Wistfulness

36 5 0
                                    

Infatti sperava che Mino di volta in volta la picchiasse per avercela con lui, invece no, lui era una persona mansueta, ma quasi privo di emozioni. Non comprendeva la piccola Jennie. Di fatti lei si sentiva sempre sola e incompresa, davanti a delle circostanze che se pur ovvie, Mino non intravedeva neanche lontanamente. La loro relazione è stata costantemente così, la povera Jennie si sente da sempre in debito con lui per averla salvata da quel destino che se pur brutale magari l'avrebbe fatta vivere meglio. Non era forse lui l'ostacolo di ogni sua felicità, la causa di ogni sua miseria o la cinghia che la stringeva da ogni parte?
In quanto a Ji Yong, lui si chiedeva ripetutamente
- Che pazzia! Come arrivare fino a lei?-
Ella le apparve così inaccessibile,che fu così che anche la speranza più vaga,lo abbandonò.
Ma è così che si innamorava sempre più di lei. Nel suo cuore Jennie salì sempre più. Il suo era uno di quei sentimenti puri che si coltivano perché rari: perderli darebbe più dolore di quanto sarebbe gioioso possederli. Intanto il viso di Jennie si assottigliava e i suoi capelli neri e ondulati crescevano sempre più. L' inverno si stava facendo sentire. Chiunque si trovasse accanto a lei sentiva uno stupore,la sua era un'anima glaciale. Era innamorata di Ji Yong, ma faceva di tutto per nascondere i suoi sentimenti. Ma questo Jiyong non lo sapeva; non sapeva che spiava il suo dolce viso, o che si preoccupava di quello che faceva. Sentiva anche i suoi passi quando passava dalla sua camera per andare a fare colazione. Inoltre l'idea di fuggire con Ji Yong la prendeva molto: sperava che la portasse da qualche altra parte a vivere un'altro destino,non suo.

Una settimana dopo, come al solito, la mattina, le urla del postino svegliarono la povera Jennie
-Aish... un'altra volta- disse Jennie scendendo le scale velocemente ...
La ragazza prese la lettera che il postino le aveva imbucato e cominciò a puntare i suoi occhi color miele su di essa.

Molte volte la vita ci mette di fronte a situazioni nelle quali scegliere quello che riteniamo "giusto" è davvero difficile, ma il "giusto" è sempre quello che ci sentiamo di fare. Anche se stavolta ho sbagliato. Mi chiamo Kim Jon Ho, non so se hai sentito parlaredi me, sono un importante avvocato, ma prima di tutto sono tuo padre...

In quel momento dal viso di Jennie partì una lacrima, ma questo non le impedì di continuare a leggere la lettera

Potrà capitarti di dover "barattare" il tuo istinto con la ragione, come ho fatto io.
Facciamo scelte dettate dagli eventi, dalle nostre paure, dai nostri istinti... non le facciamo in modo razionale e siamo condizionati da tutti. D'ora in poi ti manderò delle lettere, dove tu puoi decidere se rispondere o meno. In queste ti scriverò tutta la verità sulla morte di tua madre, sul tuo abbandono...e sul mio tradimento...
Comunque sappi guardare oltre quel che ho fatto, pensa con la tua testa e sorridi sempre, ti prego. Un bacio...tuo padre.

La fronte della piccola Jennie si corrugò quando lesse la parola "tradimento" . Jennie non sapeva di alcun tradimento e questo la fece pensare molto, ma comunque decise di non rispondere alla sua lettera...

WHO? YOU?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora