8 - Un piccolo raffreddore

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*AVVISO: QUALSIASI RIFERIMENTO A FATTI DELLA STORIA CONTEMPORANEA È TOTALMENTE CASUALE*

Scozia, 2 Febbraio 1350

Pov Aziraphale

Rimango paralizzato, guardando un punto fisso ed indefinito davanti ai miei occhi. Avevo sentito che stava girando l'influenza stagionale, ma non avevo idea di... beh di...questo. Per le strade non c'è nessuno, se non qualche medico che trasporta moribondi o cadaveri. Le persone si sono rinchiuse in casa nel tentativo disperato di sfuggire alla pestilenza, i bambini non giocano più per le strade, non si fa più il mercato, niente musica...solo il suono delle campane di morte. I medici passano di porta in porta per cercare di dare una mano o portare via chi non ce l'ha fatta: hanno delle vesti nere e una maschera con un becco sul davanti, non sembrano nemmeno umani, non sembrano vivi. Oggi il cielo è grigio, coperto, la città è in penombra. Il vento è gelido e porta con sé il fetore dei corpi, l'odore, il suono, persino il SAPORE della paura. Alla vista di questo macabro spettacolo sento la vista offuscarsi e il naso pizzicare. Ecco sto per mettermi a piangere, ancora! Respira Aziraphale, puoi farcela.

Speravo che il Diluvio sarebbe stato l'ultimo disastro a cui avrei assistito. Questa volta però noi non c'entriamo, presumo siano stati i demoni. Mi addentro nella città, mascherato da dottore per non essere notato. Filo dritto al lazzaretto. La situazione è peggio di quanto pensassi, malati ovunque, i dottori non sanno più dove metterli, la peste sta facendo strage (ma dai!) ZITTA ORA NON È IL MOMENTO! (non lo è mai). Comincio a darmi da fare con qualche miracolo e poco dopo di me arriva un'altra persona. Non mi soffermo subito a guardarla perché sono troppo impegnato, ma questa ha un particolare che attira la mia attenzione...non porta la maschera! Vuole morire o cosa? Alzo uno sguardo e riconosco subito la testa rossa che mi sta davanti, sorridendo.

-Crowley! -

-Angelo...-

-C-cosa ci fai qui? - poi si accende una fiammella nel mio cervello (n.a. le lampadine non esistevano ancora hahaha) -Non sarà stata opera tua?! -

-Cosa? No! Le epidemie non sono il mio stile, preferisco gli incendi! È stato Astur, il coglione che è venuto a rovinare il mio giardino chiedendomi di far esondare il Nilo, per intenderci -

Deglutisco ricordando quell'evento, è stata la prima volta in cui ho visto Crowley VERAMENTE arrabbiato.

-Ti conviene procurarti una maschera o qualcosa per coprirti il viso, sai una persona che trotterella in giro come se nulla fosse da nell'occhio-

-Non, se, ne, parla. Tra maschera e cappuccio mi si appiattiscono i capelli e sappi che non ho voglia di usare tre miracoli al giorno per sistemarli-

-Santo...oh che stupido-

-Non essere così duro con te stesso-

POV CROWLEY

Non dice altro, mi lascia una piccola gomitata nel fianco e torna al suo lavoro. Mi guardo brevemente attorno. Cos'abbiamo? Malati, dottori, malati, oh guarda lì c'è un morto.

Si, se prima lo credevo ora ne sono sicuro, io detesto il quattordicesimo secolo. Sono costretto a bloccarmi i polsi da solo per non offrirmi di aiutare l'angelo. Torno a posare lo sguardo su di lui, tanto per guardare qualcosa di bello. È arrossito, che carinooooooo. No basta non riesco più a trattenermi.

-Vuoi una mano? -

-Mh? Oh, si mi farebbe comodo...ma sei sicuro di poterlo fare? -

-Da quando ci facciamo degli scrupoli, Angelo? -

-Si hai ragione. Beh accomodati-

Dopo un buon mezzo pomeriggio di miracoli, riusciamo a guarire tutti quelli che si trovano nel lazzaretto, sento che Aziraphale è più tranquillo.

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