Chapter 18

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"Lezione di storia"
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Son passate due settimane dall'ultima volta che ho parlato con Brandy e con Marcus. Due settimane che li ignoro, due settimane in cui non ho parlato con nessuno eccetto che con il Maestro Lynn a cui ho chiesto una nuova camera e con Saya, che mi ha offerto supporto normale, ma le paranoie ci sono e, ogni volta che ci vediamo, ho paura che lei mi stia tendendo una trappola, che mi stia usando o cose simili.

Non sono nemmeno andata al ballo alla fine, non avevo un accompagnatore e in più non me la sentivo di vedere Brandy felice e contenta e Marcus insieme a Maria. Perchè si, aveva invitato Maria.

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Mi svegliai che erano a malapena le cinque, in questo periodo non dormivo quasi per niente. Non condividevo la stanza con alcuna persona e in più dalla mia camerata i rumori di gente che urla ed esplosioni da fuori non mancano. Un lato positivo però c'era: davanti alla mia stanza c'è una ragazza, chiamata Eleonore, molto simpatica e dolce. Ultimamente ci ho approcciato, ma ho sempre quella fottuta paura di farci amicizia perchè chissà come tutte le persone che entrano a far parte della mia vita lo fanno solo per i loro interessi.

Decisi di non alzarmi dal letto e provare a riaddormentarmi ma, rassegnata dal fatto che continuavano ad esserci rumori incessanti dall'esterno mi alzai e mi preparai per il giorno di merda a venire.

Indossai la divisa, presi i libri di Storia e Chimica, le uniche due lezioni che avevamo il venerdì, per poi uscire dalla camera, dirigendomi verso l'aula del maestro Lynn, avrei ripassato la sua materia lì.

Lungo il tragitto però, mentre passavo davanti alle cucine, sentii una fredda mano stringermi il polso, per poi tirarmi dentro uno sgabuzzino piuttosto spazioso.

"La vuoi smettere di ignorarmi, principessa?" disse Marcus tenendomi la mano stretta al collo, senza però farmi male. Cercai di staccarmi dalla sua presa in tutti i modi, senza però riuscirci.

"Non ti sto ignorando" dissi io con fatica.

"Ah no? E allora perchè siamo arrivati a questo punto?"

"a quale punto?"

"siamo in uno stanzino, ti sto tenendo ferma con una mano alla gola e tu continui a cercare di andartene. Che ti sembra questo?" disse lui sorridendo. Che cazzo si sorrideva?

Improvvisamente sentimmo la porta aprirsi e comparire il bidello Chuck.

"Voi, schifosi stupidi ragazzini, non sapete dove spargere sostanze appiccicose e venite a fare sesso nel MIO sgabuzzino?" urlò lui con voce stridula.

"Cazzo" sussurrai io, "ce ne andiamo subito, va bene?"

"Vi conviene, piccoli mocciosetti!" disse con disprezzo e schifo l'uomo davanti a noi, che sorpassammo velocemente, per poi uscire dalla stanza.

Lasciai indietro Marcus e mi diressi verso le macchinette, dove incontrai Sebastiàn.

"Ma buongiorno florete. Non ti vedo in giro da un bel pò. Tutto ok?" disse lui sorridendomi

"Si dai, tutto apposto." risposi io ricambiando il sorriso, mentre infilavo i soldi nella macchinetta per il caffè

"Che ne dici di vederci uno di questi giorni? Veramente stavola, senza contrattempi o robe simili" Continuò lui ridacchiando all'ultima affermazione.

Riflettei un attimo sulla domanda che mi aveva posto, per poi rispondere di si. Volevo dimenticarmi di Marcus. Sapevo che in questo modo avrei solo usato Sebastiàn, ma non avevo scelta, non volevo soffrire e non volevo che mi si avvicinasse più.

"Facciamo domani pomeriggio al Dunkin's ?" Chiese lui.

"Certo, a domani pomeriggio." Risposi io sorridendogli, mentre prendevo il mio caffè e mi dirigevo in aula.

Fatti per stare insieme // 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐮𝐬 𝐀𝐫𝐠𝐮𝐞𝐥𝐥𝐨 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora