Their Young Hearts | Story of a new beginning

Chapter 13 "Pochi minuti"

{I FOUND amber run}

POV GRACE

Questa sera ho davvero bisogno di una cioccolata calda e una bel film da vedere alla televisione. Madison ha detto che non si sentiva molto bene e se n'è andata in camera in fretta, non le ho chiesto niente, non ho avuto il tempo. Mi sdraio sul letto e accendo la tv in camera, c'è il solito programma delle 23:00. Mi metto comoda circondata da tutti i cuscini che creano un guscio dove raggomitolarmi senza problemi. Questa sera non penso a niente, né ad Alex, né a Daniel, né a mamma, solo a riposarmi serenamente. La luce blu del televisore mi appesantisce le palpebre e so che tra qualche minuto crollerò addormentata. Non c'è niente di meglio che distendersi nel proprio letto davanti ad un bel film per allentare la tensione. Riesco perfino a sentire i miei muscoli tesi che si rilassano e posso finalmente respirare regolarmente. È una sensazione favolosa, quasi difficile da credere, con tutto il lavoro e gli impegni non riesco mai a trovare del tempo per me e adesso mi sento completamente immersa nel mio mondo. Senza controllarlo vedo sempre più scuro e appannato, finché non mi addormento. Ora posso riposare in tranquillità, niente me lo impedirà. Andrà tutto bene.

***

Un urlo mi fa gelare il sangue nelle vene. Spalanco gli occhi e un senso di terrore mi travolge. Un'altro rumore, stavolta più acuto e quasi non mi costringe a coprirmi le orecchie, come del gesso che stride sulla lavagna, una sensazione di terrore e mi porto le mani tra i capelli. Poi un altro grido, è la voce di Madison, la riconosco. Esco senza perdere un secondo di più dal letto, l'aria è fredda e pungente ma non mi importa, sta succedendo qualcosa. Corro nella sua stanza ma appena spalanco la porta non trovo nessuno. Dov'è? Mi affretto a cercarla per tutta la casa senza trovarne traccia, urlo il suo nome ma non ricevo nessuna risposta. Apro la porta del bagno e trovo qualcosa che di certo non mi aspettavo di trovare. Madison è a terra, quasi priva di sensi ed emette dei gemiti di dolore che mi fanno decisamente spaventare più di quanto io non sia già. Il pavimento è coperto di sangue, rosso e denso, che diamine è capitato? Non riesco a capire e sto per perdere il controllo, lo so. Mi precipito verso di lei.

-Che cosa è successo?! Madison...- le tolgo i capelli sudati dal viso, è fredda, gelata e credo che sia successo qualcosa di grave. Non c'è tempo per un ambulanza, è troppo lontano, devo fare qualcosa al più presto. Lei ha gli occhi rossi, e delle enormi occhiaie scure. Non ha per niente una bella cera, sembra stia per avere un attacco di panico o qualcosa di simile, non sono un'esperta. L'avvicino ancora di più a me per cercare di rinvenirla. Il suo battito cardiaco è irregolare, lo sento anche solo avvicinandomi a lei, pesante e sta sudando. Respira a fatica e la mia ansia è arrivata al culmine, non so più come reagire, lei non mi da segni di nulla, ha perso i sensi, questo è sicuro. Delle vampate di calore mi mandano ancora di più in confusione e un brivido che attraversa tutto il mio corpo mi fa venire la pelle d'oca.

-Madison, guardami!- I suoi occhi sono a mala pena aperti, li butta all'indietro e sembra come non vedermi. Fisso il sangue sparso sul pavimento, non riesco a spiegarmelo e il mio cervello sta andando in fumo a forza di cercare di capire. Non posso fare niente da sola perciò la lascio lì distesa nel bagno, non può andare peggio di così. Corro fuori dalla casa e inizio a bussare insistentemente alla porta d'ingresso di casa Diaz.

-Vi prego! Aprite!- Continuo a urlare consumando le mie corde vocali e sto sbattendo i pugni sulla porta con tutta la forza nelle mie braccia. Nessuno viene ad aprire. Non mi arrenderò così.

-Aiuto! Aprite!- Continuo finché la porta non si spalanca e trovo Sean ancora in pigiama, ha gli occhi sbarrati e posso vedere la paura nel suo sguardo assonnato.

-Che cosa succede Grace?!- Dice portandomi dentro casa. Posso vedere Alex e Daniel affacciarsi dalle scale tentando di capire cosa sta succedendo. Non so neanche che ore sono ma è troppo grave per preoccuparmi o scusarmi per l'orario.