Uno davanti all'altro, pieni di determinazione e serietà nel viso. Vilgax posizionò la spada davanti a sé e si fiondò verso di me. Io riuscii per un pelo a schivarlo, buttandomi da un lato. In quel momento l'Omnitrix tornò attivo e carico, perciò lo usai subito per trasformarmi e combattere.
Scelsi lui, in modo da scattare da una direzione all'altra molto velocemente e attaccarlo di sorpresa con i miei rapidi... artigli, o quello che sono. Pur troppo, però, quel maledetto aveva degli ottimi riflessi e riuscì, con un gesto veloce della mano guantata, a farmi tornare in forma umana. Preso dalla agitazione, premetti l'orologio troppo forte e troppo velocemente, perciò mi trasformai involontariamente in un alieno che era inutile in quella situazione...
Pensai velocemente a come risolvere la situazione. Non potevo ritrasformarmi subito: c'era un minimo di cooldown, e rischiavo di danneggiare l'Omnitrix se non lo usavo con cautela. Perciò provai ad arrampicarmi su di lui, per fare qualcosa che lo distraesse o lo rendesse più vulnerabile. Con molta fatica e dopo aver preso un po' di botte, riuscii ad arrampicarmi su di lui. Non so come, ma in qualche modo disattivai il suo esoscheletro, che migliorava i suoi movimenti e lo rendeva più forte. Mi ritrasformai e cercai di allontanarmi per scegliere un'altro alieno, questa volta più efficace.
"Finalmente si ragiona!" dissi. Grazie alla forza fisica di quell'alieno, riuscii a vincere. Caricai Vilgax, con determinazione. Iniziai a riempirlo di molti pugni consecutivi (stile anime), finché non si stancò. Presi anch'io qualche colpo e, a causa del suo forte guanto, danneggiò l'Omnitrix, ma alla fine riuscii a sfinirlo e a vincere. Mi ritrasformai subito dopo e pur troppo lui riuscì a scappare, ma comunque ero soddisfatto: ero riuscito a battere, almeno temporaneamente, un nemico molto forte. A quel punto, allora, potei finalmente tornare a casa.
Tornato, raccontai la mia impresa agli altri, e tutti ne furono affascinati e mi applaudirono. Portai subito l'Omnitrix al capo, la quale riuscì facilmente a staccarlo dal braccio ed esaminarlo. Mi disse che se avessi voluto avrebbe potuto ripararlo e avrebbe potuto sbloccare tutte le sue funzionalità e aggiornarlo all'ultima versione, permettendomi anche di fargli assumere l'aspetto che preferivo, dopo averlo collegato alla mia mente. Accettai senza esitazione, e poco dopo, me lo consegnò come nuovo. Era proprio come lo volevo, a dir poco stupendo!Poiché era l'ultima versione, lo chiamai Omegatrix e consisteva in un bracciale flessibile e comodo (cioè morbido e gommoso) che si attorcigliava aderente attorno al polso, e che, una volta aver toccato per due volte il simbolo centrale, materializzava a mo' di nanotecnologia (tipo quella di Ironman in Infinity War) la parte principale, solida e aderente, ma comoda, che comprendeva tutti i pulsanti per trasformazioni e altre funzioni.
Se invece si toccava una sola volta si usufruiva di una speciale modalità, ovvero le armi. Tutto questo lo imparai nel giro di qualche ora, nel mentre mi allenavo nella base.
Un'altra cosa che feci mentre potevo rilassarmi in base, fu scegliere i nomi degli alieni, che presi dal latino, accompagnati da "Sir" poiché il nome d'arte che scelsi era Sir Mister.
Ma quel periodo di relax non durò molto...
Il giorno dopo, la mattina, suonò l'allarme della base. Controllammo subito, ma non trovammo nulla. Subito dopo, però, arrivò un messaggio sul monitor della base. Invitava noi della Trueorder a sfidare un membro della Badcaos, e che se non avessimo accettato di incontrarlo e combatterlo dove dicevano, avrebbero fatto esplodere la nostra base e tutte le altre basi dell'associazione, nonché qualsiasi altra base scelta in futuro.
Non ci allarmammo più di tanto, tenemmo i nervi saldi e partimmo per dimostrare di essere migliori di loro. Arrivammo nel luogo designato. Era un alto monte, chiamato Monte Corona. In cima si trovava un grosso portale nero e violaceo, molto raccapricciante. Probabilmente dovevamo attraversarlo per trovare il Villain da combattere, e ovviamente non eravamo esaltati all'idea di farlo.Entrati in questo buco dimensionale, ci ritrovammo in una dimensione molto strana: il cielo era tutto viola e si trovava anche sotto di noi, poiché la terra su cui poggiavamo era composta soltanto da isole volanti. Ma le cose più interessanti e sorprendenti furono i corsi d'acqua che scorrevano al contrario e in ogni direzione, e anche la possibilità di camminare a testa in giù o sulle pareti. Era una vera e propria dimensione distorta! Infatti, poco dopo essere entrati, un individuo sconosciuto ci diede il benvenuto con un sorriso sadico: "Benvenuti nel Mondo Distorto".
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In Another Universe...
AdventureQuesta storia narra di un ragazzo, nato in universo caotico ma meraviglioso, che ha la fortuna di cambiare radicalmente se stesso e iniziare una nuova vita piena di avventure... Ma in questo universo sono presenti anche tanti pericoli, perciò il ra...