Chapter 28 "Tu sei la mia casa"

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POV Grace
La tengo tra le braccia come quando, anni fa, cadde senza forze in quel maledetto e oscuro vicolo. Quel giorno che non dimenticherò mai, quella notte che ci ha portato a questo. Che ci ha reso, da semplici ragazze studentesse a ricercate per omicidio. Ha la faccia sporca di sangue, sudore, polvere e chiazze nere. I suoi capelli sembrano quasi bagnati da tutto il sudore che ha emanato. Sean la prende velocemente in braccio ma anche lui non ha molte forze per tutto il grande sforzo emotivo che ha dovuto sopportare e per la sua immensa paura che lo sta divorando. Ci allontaniamo più in fretta che possiamo correndo come dei forsennati, verso l'uscita, mentre corro sento le gambe andare a fuoco, sento che sto per cedere da un momento all'altro, in un attimo imprecisato perderò le energie e cadrò a terra dando ai ragazzi un altro motivo di preoccupazione. Coraggio Grace, puoi farcela. Anche Alex ci sta seguendo, non preoccupandosi troppo del fatto che io e Daniel ci stiamo tenendo la mano. Chissà cosa lo ha spinto a venire in nostro soccorso. Di certo ci tiene a noi, a me, nonostante tutto quello che è successo. Le cose tra noi sono andate male, mi ha delusa, ferita ma non sono il tipo di persona che riesce a provare odio. Tutti possono sbagliare, tutti possono commettere un passo falso ma l'importante è capire, rialzarsi e ripromettersi di non dare più modo a sé stessi di far vincere i nostri difetti. Siamo più forti dei nostri difetti, siamo in grado di controllarli e decidere di non fare male a nessuno. È vero, Alex si è comportato come un mostro con me ma so che in fondo, nel suo cuore, ha soltanto avuto bisogno di amore e affetto. Potrei non saperlo con certezza, potrebbe aver avuto la sua dose di dolore in passato, potrebbe aver solo perso la ragione con me. Forse sono troppo buona, ma non riuscirò mai ad odiarlo. In fondo è il fratello gemello di Daniel. Sembrano così diversi ma sono certa che se Daniel ha un cuore così grande, anche Alex, nel profondo della sua anima ne nasconde uno altrettanto grande da poter dare davvero l'amore che la donna della sua vita meriterà, ed essere l'uomo che Daniel ha sempre voluto vedere in lui.
Mi concentro nuovamente sulle scale facendo attenzione a non cadere. Sean alza la testa cercando più ossigeno ma non ce la fa più a tenere Mad. Lei è leggerissima ma stiamo correndo già da troppo tempo e sembra che il mondo ruoti attorno a noi alla velocità della luce, opprimendo quel briciolo di forze che ci sono rimaste. Sento il cuore battere letteralmente in gola e spero solo di non avere un attacco di panico, imploro che riesca a resistere ancora per poco. Arriviamo alla macchina fuori dalla centrale e tiro un sospiro di sollievo nel vedere di nuovo la luce della luna, che pensavo sarebbe diventata solo un lontano ricordo. Inspiro più aria che posso e mi sento già molto sollevata. Sean apre in fretta la macchina ma poi ci accorgiamo di una cosa. Ci guardiamo tra di noi e la paura comincia nuovamente a insinuarsi in noi.
-Ragazzi...- dice Daniel. -Dov'è Alex?
-Era appena dietro di noi!- urla Sean.
Mi volto verso la maledetta centrale di polizia e vedo in lontananza avvicinarsi a noi due figure. Provo a mettere a fuoco ma è difficile, i lampioni che danno sulla strada sono rotti a causa dei poteri di Madison. Si avvicinano ancora di più e vedo.
-Alex!!!- grida Daniel.
-Io non lo farei se fossi in voi!- Riconosco questa voce. L'ho sentita poco fa, posso giurarlo. Maledizione.
Quello è Carter.
Tiene il ragazzo davanti a sé, con le braccia avvolte al suo collo e sembra che stia per soffocarlo. Vedo nella sua mano destra una pistola e capisco che la sta puntando contro la tempia di Alex. Sento il sudore colare lungo la mia schiena e respiro a fatica sussurrando il suo nome.
-Alex...
Lui inizia a parlare mentre Alex emette dei lamenti di dolore e cerca aria dalla presa potente del capo dei laboratori.
-Lena Harrison. Una ragazzina incosciente e così impulsiva che ha commesso il più grande dei suoi errori.
-Lascialo subito Carter! Tu non vuoi lui!!- urlo con tutto il fiato che ho in gola.
-Da quel giorno, sapevi che la tua vita sarebbe cambiata per sempre. Perché tua sorella appartiene a me, me e nessun altro.
Fa una pausa per osservare Alex, ho paura che stia veramente per soffocare.
-Siete fuggite come delle ladre e avete vagato di città in città, in cerca di una sola cosa. Un rifugio. Ma avete sbagliato. È proprio il vostro desiderio di avere un nuovo inizio che vi ha condannate.
Stringe Alex più forte e lo strattona sbattendogli la testa contro il calcio della pistola.
Daniel e Sean gridano di terrore e un urlo spaventato mi esce dalla bocca senza poterlo controllare.
-No!!!
-Questo è stato il tuo errore Lena. Lo vedi?!- adesso inizia ad urlare anche lui.
-Amore! Legami! Relazioni! È questo quello che vi ha reso così deboli e ci ha permesso di stanarvi. Il vostro stupido e sconsiderato amico, ne sa qualcosa, vero Alex?
Lo guarda e poi si avvicina a me costringendolo a tenere il volto e i suoi occhi su di me. Sento la stretta di Daniel dietro di me a proteggermi da quel pazzo maniaco ma continuo ad avere freddo e sentirmi scoperta e debole. Cosa intende?! Cosa diavolo vuole dirmi?!
-Non hai niente da dire a Lena? Avanti, dille la verità.
Mi giro verso Daniel e lo guardo con occhi carichi di terrore.
-Daniel cosa è successo? Cosa devo sapere?!
Lui mi lascia senza risposta e abbassa la testa come se si vergognasse di qualcosa. Continuo ad avere mille pensieri che navigano dentro la mente e sbattono ovunque e un mal di testa impetuoso mi sta mandando completamente in confusione. Mi volto di scatto e incontro gli occhi di Alex che stanno lacrimando, che mi implorano pietà.
-Perdonami Grace... ti prego...
-Cosa...?
-Ero accecato... dall'amore che provo per te... non potevo sopportare di vedervi insieme.
Guarda anche Daniel e poi chiude gli occhi lasciando scivolare lacrime bollenti sul suo viso.
-No Alex... ti prego dimmi che non...
-È solo colpa mia... sono stato io a... fare quella chiamata...
-Vedi Lena?! Guarda cos'è l'amore! Guarda dove ti ha condotto! È solo colpa tua se stasera questi ragazzi moriranno. Hai permesso al tuo cuore di aprirsi e tutto si è rivoltato contro di te. Attendevamo solo questo. Sapevamo che vi avremmo trovate, i vertici lo sapevano. Anche l'FBI. Tutti lo sapevamo e aspettavamo solo questo minuscolo e stupido passo falso.
Daniel fa per avventarsi contro di lui e usare i suoi poteri quando Carter si allontana e ci minaccia.
-Non siete in diritto di fare niente, a meno che non volete vedere il momento esatto in cui morirà per mano mia!!!
La furia omicida di Daniel viene fuori e fa scaraventare lontano due furgoncini blindati distruggendoli completamente.
-Mio Dio...
Carter ha un momento di illuminazione e guarda Daniel fisso con aria malvagia e depravata come se avesse capito qualcosa.
-Tu sei lui! Sei il paziente 3857. Non posso crederci!!!
Daniel si porta le mani sulle orecchie e sembra stia per avere una crisi nervosa.
-Basta! Non dire mai più quel numero!!!
-Ti abbiamo cercato per anni! Non avevamo idea di dove fossi finito! E invece eccoti qua!!!
Questo deve essere il mio giorno fortunato. Il capo sarà estremamente soddisfatto all'idea di poter tornare a lavorare con te.
Tengo fermo Daniel e lo proteggo con le braccia per calmarlo, gli accarezzo il viso e guardo Carter che sta gongolando dalla felicità.
-Sei uno psicopatico! Non avrai mai più mio fratello!!!- Anche Sean urla.
-Hey ascolta!- Mi avvicino a lui. -Lascialo andare subito, sei un folle!
-Facciamo così cara signorina Harrison. Mi consegni sua sorella e il paziente 3857 e io in cambio... non farò saltare in aria la testa del tuo amico.
Ritorno a guardare Alex che chiede aiuto stanco e debole e non so cosa fare, non ho idea di come salvare tutti. Come posso portarli tutti indietro? Carter è un criminale!
-Ascolta! Loro non c'entrano niente! Sono stata io a uccidere quelle persone quella sera! Lasciali stare!!
-Smetti di mentire, sei solo una bambina stupida e ingenua che non ha capito come funziona il mondo. Dammi quello che voglio e forse riuscirete a sopravvivere. Dammi tua sorella!
Mi giro a guardare Madison che è ancora svenuta tra le braccia di Sean e il mio pensiero è No. No. Lui non avrà mai mia sorella, non gli permetterò mai di farle del male.
Faccio fatica ad accorgermi delle lacrime che stanno rigando il mio viso e guardo Daniel supplicandogli aiuto. Cosa devo fare?
-Grace... perdonami...- mi sussurra.
Perdonarlo? Cosa vuole dirmi?
Con un scatto fulmineo Daniel si precipita verso Carter e usa i suoi poteri e succede proprio come quella notte in cui mi salvò dall'uomo ubriaco.
La mano di Carter, fuori controllo, si ritrae dalla tempia di Alex e si avvicina alla propria gola. Adesso la pistola è puntata appena sotto il suo mento e sento Carter emettere dei versi di terrore, incapace anche di parlare. Sta per premere il grilletto quando inizia anche a tremare e nei suoi occhi vedo il puro terrore. Sa che sta per morire e i suoi occhi implorano Daniel di risparmiarlo.
-Aspetta... no... aspetta...
Guardo Daniel che rimane impassibile e sembra aver fatto emergere la sua parte più oscura e tetra, ed ecco che in un attimo il mio Daniel, il mio amore, scompare e rinasce la sua versione più tenebrosa che non avrei mai più voluto vedere. Non ha il minimo accenno di dispiacere o di compassione, le sue pupille diventano spietate e il suo sguardo agghiacciante e terribile ed è più questo a spaventarmi di qualsiasi cosa sia successa oggi.
Questa è la mia unica, vera grande paura. Non voglio perdere l'unica cosa bella che mi ha insegnato di nuovo a credere nell'amore. Nonostante tutto e tutti, nonostante questa mia vita implacabile che si è sempre accanita contro di noi, contro due ragazze giovani e illuse che hanno avuto solo la sfortuna di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato, ingenue e così piccole, di fronte a una sorte già segnata per loro da tempo, lui è l'unica vera e pura certezza che ho. Quella sensazione reale di casa e famiglia che ho sempre bramato ma mai realmente raggiunto. Tutto quello che il mio cuore ha sempre desiderato. Ne ho avuto paura ma poi ho capito che non avevo davvero motivo di averne. Rifarei altre mille volte questo imperdonabile sbaglio, come lo chiama Carter. Perché quelle sensazioni, sentirlo così vicino a me, i nostri corpi così uniti, i suoi baci, le sue carezze, non saranno mai uguagliati e se oggi dovessi morire o se anche domani dovessi subire un destino peggiore ho già raggiunto la mia felicità. Ho già tutto quello che mi serve per avere pace. Perché so che lui ci sarà sempre per me. Non voglio guardare il momento in cui costringerà quell'uomo a premere il grilletto e suicidarsi, perché so che vedrò il momento in cui arriverà al punto di non ritorno. Davanti ai miei occhi.
Non voglio che lo faccia, non voglio che si macchi di una colpa di sangue per causa nostra, non voglio ritornare a guardare i suoi occhi e vederne sempre una parte priva di vita, priva di sentimento. Non posso, devo impedirglielo.
-Daniel...- sussurro sperando che si volti verso di me. Lui si gira e vedo il suo sguardo impassibile e freddo come il ghiaccio.
-Non farlo... ti supplico...
I suoi occhi si risvegliano gradualmente e sento come se il mio amore lo stesse prendendo per mano, lo stessero allontanando dai suoi pensieri che fa fatica a controllare. Quello che gli hanno fatto in laboratorio non se andrà mai del tutto ma forse era proprio di questo che aveva bisogno. Di questo amore che deve aver sognato molte volte, quelle buie e gelide notti, in solitudine, a soffrire terribilmente per la sua libertà così lontana e irraggiungibile. Un povero ragazzo privato addirittura del suo vero nome, solo un numero da studiare, usare, manipolare e poi un giorno sopprimere. Ma adesso non è solo. E non lo sarà mai più.
-Ti amo Daniel...
Vedo i suoi occhi bagnarsi e delle lacrime lo riportano alla realtà. Abbassa la mano e Carter viene immediatamente liberato dal potere di Daniel cadendo a terra.
Alex riprende a respirare rumorosamente portandosi una mano alla gola, poi si alza e corre verso di noi. Corro verso Daniel e gli getto le braccia al collo accarezzando il suo collo e i suoi capelli. Voglio che tutto questo finisca per rincominciare tutto da capo. Una nuova vita con lui, lontano da tutti quelli che vogliono farci del male, tutti quelli che ci hanno sempre braccato senza darci mai tregua. Voglio solo sentire il suo respiro così vicino al mio per sempre, senza lasciarlo mai più.
-Torniamo a casa fiorellino.
-Non ne abbiamo più una...
Lo sento deglutire e calmarsi ad ogni mio carezza ma poi lo stringo sempre più forte a me affondando il mio viso tra i suoi capelli dorati.
-Non importa dove... sei tu la mia casa.- dico ormai piangendo con una voce rotta e fragile. Le sue braccia forti mi fanno sentire di nuovo al sicuro ma poi mi rinvengo e capisco che dobbiamo andarcene di qui il prima possibile.
-Andiamo.- dice lui.
Mi libero dal nostro abbraccio e gli occhi mi cadono su Carter. Tutto quello che succede sembra andare al rallentatore e mi accorgo a stento delle sue mani, della pistola e della sua voce minacciosa e piena d'ira. Spalanco gli occhi senza avere tempo di fare praticamente niente.
-Te l'avevo detto che saresti morta Lena Harrison!
Chiudo gli occhi e sento un potente boato riecheggiare per tutto il viale.
Mi immobilizzo, rigida come un masso e sento una folata di vento ghiaccio che mi fa accapponare la pelle.
Poi dei proiettili che cadono a terra.
Non sento niente ma sono sicura di essere morta.
O almeno sto per morire dissanguata.
Con un colpo di pistola al cuore.
Mi dispiace per tutto.
Lascerò Madison da sola, non vedrò mai più gli occhi di Daniel. Mi ricongiungerò a mia madre. E mio padre.
E svanirò.
Questa è la mia punizione.
Apro gli occhi e vedo una figura che si è piazzata proprio davanti a me. Sono in stato di shock e non riconosco chi è fino a che non sento le urla strazianti di Sean e i suoi passi veloci verso di noi. Poi un altro rumore assordante, un tonfo sordo e metallico e vedo solo Carter scaraventato contro un auto dai poteri possenti di Daniel, che cade a terra morente, con del sangue che cola fuori dalla sua bocca.
Sean continua ad urlare ma io sento ormai tutto ovattato e la pressione si abbassa pericolosamente. Sbatto le palpebre e il mio mal di testa non fa che peggiorare. Sento delle lame che mi perforano il cervello, incessanti e voglio solo sparire da questo mondo per sempre.
Poi vedo.
Alex crolla a terra con la bocca aperta e rantola rumorosamente. Fissa un punto imprecisato del cielo e vedo Sean e Daniel che accorrono in suo soccorso gridandogli di resistere.
-Alex!!!- dice Daniel.
-No!! Alex, no!!! Guardami!!! Resisti! Puoi farcela!- Sean sembra sul punto di avere un esaurimento nervoso, ha perso completamente il controllo.
Ritorno a vedere e sentire chiaramente e mi abbasso verso di lui con la stessa agitazione dei ragazzi.
-No! Alex, ti prego resisti! Sii forte!! Mio Dio...
Abbasso lo sguardo e vedo la ferita del proiettile che si sta espandendo appena sotto il suo cuore. Il suo sangue viaggia alla velocità di un cavallo al galoppo e in poco una pozza di sangue si espande fin sotto la sua schiena.
Mi tolgo la giacca e la premo sulla sua ferita più forte che posso per fermare l'emorragia ma la situazione sembra già persa.
-No Alex! Guardami, hey guardami!!! Sean chiama un'ambulanza subito!
Sean si allontana barcollando, in preda alla disperazione e lo sento chiamare il 911.
Anche Madison ha bisogno di aiuto, si sta svegliando, così esorto Daniel a occuparsi di lei.
-Va da lei! Ha bisogno di aiuto!! Ci penso io qui.
Lui si alza continuando a guardare suo fratello allibito, portandosi una mano alla bocca e poi corre da Mad.
Mi volto verso Alex che respira male, con estrema fatica e i suoi occhi piangono infinita sofferenza.
-Mio Dio Alex! Guardami!! Resta con me, resta con me!! Combatti! Hai capito?! Devi resistere, andrà tutto bene...
-Grace...
-No! Non parlare, smettila, fa silenzio! Stanno arrivando! Sean!!! Quanto ci mettono?!
Lui urla qualcosa da lontano ma non riesco a capirlo bene perché il mio unico pensiero adesso è Alex e sono concentrata solo su di lui.
-Grace... perdonami... io...
-No... Alex... resisti!!!
-Ti ho... sempre amata... mi dispiace... per tutto...
-Basta!! Alex sta zitto! Basta!
-Adesso sai... quanto ti amo... mi basta questo... vedere i tuoi occhi... per l'ultima volta.
La sua voce si fa sempre più debole. Smetto di urlare e di lottare per tenere la ferita tamponata e mi abbandono alle lacrime che fuoriescono come un mare in tempesta.
-No... Alex... ti prego...
-Sto bene Grace...
Solleva una mano con le sue ultime forze e mi carezza la guancia. Metto la mia mano sulla sua senza smettere mai di guardarlo e so che succederà. So che vedrò il momento in cui morirà. Per colpa mia. Sono terrorizzata, ma continuo a scrutare nei suoi occhi scuri perché questi saranno gli ultimi secondi in cui potrò vederli.
-Adesso... sto bene... perché... mi basta questo... è giusto così... ti amo...
-No, non è vero Alex... non deve andare così...
Ti prego non lasciarmi...
I suoi occhi perdono la vitalità a poco a poco e la sua mano, sotto la mia si fa sempre più pesante. Provo a tenerla più che posso ma sta scivolando verso il basso e sento il mio corpo strattonarsi per i miei innumerevoli singhiozzi. Lascio cadere la mano di Alex e vedo i suoi occhi immobilizzarsi definitivamente.
Emette il suo ultimo respiro e io sento esplodere dentro di me un urlo infinito e gigantesco che se solo fosse vero spazzerebbe via l'intera terra in tutta la sua grandezza. Tutto si ferma, lo spazio intorno a noi diventa come frammenti di vita sparsi e leggeri che volano ovunque. Il tempo si congela e chiudo gli occhi lasciandomi trascinare dal mio temporale, da questo maledetto fato che adesso può anche farmi morire e distruggermi perché so che è solo colpa mia... che tutto questo non sarebbe mai successo. Penso a mia sorella e mi torna in mente quando eravamo piccole e giocavamo insieme a papà a nascondino mentre mamma ci preparava i suoi splendidi biscotti al cacao. Quando l'autunno riempiva con i suoi colori il giardino di casa nostra e non avevamo un solo problema al mondo. Quando non avevo idea di cosa significa davvero soffrire. E che cosa Sono realmente i sensi di colpa. Come un pugnale che ti perfora il cuore ma non muori mai per davvero e continua così all'infinito, tormentandoti giorno e notte, senza darti il privilegio di avere quella che tutti chiamano pace. Pace. So che adesso Alex ha raggiunto la sua. Non so cosa stia succedendo intorno a me ma mi sento solo presa, trascinata via, portata in braccia, scossa e tutte queste sensazioni, questo dolore, questo terrore, questa tortura mi attanagliano, mi intrappolano in un angolo e mi fanno perdere completamente i sensi. Vedo solo nero e buio e mi chiedo solo se anche Alex adesso, veda quello che mi sto immaginando io. Se anche lui stia camminando nell'oscurità consapevole che non rivedrà mai più i suoi fratelli, i suoi genitori, i suoi amici. E me.
La mia vita non sarà mai più la stessa.
La mia arroganza e la mia scelleratezza hanno condannato a morte un ragazzo.
In un certo senso sono morta anche io.

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