|9| She will be ok...

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13 Luglio 2023, New York

"Evelyn?" mi voltai verso la voce che mi chiamava, corsi per il corridoio logoro del posto in cui mi trovavo "Evelyn?" urlò ancora quella voce come se mi stesse cercando. Entrai in una stanza e capii dove mi trovassi, ero in una delle basi dell'Hydra. Sentii delle urla e lo vidi, James. Provai ad avvicinarmi ma ad ogni passo che muovevo verso di lui sentivo delle ferite aprirsi sul mio corpo facendo scivolare rivoli di sangue sulla mia pelle chiara. Portai una mano sul fianco sinistro cercando di fermare la fuoriuscita di altro sangue "James! James, aiutami per favore!" urlai attirando la sua attenzione, continuò ad urlare "Evelyn!!" era seduto a quella macchina, non era legato ma comunque non si avvicinava a me, non cercava di aiutarmi. "James!!" scoppiai a piangere, i tagli sul mio corpo erano aumentati e la mia maglia bianca si era completamente imbrattata di sangue. Mi ritrovai accasciata per terra, sanguinante e stanca, chiusi gli occhi e incominciai a vedere tutto nero.

15 Luglio 2023, New York

Sentii un beep continuo risuonarmi nelle orecchie "È in coma da giorni Steve, vai a riposarti. Evelyn è forte si risveglierà" sussurrò una voce "Nat so che è forte, è colpa mia se lui l'ha quasi uccisa. Io l'ho svegliato...è colpa mia" avrei voluto abbracciare il mio amico, non era colpa sua, non mi aveva ascoltato è vero ma la colpa non era sua, voleva solo più aiuto per la missione. "Andiamo Steve, rimarrà Clint con lei, noi dobbiamo dare una mano a Scott e Bruce" sentii una porta aprirsi e una mano lasciare la presa sulla mia, quando la porta si chiuse sentii dei passi venire verso di me, sentii una sedia muoversi e un sospiro, la mano dell'uomo entrato nella stanza strinse la mia e percepii un sussurro "Non mi lasciare piccola Evelyn" poi tutto intorno a me tornò ad essere confuso e silenzioso.

"Buongiorno" sussurrò il ragazzo alla mia sinistra appena aprii gli occhi, gli sorrisi "Buongiorno" mi strinse fra le sue braccia, il braccio in vibranio non mi stringeva mai troppo, aveva paura di farmi male in un qualsiasi momento. "Passiamo tutta la giornata così?" domandai al ragazzo avvicinandomi al suo volto, mi spostò una ciocca di capelli dal volto e mi baciò "Vorrei Lyn, davvero. Ma...io non sono qui..." aggrottai la fronte, non capivo "Cosa?..." sussurrai "Lyn io non sono qui..." la luce calda della mattina diventò fredda e lui scomparì diventando polvere, mi ritrovai in un infermeria, i miei polsi e le mie caviglie erano legate al lettino e degli uomini, probabilmente dottori parlavano fra di loro. Mi incominciai a muovere freneticamente, attirai l'attenzione di quelle figure e riconobbi Nikolai che mi sorrideva da lontano. Delle scariche elettriche si diffusero nel mio corpo facendomi urlare. Le lacrime rigavano il mio volto e il sangue sgorgava lento dai tagli sulle mie braccia, la tunica logora che indossavo aveva delle macchie rosse, avevo delle ferite anche lì ma a nessuno importava. Urlai fino a che la voce non mi si bloccò in gola e i miei occhi caddero nel buio.

Is this the end?Where stories live. Discover now