Shutdown

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I giorni passavano e Jiyong era stanco di amare senza alcun risultato. Cominciò a sentire un senso di abbattimento che nasceva dal ripetersi continuamente di quella vita priva di interessi e di indirizzi; lui nonostante fosse un uomo di classe, ormai aveva perso coinvolgimento in quasi tutto quello che lo circondava, ormai nei suoi occhi si rifletteva solo il sorriso della piccola Jennie, anche se quasi sbiadito...

I mesi si rincorrevano tra di loro e i messaggi e le chiamate di Jiyong erano sempre meno presenti sul telefono di Jennie, per questo la ragazza si disperava e la sua felicità quasi scappava da lei stessa; amava Jiyong, ormai lo aveva compreso, ma il riuscir ad accettarlo, per lei, era ben diverso. Spesso sognava di incontrarlo in un giardino pieno di rose, con la luna che rendeva vividi i loro sguardi innamorati, insieme passeggiavano liberi e senza alcun timore; ma ogni suo sogno adorno veniva quasi sempre interrotto dalle fastidiose e ormai ripetitive lamentele di Mino. Ormai la ragazza si stava rassegnando al pensiero che la sua lelizia non era poi così tanto sua e che doveva lasciarla andare. Per lei Jiyong era un fiore morbido, blando,fragile... E lei supponeva che solo anche con un suo tocco... costui poteva rompersi, ma lei, lei non era a  conoscenza che Jiyong avrebbe fatto di tutto per trovarsi fra le sue soffici mani ed era impaziente di farsi distruggere da quelle che ormai lo stavano uccidendo comunque. I due ormai si stavano uccidendo a vicenda...

Il succedersi di giorni portarono al 27 marzo e mancavano circa 3 giorni al compleanno del perfido Mino, così Jennie decise di approntare una festa per amico e parenti intimi: ormai si stava "abituando" all'assenza dell'uomo della sua "vita". Così la piccola ragazzina stava impiegando questo periodo a organizzare una festicciola per Mino. Una delle prime cose che fece fu però quella di chiamare la sua amica del cuore cioè Jisoo...
<< Hey, come va?>> disse Jisoo rispondendo al telefono
<< Ciao Jisoo, vedi tra 3 giorni è il compleanno di Mino e gli sto organizzando una festa, ma ho bisogno degli ornamenti per farla passare bene, comunque io dovrei andarci ora ma ho bisogno di consigli, verresti con me...?>> Disse Jennie tutto d'un fiato
<< Certo! Allora aspettami che arrivo>> terminò la chiamata la voce soft di Jisoo

||Jisoo, 26 anni, Si può considerare l'angelo di Jennie; ogni volta che ne ha bisogno è presente. Mi chiedo cosa farebbe senza di lei...||

Si fecero le 17:30 e le due fanciulle  si avviarono in circa tre negozi che come dice la nostra piccola Jennie "vendono solo spazzatura per acconciare dei poveri cani". Arrivarono a l'ultimo della zona e entrarono, cominciarono a prendere un po' di roba, ma tutto d'un tratto il viso di Jennie si voltò e riuscì ad incrociare quel volto che non riuscirebbe a dimenticare mai. Allora ci fu silenzio. Si osservarono per un po' e i loro pensieri, confusi dell'angoscia si allacciarono strettamente con due cuori palpitanti l'uno per l'altro. Jennie cominciò a soffrire, tutti i ricordi gli passarono tutti di mente; il primo incontro, il primo ballo, il vestito Unlimited edition, il suo sorriso, i suoi occhi e la sua felicità quando ella si trovava con lui; e poi lo strazio, le botte, Mino, il compleanno, i pianti, le lettere... le lacrime di Jennie cominciarono a scendere, così voltò lo sguardo, pagò e invitò Jisoo ad uscire. Per quando riguarda Ji Yong, lui era rimasto sconvolto da ciò che era appena avvenuto, cominciò ad agitarsi e a diventare rosso, le sue mani erano fredde come tutto il suo corpo; tremava e aveva un forte bisogno di un abbraccio. Ma il vederla andar via senza neanche salutarlo lo fece stare veramente male. Prima l'aveva vista felice comprare della robaccia per quel lendinoso di Mino e poi appena lo vide, la tristezza si infuse in quel negozio... Ormai per lui la sua Jennie, aveva compreso il suo destino e senza di lui, questo lo fece stare fortemente male, lo fece bruciare dentro fino a diventare cenere. Così andò al suo atelier bagnato zoppo dalla pioggia e dalle lacrime, ma il fratello, Seung ri, per fortuna gli andò in soccorso e lo aiutò. Le sue ultime parole di quella giornata invenustra?
<< Seung ri, voglio che questo atelier diventi uno dei migliori in Corea e anche fuori. Voglio realizzare il mio sogno e andare contro quelli di chi mi diceva che non potevo farcela. Così anch'io realizzerò la mia vita...>>
<< Con o senza te...>> pensò infine.

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