Chapter 3

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Dopo quel giorno, il mio corpo-cervello si vendicò. Non serviva più il mio cervello perchè mi ritrovavo a toccarti più di quanto avrei dovuto, indipendentemente dal fatto che una telecamera fosse presente o meno. Ero innamorata della sensazione di tenere la tua piccola vita e avere il tuo corpo vicino a me. Ho ritrovato me stessa nell'essere una sottospecie di macchina fotografica, che mette a fuoco solamente te. Stavi lentamente iniziando a diventare la risposta ad ogni domanda che mi veniva posta a tal punto che non aveva alcun senso. Per semplificare, ero innamorata di te (sono innamorata di te) e pensavo che in qualche modo sentissi tutte queste emozioni che provo per te, anche per me.

Il modo in cui mi guardavi, il modo in cui sembrava che anche tu volessi starmi vicina, e il modo in cui diventavi gelosa quando mi avvicinavo agli altri, erano tutti così evidenti; e non ero l'unica a pensarlo. Anche l'intero fandom jenlisa, che avevo seguito segretamente, pensava la stessa cosa. In effetti erano loro il motivo per cui, io ignara, me ne resi conto.

Avevo deciso di raccogliere finalmente il coraggio e di confrontarmi con te. Non sono stata stupida, sapevo cosa stavo provando e dopo una notte a scorrere le pagine jenlisa e pensarci per bene, ero abbastanza sicura anche dei tuoi sentimenti. Non sarei stata una di quelle persone piagnucolose, non sono mai stata una codarda e non avrei iniziato ad esserlo quel giorno.

Ma ho anche respinto la premessa di non essere mai stata innamorata di nessun altro.


Non appena mi sono ritrovata davanti a te nella tua stanza, ho potuto sentire il coraggio uscire dal mio corpo. Nessuno mi ha mai detto che confessare il mio amore a qualcun altro potesse essere così spaventoso come stare sul bordo di un'alto edificio.
In un certo senso ho convenuto che fossero in un certo senso simili.
Mi sono fermata sul bordo dell'edificio rivolto verso il suolo molto più in basso mentre ti guardavo negli occhi.

Confessandomi, ho deciso di fare quel salto di fede nella speranza che in qualche modo mi avresti beccata laggiù. Ma prima non avevo molta fiducia in me stessa, Jen.

Non credevo che a qualcuno così grande come te sarebbe mai piaciuto per qualche motivo una come me. Quindi, quando mi ha chiesto di cosa ti avrei parlato, ho detto tutt'altro:

"Posso prendere in prestito il tuo caricatore?"


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