TOO TOXIC //Draco Malfoy//

CAPITOLO 20

"UN GIOCATTOLO"
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Y/n POV
Quella mattina mi svegliai da sola, Draco se n'era andato come faceva di solito, ed ero felice che se ne fosse andato, ieri sera mi ha fatto davvero male.
Non me la sentivo di andare a lezione, mi sentivo tradita, mi aveva usato per sfogarsi, io non sono un giocattolo.
Pur essendo passata la notte le gambe mi tremavano ancora, e il ricordo di quel dolore mi tormentava.

Quando ero stata stuprata da Anthony non mi sono sentita così male, forse perché non lo conoscevo, e anche perché Draco poi mi aveva difesa, ma essere sfruttata da una persona importante fa davvero male.

Saltai le lezioni.
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Bussarono alla porta, chi poteva essere? Erano solo le 10.00 del mattino, e in teoria dovrebbero essere tutti ha lezione.
Dovevo fingermi malata, "avanti" sussurrai con una voce gracile, Hardin entro nella mia stanza chiudendo la porta dietro di sè, si avvicinò al letto dove ero sdraiata sotto le coperte calde, "cosa succede?" mi chiese, " niente, sto poco bene", dissi con voce convincente, Hardin mi scruto con occhi aguzzi "stai mentendo. Cosa succede?" "Hardin non è il momento di fare il fratello maggiore" mi schiarii la gola, "Y/n...", mi alzai sbuffando, presi una felpa dal mio armadio, "girati devo cambiarmi", si giro e io indossai un pantalone largo della tuta e una felpa largha.
"Allora mi dici che succede?" ribatte Hardin, "ho una domanda per te...tu lo sapevi?", inclinò la testa cercando di capire di cosa stessi parlando, "tu sapevi che ero tua sorella?", il silenzio caló nella stanza e lui annuii fissandomi negli occhi. Fantastico, ero stata tradita di nuovo.

Sbuffai.

"Ora mi dici che succede?", gli dó le spalle "niente" dico scocciata, non c'è stato per tutta la mia vita, lui è potuto crescere con un padre, io invece passavo da una casa famiglia all'altra. Ero gelosa, ero gelosa che mio fratello avesse avuto il meglio e io no .

Hardin si avvicinò a me, e mi poggió una mano sulla spalla, al suo tocco indietreggiai spaventata, si fermò ad osservarmi, "m-meglio se vai" dico mantenendo le distanze tra noi, lui fa un passo avanti, "ti ha fatto del male!?" Esclamò arrabbiato. Esitai negando. "Vattene." Non ascoltó e notai le sue mani crescere in due grandi pugni, "Hardin! Vattene.", inarcò le labbra in una grande smorfia "vedrai quel Malfoy se la vedrà con me!" Sbotto diretto Hardin, "come fai ha sapere di me e Malfoy", "sono tuo fratello." Lo guardai disgustata "No. E ora vattene". Usci dalla stanza e io rimasi sola, presi il mio libro e iniziai a leggere, invidiavo la protagonista del mio romanzo, una ragazza e il suo adorato principe, senza problemi, magari fosse così facile.

Nel pomeriggio raggiunsi i miei amici nella stanza delle necessità.

Ad un certo punto, "Silenzio!" Esclamò Harry avvicinandosi a una parete della stanza, le chiacchiere cessarono, e ci furono minuti di silenzio intenso, che fu interrotto dall'esplosione di quella parete, oltre quel muro c'era la Umbridge che sorrideva astutamente, felice di averci scoperto, era  insieme ad alcuni serpeverdi, come ci aveva trovato?

Notai la sicurezza di Harry spegnersi nei suoi occhi, mi voltai verso Hermione e gli altri erano tutti immobili ad ammirare la scena pietrificati.
E ad un tratto da dietro l'angolo sbucò lui, il mio principe dai capelli biondo platino che mi aveva ferito, la sua bacchetta era puntata al collo di Cho. E fu proprio da quel momento che tutto diventò complicato.
Senza neanche accorgermene mi ritrovai nella sala grande, seduta al banco a scrivere con una penna incantata che incideva la frase nella pelle, dolore, provavo dolore, nella mia pelle si incideva la frase, ma quel dolore non era niente in confronto a quello subito alla vista di Draco, che puntava la bacchetta sotto il mento di Cho, in quel momento notai lo sguardo di Draco fisso nei miei occhi, non riuscivo a guardarlo. Ero spaventata.

-

Una volta scontata la punizione, mi diressi direttamente verso la torre di astronomia, potevo sentire i bisbigli, traditrice, mi dicevano i serpeverde.
Mi appoggia alla sbarra di metallo fissando le stelle che luccicavano nel cielo, una mano dolorante e il cuore infranto.

"Perché non mi hai detto la verità..." la voce di Draco interruppe il silenzio, non mi voltai a guardarlo, "perché non mi hai detto che facevi parte dell'esercito di Silente" disse a voce calma, sospirai è tutto d'un fiato dissi "e cosa avrei dovuto fare? Avrei dovuto dirti tutto così poi tu spifferavi alla Umbridge?!" Mi voltai fissandolo dritto negli occhi, resto stranamente calmo, abbassó lo sguardo sulla mia mano dove c'era incisa la frase, "ti fa male?" Domandò, distolsi lo sguardo da lui restando in silenzio.

DRACO POV
Mi avvicinai a lei afferrandogli il polso per vedere la ferita, inizió a tremare, i suoi occhi si scioglievano nei miei, aveva paura di me, strinsi la presa, e lei cercó di liberarsi, le sue labbra si arricciarono "non può funzionare così", la guardai e la lasciai andare, "Draco non possiamo, apparteniamo a due mondi totalmente diversi" disse abbassando lo sguardo, e aveva ragione, lei era un angelo, uno spirito libero, mentre la mia vita era costantemente controllata.

"Devo sapere se tu mi ami" concluse, l'avevo ferita, non la meritavo, e cosi il mio orgoglio tornó presente,  "sei solo un gioco per me", mentii, doveva odiarmi. Vidi le sue guance arrossate e il suo sguardo spegnersi, tornare vuoto senza emozioni, l'avevo fatto di nuovo, l'avevo ferita di nuovo.

Y/n POV
Il mio cuore si spezzò, "Draco..." ero stata solo un fottuto  giocattolo per lui, mi ha manipolato fin dall'inizio.
No, mi rifiutavo di piangere, non verseró neanche una lacrima per un coglione del genere.

Me ne andai senza dire una parola, mi diressi verso la sala comune serpeverde, entrai, "che ci fai qui?!", "Traditrice", "Troia", fui accolta con queste dolcissime frasi, le ignorai e mi diressi verso camera mia, ma prima che potessi arrivarci Tiger e Goyle mi afferrarono le braccia trascinandomi fuori dalla sala, "tu non appartieni più a questa casa".

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