Chapter 18 "La Contea"

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Questa notte non sono riuscita a chiudere occhio, pensavo a mia madre. Non ho idea di dove sia e se voglia davvero che io vada a cercarla. La luce accecante del sole mi obbliga a strizzare gli occhi e farmi ombra con il palmo della mano. È la giornata perfetta per partire, le strade sono vuote perché le persone di sabato escono di casa dalle 9 in poi. Ci sono solamente io in questo parcheggio e controllo più volte l'orologio in attesa del mio compagno viaggiatore. Daniel è in ritardo. Batto nervosamente il piede sul marciapiede mentre cerco di scorgere la sua figura da dietro le case. Finalmente lo vedo arrivare da lontano. Scende lungo il marciapiede e i capelli biondi illuminati dalla luce del sole gli ballonzolano intorno alla testa. Il suo passo è rilassato e sembra totalmente a suo agio questa mattina. Fa gli ultimi metri che ci dividono con una veloce corsetta e poi si ferma proprio davanti a me, sorride dolcemente e anche io sorrido ancora agitata.

-Grace- dice -Buongiorno- faccio qualche passo in avanti e inizio a dondolarmi sui talloni.

-Ciao- rispondo mentre lui prende le chiavi della sua Jeep. Poggia il suo zaino sul dietro dell'auto e poi mi invita a salire. Questa macchina è enorme, ha un ché di sporco, forse per tutti i viaggi interminabili che ha dovuto fare tutto da solo qui dentro.

-Allora- continua mentre tira fuori la mappa che ci farà da navigatore. -Nervosa?- chiede sorridendo cercando di capire cosa mi passa per la testa.

-Assolutamente, non vedo l'ora di partire- inizia a ridere giocherellando con la chiave e poi mette in moto. L'ultima volta che avevo visto Daniel guidare è stato quando siamo partiti per il campeggio. Scaccio tutti i brutti pensieri riguardanti quella sera e mi concentro solo sul paesaggio scorrere sotto i miei occhi, scorre davanti, di fianco e scompare dietro di me e io sono ancora qui nella mia piccola scatola e penso a che cosa succederebbe se Alex scoprisse che sono qui con Daniel. Darebbe di matto. Non mi importa, non devo giustificarmi per lui, d'ora in avanti farò quello che voglio, non mi interessa la sua reazione.

POV DANIEL

Il viaggio non sarà semplice, rimarremo in questa jeep per 17 ore, senza contare le varie soste che ci costringeranno a fermarci. Non mi dispiace stare qua dentro con lei. Ho fatto molti viaggi, Seattle, Il Messico, Puerto Lobos, decisamente troppi ma farlo in compagnia addolcisce tutto, ti aiuta a ingoiare quel boccone amaro che sei costretto a prendere. Quello che capita mentre si viaggia in auto è imprevedibile ed è questo che mi eccita più di ogni altra cosa, niente fermate obbligatorie, nessuna regola, solo il mondo attorno che si ovatta e quelle lunghe conversazioni che puoi fare con te stesso. Questa volta però è diverso, questa volta c'è Grace e voglio parlare con lei, sta affrontando la strada, ha accettato questa sfida solo per poter rivedere sua madre e voglio darle tutto il coraggio possibile. Il segno dell'autostrada dell'uscita da Seattle ci indica che adesso tutto cambierà. Paesaggi nuovi, aria diversa, dovremmo adattarci a questa nuova vista. Ben presto saremo a Portland, la grande città, ci sono stato un paio di volte e spero davvero che le piaccia. Le ore passano e minuto dopo minuto non faccio che pensare a quanto adoro stare qua dentro, è una dannata tortura guidare tutte queste ore, per non parlare del mal di schiena ma se per vederla così serena e lasciarsi andare alla musica alla radio devo fare questo, beh allora mi preparerò a farlo per il resto della mia vita.

-Daniel- la sua voce mi risveglia da questo stato incosciente in cui mi ero perso.

-Dimmi- le rispondo velocemente mentre scatto subito verso di lei. È appoggiata con la testa al finestrino e ha gli occhi appesantiti.

-Possiamo fermarci?- chiede con quella sua voce da bambina.

-Vuoi dormire un pò? Puoi farlo anche mentre viaggiamo...

-No, vorrei mangiare- controllo la mappa appoggiata sul cruscotto della macchina. La prossima area di servizio è a 10 minuti da qui, anche io a dirla tutta avrei bisogno di un pò di riposo e anche di mangiare, ormai sono ore che non metto qualcosa sotto ai denti.

Their Young Hearts | Story of a new beginningDove le storie prendono vita. Scoprilo ora