Il giorno successivo la piccola Jennie si alzò presto e vestì indosso un pantaloncino color crema e un semplice top bianco perla dove spiccava la bellissima collana oro con la sua iniziale, una J. Si guardò allo specchio e imbarazzata accennò un sorriso, che fosse il momento giusto per Jennie di trovare uno spazio che la rendesse realmente felice e che l'allontanasse dai brutti ricordi?
La ragazza era ormai in uno stato mentale pietoso e non sorrideva ormai da tanto tempo, la vita le aveva dato la felicità che si meritava e poi gliel'ha strappata violentemente portandola a provare un dolore ancor più forte di quello che aveva già passato in precedenza: la mancanza, saper cosa è la felicità, tastarla e perderla per sempre è un dolore ancor più profondo di quello di non averla mai provata. Jiyong è stata la prova che anche lei meritasse di essere felice, ma ora che non può più raggiungerlo l'ha letteralmente distrutta.
La ragazza si avvicinò alla finestra aperta e chiuse gli occhi color miele: riuscì a sentire il fruscio delle foglie, il cinguettio degli uccellini e il tepore del sole che oggi era particolarmente caldo. Non riuscì a trattenere quella lacrima color cristallo che pareva brillasse a causa della luce del sole. Pensava spesso a quello che aveva perso, a quello che avrebbe potuto avere, a quello che non potrà più avere, Jiyong era quasi diventato un incubo per lei, pensarlo la faceva stare male, non poterlo raggiungere la stava uccidendo. Ormai non lo vedeva neanche più in giro e questo la logorava ancora più, pregava ogni volta che usciva di vederlo ma ogni preghiera era vana, il destino li aveva allontanati e di lui gli sono rimasti solamente un pacco di sigarette, due vestiti fatti apposta per lei, ricamate direttamente da quelle morbide mani come la seta e più di tutti quei bellissimi ricordi che ogni volta che gli vagheggiavano per la mente abbozzava un sorriso ma che allo stesso tempo le facevano rompere un pezzo di cuore che una volta spezzato, correva da lui.
Invece, oggi, fu un momento importante per lei. Cercò di abbandonare tutto, di arrendersi al destino e trascinare via tutti i ricordi e Jiyong.
Aprì gli occhi e scese le scale speditamente come una bimba impacciata, fece colazione e salutò Mino che gli disse:<< Sono contento dei tuoi passi in avanti verso te stessa, non è stato giusto quello che hai passato negli ultimi mesi, ti sei chiusa in camera per quasi tutto il mese e vederti qui adesso mi riscalda il cuore, sono contento per te...>>Tutte bugie... A lui non importava affatto di lei, non si è mai chiesto come stesse...
<<Grazie...>>Rispose Jennie chiudendo la porta.
Ad aspettarla dinanzi la sua maestosa villa vi era Jisoo che con due colpi ripetuti di clacson attirò l'attenzione della piccola Jennie.
<<Mi hai spaventata...>>Disse Jennie con gli occhi dolci
<<Scusa piccola, sono molto felice che tu abbia preso questa scelta, ma sono ancora più felice di dirti che l'atelier dove lavoro io ha bisogno di qualche modella per la nuova collezione giacché lo stilista sta raggiungendo il massimo picco di ispirazione e le modelle non gli bastano più per tutti i vestiti che produce. Secondo me tu saresti perfetta per fare una di quelle modelle e poi a parer mio saresti la più bella.>>
<<Io? Sono troppo timida per questo tipo di lavoro, avevo pensato a qualcosa che riguardasse le pulizie e cose varie... E poi sai benissimo che la persona che amo fa lo stilista, non potrei fargli mica un torto come questo.>>
<< Ma non vi vedete neanche più... Ti prego, lavoriamo assieme così>>
<<Non saprei... Per ora andiamo...>> Rispose Jennie. Jisoo mise in moto la Maserati blu e partirono.
<<Questo povero ragazzo si impegna tanto per creare dei vestiti magnifici, è incredibile la sua fantasia e il suo modo di lavorare i vestiti...tratta la seta come fosse la sua donna e l'accarezza rendendola magnifica. Nell'ultimo periodo non riesce più a smettere di creare nuovi vestiti, credo sia il suo sentimento di solitudine che lo accanisce... È un uomo solo, sì ha suo fratello, ma è come se avesse perso qualcosa di importante nella sua vita, irrecuperabile...>> Affermò Jisoo cercando di mantenere alta la concentrazione verso la strada.
<<Jisoo, nessuno più di me può comprendere questo sentimento di solitudine che ti lacera dentro lasciandoti solo cenere al posto del cuore... Sembra un bravo ragazzo da come tu l'abbia descritto, mi dispiace tanto per quello che prova...>>
Dopo un po' di tempo, arrivano a destinazione.
<<Chiudi gli occhi>>disse Jisoo cercando di fare strada alla piccola Jennie evitando di farla cadere. Entrata dentro l'atelier Jennie non potette altro che sentire la freschezza dell'aria condizionata, il silenzio dettato dal duro lavoro e il profumo dei tessuti che si diffondeva per tutto l'enorme atelier. Dagli occhi riusciva a intravedere una luce biancastra e nient'altro... Così Jisoo le diede la mano e la portò verso la stanza dove si tenevano le così dette "audizioni". Quando Jennie aprì gli occhi si ritrovò difronte ad una immane fila di donne che attendevano il loro momento. Passò un po' di tempo e Jennie era sempre più nervosa, si chiedeva il motivo per cui fosse lì, si sentiva inadatta e insufficiente dinanzi alle altre ragazze, alte e con dei visi taglienti, lei, invece, era così timida e genuina. Si ripeteva continuamente che non era il posto per lei, fino a quando non sentì qualcuno urlare il suo cognome << Signorina Kim? Tocca a lei...>>
<<vai Jennie, tocca a te...>> Rispose Jisoo quasi più nervosa della piccola Jennie che tremava come una foglia.
<<Il capo è uscito un attimo, ma ritornerà. Allora Jennie quanti anni hai e da dove vieni...>> Affermò il co-direttore
<<Sono Kim Jennie, ho 24 anni e sono Coreana ma sono cresciuta in Nuova Zelanda...>>
<<Non devi tremare, sei una bellissima ragazza e hai una voce tanto dolce, sei diversa dalle altre, io e il mio socio cerchiamo proprio questo, qualcuno che faccia la differenza. Ottimo Jennie, se rimani un po' qui aspettiamo il mio socio e vediamo se anche per lui vai bene.>>
<<Grazie è fantastico!>>Rispose Jennie voltandosi esultante verso la sua amica più sorridente che mai.Passò un po' di tempo fino a quando non si sentirono dei passi che misero a tacere tutti dentro quella enorme camera color avorio. Deve essere il capo, pensò Jennie con il cuore che le batteva a mille. Quando entrò il direttore in Jennie cambiò qualcosa, il suo sorriso si spense e i suoi occhi si trasformarono in un fiume pronto a straripare. Il direttore era proprio Jiyong. Il destino stava ormai giocando da tempo con i loro cuori, li allontana per poi avvicinarli in una maniera impossibile da descrivere. Era proprio l'amore che li legava. Un filo indistruttibile ed elastico che non li avrebbe mai fatti allontanare fino a perdere la memoria l'uno dell'altro. I loro occhi trasmettevano tristezza,desiderio, paura ma allo stesso tempo bisogno di felicità. Bisogno di aversi.
In Jennie è stato impossibile ripensare alla sua nascosta voglia di fuggire con lui e in lui si sono svegliati tutto d'un tratto quei sentimenti che lo incitavano continuamente a salvarla dal suo destino prima che fosse troppo tardi.
<<Che te ne pare?>> Disse Seungri guardando Jiyong
<<È perfetta>> affermò quest'ultimo con voce bassissima. <<Non ho mai visto nient'altro di simile>> continuò.
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WHO? YOU?
Romance"Passarono giorni, settimane, mesi... Ma Jennie non riusciva a togliersi dalla mente quel ragazzo che, se pur per una sola serata, le aveva cambiato la vita..."