passi da li, ci servivi tu, ci serviva una madre, tu aspetti un bambino che ha sangue di demone, e sai ironia del fato, è stato lui, abbiamo approfittato del vostro legame... il nostro Sean è stato a mettere il suo seme dentro di te" non poteva essere, il mio cervello stava compiendo uno sforzo enorme per elaborare quelle parole, Alice non si era ubriacata intenzionalmente, l'avevano ingannata per abusare di lei. E Sean. Sentivo l'esplosione arrivare, non potevo controllarmi.
"Tu menti!" disse Sean con voce tremante,
"Ah certo! Eppure ti era piaciuto! Questo piccolo doveva essere mio! Quanto potere col tuo sangue l'avrei allevato per distruggerli!" poggiò una mano sul ventre di Alice che si era come congelata. Edward e Carlisle l'allontanarono bloccandola, increduli, scioccati anche loro. Sean preoccupato mi guardò.
"TI uccido!"




POV ALICE

Un Bivio Tra Luci e OmbreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora