A Beverly Hills, tra ville di lusso e locali alla moda, ampi viali alberati costeggiati da alte palme, dove la riservatezza la faceva da padrone e il pettegolezzo si annidava costantemente dietro l'angolo, sorgeva anche il Seraphim.
Il locale, ormai aperto da più di un anno, era un luogo esclusivo, pensato per una clientela specifica, interessata a trascorrere all'interno di un ambiente elegante del tempo in compagnia di avvenenti giovani. Oltre spessi tentadaggi di velluto, che celavano l'ingresso, si veniva introdotti all'interno di un'ampia sala, dove luci soffuse ed esotica musica di sottofondo accoglievano l'arrivo esclusivamente di uomini. Le pareti erano arricchite da affreschi di scene mitologiche, incorniciate da tende e fiori. Diversi salottini erano sparsi un po' dappertutto, molti dei quali circondati da separé di legno intarsiato e verniciato di color oro.
Il bancone del bar si trovava sulla destra, subito accanto la porta che conduceva negli spogliatoi, al fianco della scalinata che portava fino al soppalco, dove si trovava l'ufficio del direttore del locale.
I serafini avevano fama di essere bellezze rare e baciati da un'empatia genuina, in grado di farsi carico delle confidenze dei propri clienti che, magari, esausti, al termine di una lunga giornata lavorativa, gradivano trascorre la serata bevendo qualcosa e facendosi coccolare da un accompagnatore. Li si trovavano sempre sorridenti, in attesa, seduti ai sgabelli posti a ridosso del bar – anche se, nei fine settimana, era pure facile che fossero quasi sempre tutti impegnati tanto da avvicinarsi al bancone soltanto per richiedere le ordinazioni dei clienti.
A nessun altro era concesso di entrare al Seraphim: la stampa veniva tenuta a distanza con ostinazione, di modo da potere garantire la privacy dei frequentatori, abituali e non.
Jeffrey ne era il proprietario, anche se da diverso tempo aveva lasciato il locale sotto la gestione di Keith, ed entrambi erano riusciti a rendere il Seraphim un luogo alla moda, ma che brillava sotto la stella della legalità. Non avevano avuto bisogno di ingegnarsi in alcun modo per guadagnare e di quello ne erano entrambi orgogliosi, garantendo ai serafini assoluto rispetto da parte dei clienti: a nessuno era permesso di allungare le mani sui ragazzi, neanche durante le trasferte fuori dal locale, quando venivano pagati per figurare come accompagnatori ad eventi esterni.
Quello era il motivo principale per cui Ryan amava lavorare lì: quando, quasi due anni prima, era arrivato a Los Angeles, dopo avere inscenato la propria morte ed essersi nascosto da Redonald, aveva subito pensato di crearsi una situazione sicura anche con il lavoro, scegliendone uno che, a priori, gli avrebbe garantito di disgustare abbastanza la sua famiglia – se non avessero creduto alla sua dipartita – da permettergli di rendere loro ancora più difficile il ritrovarlo.
Tuttavia, era stato snervante presenziare a colloqui di lavoro, proponendosi come accompagnatore, quando spesso persino i suoi papabili capi avevano avuto un'idea deviata di tale figura; si era trovato troppe volte con le loro viscide mani addosso, mentre accostavano a quei gesti inopportuni parole che gli prospettavano la possibilità che gli venisse chiesto di fare "straordinari", durante i suoi turni – possibilmente senza vestiti e dentro un letto sconosciuto, con uomini che lo avrebbero pagato in cambio di prestazioni sessuali.
Ryan aveva ricevuto talmente tante offerte di quel tipo da demoralizzarsi, finché, appunto, aveva conosciuto Jeffrey, che gli aveva proposto un lavoro onesto, che non prevedeva di farlo diventare una specie di bambola del sesso. "A modo suo, Jeffrey ha salvato anche me" pensò, mentre entrava nel locale, seguito da Keith e Isaac. "Ha sbagliato con noi e..." si interruppe e la sua mente lo portò a ragionare sulle volte in cui lui stesso aveva sbagliato con qualcuno a cui voleva bene.
"Claud ha ragione" si disse con un sospiro, "A Keith ho mentito, l'ho offeso, eppure è rimasto... ma non ricordo nemmeno se gli ho chiesto scusa. Lui l'ha fatto con me".
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Mistério / Suspense⚠️ SEQUEL DI LIAR Ryan ha superato le tristi vicissitudini del suo più recente passato ed è pronto ad andare avanti, ad aprire le ali e lasciarsi andare, cercando di dimenticare quello che più gli ha fatto male. Sembra proprio che quella dolce conf...