9. La facoltà di medicina

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TOSSARA 8

[Sarawut]

Sabato, il giorno in cui tutti gli studenti dovrebbero rimanere a dormire. Allora cosa ci stavo facendo in questo posto? 

Ero sperduto nel ospedale universitario chiedendomi perchè fossi qui. Facevo avanti e indietro, destra e poi rigiravo a sinistra, andavo dritto di fronte a me ma avevo paura di sbagliare strada così tornavo indietro.

Non sarei dovuto venire...

"Posso aiutarti?" mi si avvicinò un ragazzo con indosso il camice bianco. 

"Ecco... ero... dovrei... dovrei andare qui" decisi di prendere il telefono e mostrargli la foto dell'edificio alla quale ero diretto. Io... mi ero lasciato aiutare perchè era meglio che rimanere qui a sentire l'odore di alcol, ma non quello dei liquori. Mi entrava nei polmoni. 

"Oh... è l'edificio sette, anch'io sto andando lì" mi disse lui sorridendo. 

Camminavo di fianco al ragazzo che si era presentato con il nome di Pim. Anche se tutti quanti non facevano che fissarci, non mi interessava. Non ero famoso, ma... non davo importanza agli altri. Pim continuava a camminare con me, aveva preso diverse scorciatoie, ma non eravamo in una foresta o in qualche vicoletto, stavano prendendo solo una stretta rampa di scale di cemento. A molte persone non sarebbe piaciuto. Spero non mi stia portando da qualche parte nascosta per uccidermi. Oppure mi porterà a... No! Ancora non ho trovato moglie!

"Mh... siamo vicini?" chiesi quando mi accorsi che era da molto che stavamo camminando. 

"Siamo vicini. Hai paura?" si girò a chiedermi. Perchè stava sorridendo? Avevo qualcosa di strano?

"Eh... no... è solo che..." negai piano e mi guardai attorno. Erano solo edifici e c'era puzza di muffa.

"Fa paura. Quando ero una matricola non avevo il coraggio di venire qui. Ma dopo un po' ti accorgi che è la strada più corta. Probabilmente in futuro sarà pieno di gente" disse. 

"Mh..."  non ero un chiacchierone (tranne quando si trattava di lamentarsi). Quando ero con i miei amici loro chiacchieravano ed io li seguivo. Ma ora non ci sono i miei amici e ... e vorrei parlare.

Niente. Silenzio.

"Tu sei quel Bar della quale tutti parlano che sta uscendo con Kan?" chiese Pim.

"Oh...Perchè?" non sapevo cosa rispondere. 

Ora tra me e Kan c'era una specie di storia secondo le chiacchiere di facebook iniziati dalla pagina di Dew. Seguivano le nostre vite e c'era anche una nuova tag che continuava a trendare #TOSSARA. Ah...vedremo.

Ed i miei amici non aiutavano. Erano davvero bravi, soprattutto quando Kan era venuto a portarmi la torta, Yiwaa aveva scattato di nascosto delle foto e le aveva mandate a Dew che ovviamente le aveva postate sulla sua pagina. Quella sera il mio telefono non aveva smesso di vibrare. Avevo richieste di amicizia, menzioni e tag nei commenti nella quale mi chiedevano cosa ci fosse esattamente tra noi due. Così tolsi le notifiche al telefono e per un po' smisi di usarlo.  

"Sono geloso" sospirò piano.

"Geloso di cosa? Non c'è nulla" risposi come sempre. 

Dicevo che non c'era nulla, ma chi è che non provava nulla? Kan era molto serio. Anche se non ci eravamo visti, non mi aveva mai fatto sentire solo. Ad ogni momento libero mi scriveva su LINE , mi mandava cibo ed acqua, ed era così generoso da mandarli anche per tutto il mio gruppo di amici. Anche se questa cosa non mi piaceva, non avevo intenzione di dirglielo fino a quel giorno. Come mi era venuto in mente di rivelarlo? A cosa diavolo stavo pensando?
L'avevo pensato e mi era sfuggito dalla bocca. 

TOSSARADove le storie prendono vita. Scoprilo ora