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Anche quella mattina, proprio com'era già accaduto il giorno precedente, Ryan venne svegliato dalla luce proveniente dalla finestra della sua camera da letto. Da sotto le palpebre, che teneva abbassate sugli occhi, riusciva a percepire degli aloni dorati e rossi che lo infastidirono abbastanza da destarlo.

Batté le palpebre un paio di volte e si girò su un fianco, dando le spalle alla finestra. Inspirò a fondo, riempiendosi i polmoni del profumo della pelle di Jade, che riconobbe subito, e schiacciò il naso contro il suo petto, mentre le labbra gli si incurvavano in un sorriso.

-Buongiorno, tesoro- gli soffiò il suo amante in un orecchio, a voce bassa, sfiorandogli l'arcata esterna con le labbra e Ryan tornò ad aprire gli occhi, cercando i suoi.

-Buongiorno a te- sussurrò e l'altro si protese verso di lui, baciandolo con dolcezza.
-Come ti senti oggi?- gli chiese Jade e vide il compagno stringersi nelle spalle.
-Ieri sera non abbiamo parlato più-
-Beh... qualcuno si è fatto prendere dalla foga del momento e...-
Ryan ridacchiò con imbarazzo e lo zittì con un bacio.

-Ero stanco- disse e l'altro lo fissò con un certo scetticismo, accarezzandogli un fianco nudo.
-Eppure mi sei saltato addosso tipo subito, appena sei tornato a casa. Abbiamo anche saltato la cena-
-Sai com'è, ti ho trovato seminudo sul pavimento del salotto di casa mia a fare esercizi ginnici... Mi sembrava un invito anche fin troppo esplicito- ribatté Ryan e Jade si passò una mano dietro il collo, arrossendo per l'imbarazzo.

Ryan si sollevò sui gomiti, troneggiando su di lui, disteso al suo fianco, ponendosi a pancia in giù. Si concesse qualche secondo per fissarlo, scrutandone con attenzione i lineamenti del viso, lasciandosi volutamente incantare dalla sua bellezza.

Era vero quello che Jade aveva appena affermato: il giorno prima era rincasato sentendosi pronto a scalare montagne, attraversare fiumi controcorrente. Un'eccitazione fuori dal comune l'aveva travolto. Si era sentito emozionato, anche spaventato, impaziente di appianare le sue divergenze con Jade, chiedergli scusa e lasciarsi trascinare dai sentimenti che provava per lui.

Tuttavia, appena aveva spalancato la porta di casa, aveva subito sentito dei strani rumori provenire dal salone. Aveva attraversato la cucina di corsa, fermandosi sotto l'arco che la separava dall'altra stanza, trovandosi a sgranare gli occhi di fronte la visione di Jade seminudo, madido di sudore, intento a fare flessioni sul pavimento. Ma gli era bastato accorgersi di come una sola gocciolina di sudore era riuscita a catturare tutta la sua attenzione, calamitando il suo sguardo su di sé mentre si staccava dalla patina lucida di una clavicola del giovane, vederla scivolare veloce sul muscolo contratto del pettorale sinistro, arrivando sull'addome compatto e delineato, scomparendo contro la pelle nell'istante in cui Jade si era sollevato da terra, contraendo la pancia, per capire di essere stato stregato dalla più potente delle magie.

Nonostante avesse passato il pomeriggio a fare l'amore con Claud, Ryan non aveva avuto più la forza di trattenersi, di aprire bocca e permettersi di dire qualcosa che avesse il minimo di senso.

E sì: gli era letteralmente saltato addosso.

Arrossì nel riportare alla mente quell'episodio, percependo una certa tensione al basso ventre. Spalancò gli occhi e scese con una mano a toccarsi tra le gambe. "Tutto molto noioso come sempre" constatò, ancora stupito dalla sensazione che lo aveva colto pochi istanti prima: i muscoli della pancia si erano contratti, mentre un calore improvviso gli aveva attraversato il sangue, dandogli come l'impressione che iniziasse a scorrere più velocemente.

-Tutto okay?- gli chiese Jade, notando il rossore sulle sue guance.
Gli occhi di Ryan tremarono e ricacciò indietro quella fame smodata che sembrava coglierlo nei momenti più inopportuni.

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