7

202 8 2
                                    

Oggi

Lo vidi andare via. Ancora. Uscire fuori dal mio ufficio come se non mi avesse appena stravolto la vita. ancora. Mi aveva appena sfiorata e avevo desiderato di più. Volevo sentirlo di più anche se non potevo. Ormai da tre anni avevo imparato a convivere con quella mancanza. Dopo la nostra rottura ero stata parecchio male, rischiavo di morire. Mi stavo lasciando andare. l'ho superata solo grazie a Emma e Nate. Il mio ragazzo... Come lo stavo ricambiando invece? Tradendolo, non fisicamente, ma emotivamente. Cosa che poteva essere considerata peggiore addirittura. Per me lo era. Se non lo avessi rivisto, quella sera, probabilmente avrei detto di sì alla proposta di Nate e ne sarei stata anche felice, invece dopo allora cercai in tutti i modi di sviare il discorso con Nate e ogni volta che lui riproponeva il discorso del matrimonio fingevo di essere stanca per non ascoltarlo. Non volevo ferirlo, ma non volevo neppure sposarlo.

Dopo la prima volta che dormimmo insieme, quando mangiammo mele caramellate a Central Park, divenne quasi una nostra routine. Svegliarmi nel suo letto, fra le sue braccia. Anche se la maggior parte delle volte lui si svegliava prima di me e restava lì a guardarmi, io poi mi rotolavo lungo tutto il letto emettendo suoni incomprensibili finendo su di lui, solo per sgranchirmi le ossa. Lui si avventava su di me e mi baciava, ogni singola mattina. Mi riservava il risveglio più bello che potessi sperare fra quelle lenzuola, nella sua camera, con lui accanto. Sgattaiolavo di soppiatto anche se ero più che certa che sua madre sapesse che passavo tutte le notti lì, ma fare le cose di nascosto era divertente e mi dava una scarica di adrenalina capace di farmi affrontare l'intera giornata. Quelle furono le mattine più felici della mia vita. Anzi, le giornate più felici e indimenticabili di sempre. Ero la ragazza di suo fratello ormai da tre anni e pure se guardavo verso il mio futuro vedevo solo Heal accanto a me, come mio marito e padre dei miei figli e la cosa non andava affatto bene.

Lui era stato quello in grado di consolarmi anche per le più piccole cose, come ad esempio un compito andato male, oppure dopo una discussione con mia madre. Lo amavo. Lo avvertivo in ogni cellula del mio corpo ogni volta che lo guardavo e lui guardava me. mi ritrovai a piangere come quand'ero ragazzina, sempre e solo per lui, appoggiata alla mia scrivania quando Emma entrò e mi raggiunse di corsa. Nate era stato fondamentale per me, per riprendere a vivere o anche solo sopravvivere, ma senza la mia migliore amica non ci sarei mai riuscita del tutto. mi sono sempre sentita in colpa per non aver detto a Nate di me e suo fratello, ma non volevo che il loro rapporto ne risentisse ancora di più. Si erano già allontanati a causa mia e la cosa non mi piaceva affatto. Vedevo come il mio ragazzo soffrisse, cercavo di confortarlo perché prima di tutto era mio amico, eppure non riuscivo a non essere sollevata dalla distanza di Hell. Non lo volevo attorno. Non di nuovo. Non dopo tutto quello che mi aveva fatto...

Io e Emma andammo dallo Starbucks più vicino all'azienda per pendere un po' d'aria. Sarei dovuta scappare anch'io. Lasciarmi alle spalle la mia vecchia vita e andare avanti sul serio, solo che non ci ero riuscita. Io ama New York e non avrei permesso al mio passato dagli occhi ghiaccio di rovinarmi anche quella città, come aveva rovinato tutto ciò che aveva toccato nella mia vita.

-Dovrete chiarire prima o poi. Lo sai vero? Non potete andare avanti così, ferendovi a vicenda- la mia amica aveva in mano il suo frappè, mentre io non avevo voluto prendere niente. Avevo lo stomaco in subbuglio e non avevo fame.

-Come possiamo chiarire se ogni volta che parliamo ci feriamo? Dovremmo ignorarci, ecco cosa. Solo che lui non intende farlo- nonostante tutto lo conoscevo, e anche bene per di più, sapevo che ci aveva provato, ma la connessione che ci univa, quel legame indissolubile era ancora lì e ci spingeva a tonare sempre l'uno dall'altra anche solo per litigare e ferirci. Non potevamo stare lontani. Non avremmo mai potuto...

Il Mio Inferno PersonaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora