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8 anni fa...

Heal mi accompagnava quasi sempre alle prove per lo spettacolo dopo la scuola. Si sedeva qualche fila distante dal palco e, ogni volta che ero in scena, non mi staccava mai gli occhi di dosso. Li avvertivo bruciarmi la schiena e ammazzare il mio finto ragazzo che continuavo a chiamare Kyle ormai. Credo che tenerlo d'occhio fosse una delle principali ragioni per cui veniva di continuo. Quando invece toccava agli altri provare le loro battute io lo raggiungevo e mi sedevo accanto a lui ad osservare i miei compagni mentre gli tenevo la mano stretta come per paura che potessi perdermi nelle mie fantasie su quel mondo senza lui a farmi da ancora. Di tanto in tanto lo aiutavo con qualche esercizio di matematica anche se stavo iniziando a sospettare che fosse bravo, quasi quanto me, ma che volesse solo una scusa in più per passare altro tempo insieme dato che ero ancora la sua tutor. Quando toccò di nuovo a me salire sul palco gli diedi un bacio sulla guancia, ma non contento lui buttò tutto per aria e mi afferrò per un bacio vero. Non mi sarei mai stancata della sua passionalità e irruenza. Anche il cast e tutta la produzione si era abituata a questi suoi scatti.

Lo lasciai con il sorriso sulle labbra che si riflesse anche sulle sue e poi raggiunsi Kyle sul palco. Sarebbe stata una scena di vitale importanza per tutto lo spettacolo e, anche se era solo una prova, volevo dare il meglio di me. recitammo le nostre battute alla perfezione e poi avanzammo l'uno verso l'altra fino a lasciare solo un centimetro di distanza. Lui mi guardava le labbra, io osservavo lui e poi ci alternavamo. Iniziò ad accarezzarmi il braccio fino a risalire al collo. mi baciò sulla vena e io chiusi gli occhi per fingere desiderio. Lentamente risalì baciandomi la mandibola, la guancia, l'angolo della bocca e infine le labbra. Era un bacio di scena quindi significava niente lingua, anche perché se ci avesse anche solo provato Heal lo avrebbe ammazzato e io lo avrei aiutato. Eravamo diventati molto amici e trascorrevamo abbastanza tempo insieme durante le prove così da conoscerci e creare la chimica e la complicità che i nostri personaggi richiedevano. Ci separammo lentamente, io avevo lo sguardo basso per questo lui mi prese il mento fra le dita costringendomi a guardarlo. Immaginai Heal in quel momento e lo guardai con tutto l'amore che sentivo. Anche lui ricambiava la mia intensità. Avremmo potuto accendere un falò con tutte quelle scintille. Ecco perché eravamo bravi attori. Il produttore applaudì seguito da tutti gli altri segno che la scena era finita. Sorrisi al mio coprotagonista e lo abbracciai. Avevo preso questa abitudine di abbracciare chiunque recitasse con me alla fine della scena.

-Esattamente per questo ho scelto te Evie. Per un secondo ho creduto davvero che lo amassi e che non fosse tutta una farsa- anche il produttore mi abbracciò mentre io lanciavo uno sguardo di soppiatto al mio ragazzo. Aveva la macella contratta, i libri ormai abbandonati sulla poltrona accanto, una caviglia poggiata sopra il ginocchio dell'altra gamba e uno sguardo incazzato. Sapevo che non doveva essere semplice per lui vedermi con un altro. io non avrei sopportato. Per questo avevo convinto il produttore a farlo assistere ad ogni prova. Non volevo che si sentisse tradito perché quello, per me, era solo lavoro. Anzi un sogno divenuto un lavoro che amavo alla follia.

Scesi dal palco e lo raggiunsi. Non mi fece nessun complimento, evitò la mia mano come la peste e rimase con lo sguardo dritto davanti a lui. Su Isa. Isa era la mia migliore amica nello spettacolo ed era anche una bellissima ragazza, non c'era che dire. Avevamo legato davvero anche all'infuori del teatro e sapevo che fosse già impegnata e che comunque non avrebbe fatto nulla con il ragazzo di un'altra. Eppure non riuscii ad evitare di immaginarmi di prenderla a pugni. Heal si stava servendo di lei per ingelosirmi quindi avrei dovuto prendere a pugni lui e non la mia amica. Non le staccò gli occhi di dosso nemmeno un secondo e non mi sfuggì il sorrisetto che fece quando lei mi venne a salutare alla fine delle prove. Restammo solo noi, capitava spesso che fossi la ultima ad andare via perché in realtà ero costretta altrimenti non avrei mai abbandonato quel teatro, quindi toccava quasi sempre a me chiudere, ma non mi dispiaceva perché avevo il palco solo per me almeno per qualche minuto. Ero pronta ad affrontare il mio Hell quando lui mi precedette.

Il Mio Inferno PersonaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora