|2| Hi A-518

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"Che ha detto?" chiese allarmato Steve "Madame Hydra è tornata..." tradusse Nat al mio posto "Pensavo che l'Hydra fosse stata distrutta" parlò lui attirando lo sguardo di tutti su di lui. "Ma chi è Madame Hydra?" chiese poi Tony. Eravamo tornati alla base e fui costretta a fare l'elettroshock ad Aleksei e metterlo nell'ala dell'infermeria. "Madame Hydra è spietata, la conosco da tanto e quando la vedrai Steve non fare di matto." spiegai al mio amico "Jarvis? Mostrami tutto ciò che sai su Madame Hydra 1947" sul tavolo comparvero delle foto datate 1948 e io le ricordavo benissimo "Vi presento Nikolai Mikhailov, padre di Aleksei e compagno di Madame Hydra. Era il capo della base di Mannheim che poi trasferirono in Siberia" andai avanti con le foto e arrivata a quella foto mi bloccai. C'eravamo io e Madame Hydra l'una di fianco all'altra "Vi presento, Madame Hydra, Genevieve Dallas...mia madre" sul volto di tutti comparve un espressione sconvolta "Quando nel 1946 ho ucciso mio padre e mio fratello l'ho portata con me alla base. È diventata la compagna di Nikolai, all'inizio voleva scappare e portarmi con se, poi la sua idea cambiò decidendo di rimanere lì. Lui la faceva sentire come mio padre non era mai riuscito a fare" sussurrai "Quindi tua madre voleva che il tuo fratellastro ti uccidesse?" chiese Rodhey e annuii. La verità faceva male anche a me.

14 Giugno 2020, Brooklyn

Io e Steve eravamo partiti per Brooklyn da almeno due mesi, cercavamo tracce di mia madre, sapevamo che era qui ma non dove di preciso. Aleksei era sotto sonno criogenico, era troppo messo male per poter venire con noi e poi il figlioccio preferito della mamma era lui. "Tutto ok? Eve?" chiese il ragazzo al mio fianco che guidava l'auto "Si, ripensavo a Madame Hydra e al suo figlioccio preferito" dissi fredda e distaccata. "Ti capita ancora di avere comportamenti freddi e distaccati, perché?" chiese, in realtà non sapevo la risposta alla sua domanda "Non lo so Steve. Probabilmente la colpa di tutto va all'Hydra e a Nikolai" dissi poi guardando verso il finestrino "Ferma qui Steve. È lì dentro" urlai facendolo parcheggiare e subito dopo entrammo in quella caffetteria.

"Ciao A-518" disse la donna appena mi sedetti al suo tavolo seguita da Steve. "Vedo che ricordi il mio numero di esperimento. Ma il mio nome lo ricordi?" chiesi fredda alla donna "Evelyn." disse anche lei con tono distaccato, voltò lo sguardo verso Steve e lo guardò interrogativa "Ci conosciamo?" lui voltò lo sguardo su di me e poi su di lei "Si, io sono Steve Rogers, non si ricorda di me Genevieve?" chiese lui cercando di sembrare più calmo possibile "Steven...?" sussurrò il suo nome e lui sorrise "Eri morto, tu..." si rivoltò verso di me e tornò fredda "A-518, dov'è Aleksei?" chiese e ghignai "Sul serio? A-518? Sono tua figlia. Mi hai partorita tu e pensi comunque ad Aleksei" scoppiai "Aleksei era venuto per ucciderti, vedo che non ci è riuscito" negai con il capo guardandola dall'alto al basso. Quella non era mia madre, non più.

Is this the end?Where stories live. Discover now